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La gestione dell’IVA è una leva strategica per le aziende, con un impatto diretto sulla pianificazione finanziaria e sulla gestione della liquidità. Un’amministrazione attenta consente non solo di rispettare gli obblighi fiscali, ma anche di trasformare le eccedenze d’imposta in un vantaggio concreto tramite la compensazione o il rimborso del credito e migliorando il flusso di cassa.
Il credito IVA si genera quando l’imposta detraibile sugli acquisti supera quella dovuta sulle vendite, una situazione frequente in caso di nuovi investimenti, avviamento di un’attività o periodi di operatività ridotta. Le imprese hanno due opzioni: compensare il credito con imposte e contributi tramite il modello F24, ottenendo un beneficio immediato, oppure richiedere il rimborso, scelta più vantaggiosa per importi elevati. La decisione dipende dalle specifiche esigenze aziendali, ma una gestione strategica dell’IVA può fare la differenza tra una semplice conformità fiscale e una reale ottimizzazione delle risorse finanziarie.
Compensazione del Credito IVA
I contribuenti che intendono compensare un credito IVA, sia esso annuale o infrannuale, attraverso il modello F24, devono rispettare specifiche disposizioni normative. In particolare, qualora l’importo del credito da compensare superi la soglia di 5.000 euro annui, la dichiarazione o l’istanza che evidenzia tale credito deve essere corredata da:
- Visto di conformità, rilasciato da un soggetto abilitato;
- Sottoscrizione dell’organo di revisione legale dei conti, attestante la verifica della corrispondenza dei dati della dichiarazione con le scritture contabili e la relativa documentazione.
Disciplina della Compensazione
Se l’importo del credito IVA non supera i 5.000 euro, la compensazione è consentita a partire dal giorno successivo alla chiusura del periodo d’imposta in cui è maturato il credito. Inoltre, l’invio del modello F24 deve avvenire esclusivamente tramite i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline), salvo nel caso di “compensazioni interne”.
Per importi superiori a 5.000 euro, la compensazione è possibile solo a partire dal decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA annuale, corredata dal visto di conformità iva o dalla sottoscrizione dell’organo di revisione legale. Tuttavia, per le start-up innovative e per i contribuenti che raggiungono il livello di affidabilità fiscale previsto dal regime premiale ISA, il limite può essere innalzato. Anche in questo caso, l’utilizzo di Entratel o Fisconline è obbligatorio per la trasmissione del modello F24, salvo per le compensazioni interne.
Rimborso del Credito IVA
Le eccedenze di credito IVA risultanti dalla dichiarazione annuale possono essere chieste a rimborso, ma con modalità differenti a seconda dell’importo:
- Importi fino a 30.000 euro: il rimborso è concesso senza necessità di ulteriori formalità.
- Importi superiori a 30.000 euro: il contribuente deve apporre sulla dichiarazione il visto di conformità (o, in alternativa, la sottoscrizione dell’organo di revisione legale) e presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, attestante il rispetto di specifici requisiti economico-patrimoniali.
L’ottenimento del rimborso non è consentito nei seguenti casi:
- Attività d’impresa esercitata da meno di 2 anni, salvo per le start-up innovative.
- Presenza di avvisi di accertamento o rettifica nei due anni precedenti alla richiesta, con differenze significative tra imposta dichiarata e accertata.
- Mancata apposizione del visto di conformità o della dichiarazione sostitutiva.
- Richiesta di rimborso per cessazione dell’attività, con eccedenza IVA detraibile.
Anomalie nella presentazione della Dichiarazione IVA
Dichiarazione IVA Tardiva
Le dichiarazioni presentate entro 90 giorni dalla scadenza sono considerate valide, ma soggette a sanzione amministrativa, variabile tra 250 e 2.000 euro; tuttavia, è possibile ridurre l’importo della sanzione tramite il ravvedimento operoso, con una sanzione minima di 25 euro (1/10 del minimo previsto) se la regolarizzazione avviene entro i 90 giorni.
Dichiarazione IVA Omisssa
Se la dichiarazione viene presentata con un ritardo superiore a 90 giorni, essa è considerata omessa e non è regolarizzabile.
Nel caso in cui il contribuente presenti spontaneamente la dichiarazione omessa, prima di ricevere contestazioni ufficiali da parte dell’Amministrazione finanziaria e comunque entro il termine per la dichiarazione del periodo d’imposta successivo, la sanzione applicabile varia dal 60% al 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 200 euro. Se invece l’omissione viene accertata dall’Agenzia delle Entrate, la sanzione aumenta dal 120% al 240% dell’imposta dovuta.
Conclusione
La gestione della dichiarazione IVA e del relativo credito in essa presente, sia in termini di compensazione che di rimborso, può rappresentare da un lato un vantaggio strategico per le aziende che a mezzo degli istituti della compensazione e del rimborso possono ottimizzare la loro gestione fiscale, ma, dall’altro, è soggetta a precise regole e obblighi formali, il cui mancato rispetto può comportare sanzioni anche molto elevate. Affidarsi a esperti del settore, come quelli di ISY Srl Servizi Professionali, garantisce un supporto qualificato teso ad ottimizzare la gestione del credito iva ed evitare di incorrere in errori in fase di compensazione o rimborso del credito iva.
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