Una fase senza ordine alcuno

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Per anni, abbiamo pensato che, con il declino dell’ordine internazionale liberale guidato dagli Stati Uniti, la spaccatura tra democrazie e autocrazie avrebbe caratterizzato il mondo contemporaneo, con le democrazie liberali in America, Europa e Asia da una parte, e Cina, Russia, Iran e Corea del Nord dall’altra. I pessimisti temevano che il declino del multilateralismo avrebbe lasciato il posto a un “mondo multi-ordine” in cui le autocrazie affini avrebbero iniziato a raggrupparsi, rendendo sempre più difficile la ricerca della pace e della prosperità globale. La realtà sembra assai peggiore: gli Stati Uniti di Donald Trump stanno sovvertendo l’idea stessa di democrazia liberale per minarla internamente e anche in Europa. Il voto sull’Ucraina all’Assemblea generale dell’Onu, in cui gli Stati Uniti, insieme a Russia, Bielorussia, Corea del Nord e altre autocrazie, hanno votato contro una risoluzione sull’Ucraina, ne è stata la manifestazione più lampante. 

Alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha accusato l’Europa di aver abbandonato i valori della democrazia erigendo un cordone sanitario per escludere l’estrema destra dal governo, di temere i suoi stessi popoli e di limitare la libertà di parola. Il suo attacco alla democrazia europea, il suo agghiacciante suggerimento che la guerra contro la disinformazione equivalga a una guerra contro la democrazia e la sua interferenza elettorale a favore dell’estrema destra in Germania hanno lasciato tutti sbigottiti. Ma hanno chiarito i suoi obiettivi: promuovere il progetto Mega (Make Europe Great Again) a sostegno dell’estrema destra in tutta Europa. Un’Europa in cui l’estrema destra nazionalista ha potere è un’Europa divisa, molto più facile da soggiogare da parte delle potenze imperiali, che si tratti di Stati Uniti, Russia o Cina.

Trump, Putin e la nuova visione imperiale

L’obiettivo di Trump di una neonazificazione della Germania va di pari passo con la russificazione dell’Ucraina: Trump e Putin condividono una visionImpere imperiale del mondo, che include una “pace” imperiale per l’Ucraina. È imperiale perché sarà decisa, proprio come a Yalta nel 1945, dagli imperi – Stati Uniti e Russia, forse con l’aiuto della Cina, ma senza l’Ucraina – e perché concede una sfera di influenza alle ambizioni imperiali della Russia, ambizioni che Trump condivide, come dimostra il suo approccio a Canada, Messico, Panama, Groenlandia e, di fatto, all’Europa nel suo complesso.

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Più che in un ordine multilaterale riformato, stiamo entrando in una fase in cui non c’è alcun ordine: un mondo in cui i tribunali internazionali vengono sanzionati, le istituzioni internazionali sacrificate, il diritto internazionale sistematicamente violato e gli aiuti internazionali sventrati. La Cina cercherà di colmare il vuoto parlando di multilateralismo, cooperazione e libero scambio, ma nei fatti è più probabile che sia motivata ad accaparrarsi il bottino di un’Europa disaffezionata e tradita dagli Stati Uniti.

A Monaco, il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, ha affermato che l’India guarda con favore all’approccio transazionale che caratterizza questo nuovo scenario internazionale basato sulla legge del più forte. C’è una certa gioia tra molti nel Sud globale, che vedono nell’interferenza elettorale di Vance in Germania una dose della stessa medicina che l’Europa ha somministrato a molti Paesi del Sud globale, dopo aver dato loro lezioni di democrazia e diritti per decenni. Eppure nessun Paese potrà prosperare in un mondo privo di istituzioni internazionali e di norme condivise. Un’Europa frammentata sarà solo più povera, più insicura e meno libera.

In risposta agli omaggi gratuiti di Trump a Putin, Macron ha convocato due vertici d’emergenza delle potenze difensive europee. I Ieader europei si sono poi rincontrati a Londra e lo faranno nuovamente il 6 marzo in una riunione informale del Consiglio europeo. Il presidente ucraino Zelenskyy ha avvertito che la scelta per i leader europei è tra Bruxelles e Mosca: è arrivato il momento di un esercito europeo. D’ora in poi, ogni decisione dovrebbe essere basata sulla consapevolezza che la posta in gioco non è “solo” una ripetizione di Monaco 1938, in cui l’Ucraina viene ceduta alla Russia, proprio come Francia e Gran Bretagna fecero con la Cecoslovacchia per placare la Germania nazista. Lo spettro inquietante è quello della Polonia del 1939, stretta e poi attaccata dall’Unione Sovietica di Stalin e dalla Germania di Hitler. Questa volta l’Europa nel suo complesso (a partire dall’Ucraina) è attaccata militarmente dalla Russia di Putin e politicamente dall’America di Trump. La Cina è in attesa di avere un posto a tavola.

L’Europa deve decidere la propria strada: autonomia e determinazione in un mondo dominato dalle potenze imperiali

L’invito all’azione non dovrebbe limitarsi a implorare pateticamente un posto al tavolo dei negoziati sulla guerra in Ucraina. Solo l’Ucraina e la Russia dovrebbero essere a quel tavolo. I governi europei non dovrebbero nemmeno piegarsi a rassicurare Washington di essere pronti a pagare il conto di qualsiasi accordo tra Stati Uniti e Russia. Né l’Europa dovrebbe concentrarsi su come mantenere l’interesse degli Stati Uniti aumentando la spesa per le armi o il gas statunitensi.

Ciò che gli europei (Ucraina compresa) devono concordare velocemente tra loro è ciò che vogliono, quali sono le loro linee rosse e quali azioni sono pronti a intraprendere collettivamente per l’Ucraina, indipendentemente dagli accordi stipulati tra Stati Uniti e Russia. Sanzioni, sostegno militare all’Ucraina, uso dei beni congelati russi, adesione accelerata all’UE e una forza di deterrenza europea in caso di tregua sono tutte opzioni. Più in generale, l’Europa dovrà rendersi più capace e meno dipendente dagli Stati Uniti per la difesa, valutando nuovi investimenti e meccanismi finanziari dedicati.

L’Europa non deve litigare con gli americani né cercare di compiacerli. Ma i governi europei devono agire partendo dal presupposto di essere soli in un mondo dominato da potenze imperiali maligne. Un’Europa in cui l’estrema destra prende il potere, come vorrebbero Trump e Putin, è un’Europa in cui l’integrazione europea cesserebbe di esistere. Dopo anni di discussioni su come rafforzare il partenariato transatlantico contro le minacce della Russia, ci troviamo in un mondo in cui gli Stati Uniti non solo ci lasciano soli, ma ci attaccano.



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