A Roma servono 95mila case per le famiglie a basso reddito e per la cosiddetta fascia grigia — idealista/news

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 


L’emergenza abitativa a Roma sembra proprio essere un tema di grande attualità. Secondo il presidente di Ance Roma-Acer, Antonio Ciucci, nella Capitale è necessario “reperire 95mila abitazioni nei prossimi 10 anni” per fronteggiare la richiesta “delle fasce a basso reddito e delle cosiddette ‘grigie’, cioè coloro che fino a ieri potevano permettersi un’abitazione, ma oggi non più”. In particolare, si tratta di 20mila case per la fascia di popolazione con un reddito sotto ai 18mila euro annui e 75mila per quella con un reddito fino ai 40mila euro. Un fabbisogno per le fasce più deboli da colmare entro il 2035. Se ne è parlato nel corso dell’evento organizzato dall’associazione dei costruttori romani “Abitare a Roma. Sfide e proposte per una casa sostenibile”. 

Il presidente di Ance Roma-Acer, sottolineando che si tratta di un numero enorme e che “l’edilizia residenziale pubblica e quella sovvenzionata dagli Anni ‘90 non si fanno più perché non arrivano più le risorse nazionali e i piani di zona si sono bloccati per questioni legate agli espropri dei terreni”, ha posto l’accento sul fatto che il problema legato all’emergenza casa a Roma è complesso e non è possibile dare una risposta univoca. In particolare, come riportato dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, Ciucci ha spiegato che “c’è sempre più bisogno non solo di fare case, ma di fare case sostenibili sotto il profilo energetico, economico e della sicurezza. Case accessibili anche per quella fascia grigia di popolazione che sempre più sta sperimentando un’erosione del reddito e, dunque, sempre meno può permettersi l’acquisto di un’abitazione”. Per tale ragione, è necessario “reperire 95mila abitazioni nei prossimi dieci anni per sopperire alle richieste di questi cittadini e delle fasce a basso reddito”. 

A questo problema se ne sovrappone un altro, quello dell’accesso al credito. In merito, è stato sottolineato che “se nel 2007 il settore bancario destinava oltre 52 miliardi di euro agli investimenti in costruzioni, nel 2023 l’importo è sceso a 11,3 miliardi”. 

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

In attesa di un piano casa nazionale, il presidente di Ance Roma-Acer ha parlato della necessità di dare intanto una risposta locale e ha avanzato le sue proposte per una casa sostenibile: 

  • pensare a un tavolo nazionale per affrontare il problema con leve urbanistiche, finanziarie e fiscali, senza tralasciare gli aspetti sociali;
  • lavorare sulla densificazione dei piani di zona della 167 e sul patrimonio pubblico, non solo del Comune, ma anche dell’Ater, su cui attivare interventi in partenariato con i privati. 

All’incontro, nel corso del quale il direttore generale di Scenari Immobiliari, Francesca Zirnstein, ha illustrato la situazione dell’emergenza abitativa a Roma, hanno partecipato il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia, l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative, Tobia Zevi, l’assessore regionale alle Politiche abitative, Pasquale Ciacciarelli, e la neo presidente della Commissione speciale del Parlamento europeo sulla crisi abitativa nell’Unione Europea, Irene Tinagli, che ha annunciato un rapporto entro la fine dell’anno. 

Nel suo intervento, il sindaco Gualtieri ha spiegato che a Roma c’è “un gap di circa 70mila case, che coprono tutti gli strati: dai senza fissa dimora alle case Erp”. Aggiungendo che “c’è un’insufficienza di stock tra Erp e Ater e qui occorre farne di più”. Il sindaco di Roma ha quindi affermato: “Abbiamo stanziato 200 milioni di euro con l’obiettivo di realizzare 1.500 case, ma ne servirebbero altre 6.000 per chi nella graduatoria ha un punteggio superiore a 30”. 

Come intervenire? Secondo Gualtieri, servirebbero interventi integrati pubblico-privati, “che aiuterebbero a evitare la concentrazione di Erp, creando un misto che è migliore dal punto di vista sociale”. Il sindaco di Roma ha quindi spiegato: “È impossibile pensare di fare l’Erp senza una quota che deve essere colmata da risorse pubbliche. Con le Nta stiamo cercando di inserirla negli interventi di rigenerazione urbana, ma occorrono risorse che devono essere regionali, nazionali e anche europee: per questo abbiamo lanciato una iniziativa con i sindaci Ue di un Piano casa ordinario e straordinario”. 
 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese