Il Fatto di Domani

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URBANISTICA A MILANO, IL “SISTEMA” PER ARGINARE LE INCHIESTE GIUDIZIARIE E FAVORIRE LE LOBBIES. Neppure il tempo di approdare in Senato, che la proposta di legge “Salva-Milano” viene individuata dalla Procura come mezzo per mettere a punto affari illeciti. Secondo l’accusa c’era un “sistema”, composto da membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti e funzionari comunali; l’obiettivo era favorire speculazioni immobiliari. Il Nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme gialle ha eseguito un’ordinanza di arresti ai domiciliari nei confronti di Giovanni Oggioni, architetto in pensione, che tra il 2019 e il 2021 ha diretto lo Sportello unico edilizia del Comune. Lo stesso Oggioni dal 2021 è stato componente della Commissione paesaggio. Le accuse rivolte nei suoi confronti dai magistrati sono di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso. Dalle intercettazioni agli atti delle indagini emerge che la Salva Milano è stata voluta e dettata ai loro referenti politici di Governo e in Parlamento non solo da Oggioni, ma anche da Marco Cerri, pure lui in commissione e tra i destinatari di richiesta di misura interdittiva per falso e traffico di influenze. Cerri è componente della commissione per il Ponte sullo Stretto e avrebbe fornito il testo della norma a Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), ministro per gli Affari europei. Nell’ordinanza del gip Mattia Fiorentini si specifica che lo scopo dell’attività illecita sarebbe stato quello di confezionare una legge che potesse arginare l’azione dalla magistratura, e mettesse al riparo dalle inchieste il sistema edilizio del capoluogo lombardo. Sul Fatto di domani leggerete altri particolari sull’inchiesta della Procura, e sulla decadenza di una città, che è stata raccontata nel libro di Gianni Barbacetto.


RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DUE ORE DI CONFRONTO TRA GOVERNO E MAGISTRATI, MA LE POSIZIONI RESTANO DISTANTI. Due ore di confronto tra i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Magistrati e il governo, a Palazzo Chigi. La delegazione dell’Anm si è presentata con una coccarda tricolore appuntata sulle giacche. Il presidente Cesare Parodi e i componenti della giunta hanno utilizzato lo stesso simbolo mostrato in occasione dello sciopero delle toghe contro la riforma costituzionale, che prevede la separazione delle carriere. Lo stesso Parodi ha poi dato alcune informazioni su come è andato il confronto. “È stato un incontro non breve in cui c’è stato un lungo scambio di opinioni che, devo dire, non ha portato a sostanziali modifiche delle nostre posizioni e tanto meno di quelle del governo”. Secondo Parodi il confronto “non è stato inutile perché abbiamo avuto modo di spiegare nel dettaglio le ragioni specifiche, tecnico giuridiche, che ci portano assolutamente a non condividere questa riforma. Lo abbiamo fatto. E abbiamo preso atto con molta chiarezza di una volontà del governo di andare avanti senza alcun tentennamento, e alcuna modifica sul punto”. L’unico dato positivo, secondo l’Anm, è che il governo ha smentito l’intenzione di sottrarre ai magistrati la collaborazione con la polizia giudiziaria. Sul Fatto di domani potrete leggere tutti i particolari del confronto tra governo e magistrati, e la posizione dell’Unione camere penali che chiede all’esecutivo di proseguire nella riforma “senza modifiche”.

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GUERRA RUSSIA-UCRAINA, 007 USA INTERROMPONO SCAMBI DI INFORMAZIONI CON KIEV. ZELENSKY SMENTISCE DI AVER INVIATO UNA LETTERA A TRUMP. L’onda lunga dello scontro avvenuto a Washington tra il presidente Trump, il suo vice Vance e il presidente ucraino Zelensky, ha ancora effetti devastanti per la tenuta di Kiev contro l’assalto della Russia, nel terzo anno di guerra. Secondo il Financial Times, e la Cia ha confermato, l’intelligence americana su input della Casa Bianca ha interrotto la condivisione di informazioni con i servizi di sicurezza ucraini. Il passo segue la decisione, presa lunedì dall’amministrazione Trump, di sospendere le consegne di aiuti militari a Kiev. L’interruzione dei collegamenti tra intelligence civile e militare è stata essenziale, secondo molti esperti, per dare all’Ucraina la possibilità di reagire in modo efficace all’avanzata russa. Nel frattempo, c’è pure il “giallo” della lettera. Trump, durante il discorso dello Stato dell’Unione, ha affermato di aver ricevuto una lettera conciliante da Zelensky, ma il portavoce del presidente ucraino, Serhiy Nikiforov, ha smentito questa circostanza; in realtà si tratta di un messaggio di Zelensky sui social, nel quale il leader ucraino scrive che l’incontro nello Studio Ovale non è andato come previsto e che l’Ucraina non vuole una guerra senza fine. Kiev in ogni caso spera di riavviare i rapporti con gli Usa, e nel frattempo si tiene stretta l’Europa. Zelensky ha avuto una telefonata con il cancelliere uscente Scholz: “Facciamo affidamento sull’unità dell’Europa attorno all’Ucraina e ci stiamo impegnando per questo. Vogliamo tutti un futuro sicuro per il nostro popolo. Non un cessate il fuoco temporaneo, ma la fine della guerra una volta per tutte”. Al contempo, da Parigi il presidente Macron smentisce che sia in programma una sua visita a Washington, assieme al premier inglese Starmer e lo stesso Zelensky, per cercare di riprendere il dialogo con Trump. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto nell’Est e sulle divisioni politiche che sono maturate in Italia.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Addio a Bruno Pizzul, la voce delle telecronache della Nazionale. Il giornalista, che avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni, ha rivoluzionato il modo di raccontare il calcio in diretta. Dalla Coppa del Mondo del 1986 è diventato la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, fino all’agosto 2002. È morto la notte scorsa all’ospedale di Gorizia dov’era ricoverato.

Omicidio di Suzzara, fermata la figlia di Francesco Capuano. L’uomo, 79enne, era stato trovato morto nel garage della sua abitazione lo scorso 23 dicembre. Stamattina i carabinieri hanno arrestato la figlia 46nne, Rosa, con le accuse di omicidio premeditato e detenzione illecita di arma comune da sparo. Avrebbe agito contro il padre ritenuto possessivo nella convinzione di divenire l’erede universale dell’uomo.

Leonardo Caffo, un “pigmalione moderno” che ha vessato la ex. Sono state depositate le motivazioni della sentenza con cui il filosofo è stato condannato a 4 anni di carcere per maltrattamenti aggravati e lesioni gravi nei confronti dell’allora fidanzata. I giudici parlano di un “comportamento che denota sempre una volontà manipolatoria” ma anche basato su “schemi patriarcali del tutto inaccettabili” che hanno determinato “reiterati e costanti” atteggiamenti “mortificanti e vessatori tesi a emendare i difetti” della ex compagna, e che “diverse volte” sono sfociati in “violenza (..) soprattutto verbale ma anche “fisica”.



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