Il Consiglio comunale di Trieste ricorda le vittime di Arsia

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Foto: Radio Capodistria/Martegani

Il ricordo della tragedia di Arsia ha aperto i lavori della seduta del Consiglio comunale di Trieste. L’assemblea, in una seduta con molte assenze, ha infatti osservato un minuto di silenzio in memoria dei 185 lavoratori della miniera della cittadina dell’Istria dove, il 28 febbraio del 1940, un’esplosione, amplificata dalla polvere di carbone e dai gas presenti nei tunnel, causò la morte di 185 minatori, più 200 feriti.
Salvatore Porro, consigliere di Fratelli d’Italia, ha ricordato in particolare l’atto di eroismo di Arrigo Grassi, meccanico di miniera triestino, che riuscì a salvare dieci minatori entrando senza una maschera antigas, nei tunnel invasi da gas letali, e morì mentre cercava di portare in salvo un suo compagno, accanto al quale fu trovato senza vita: ad Arrigo Grassi fu assegnata la medaglia d’oro al valor civile. Per ricordare la tragedia nel 2020 giunse a Trieste anche la campana commemorativa “Alma Mater Dolorosa”, fusa nella Fonderia Pontificia di Agnone.
Alcune mozioni in discussione hanno toccato, fra l’altro, il tema delle crisi industriali nell’area di Trieste, al centro di una manifestazione trasversale alcune settimane fa, con due documenti proposti da maggioranza e opposizione: dopo un confronto sono stati presentati entrambi i documenti, ed è stato approvato quello del centrodestra, anche con i voti del centrosinistra.


Le scritte alla Foiba di Basovizza (Foto: Martegani)
Le scritte alla Foiba di Basovizza (Foto: Martegani)

Fratelli d’Italia ha poi presentato una mozione della maggioranza di condanna alle scritte comparse nei pressi della Foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del Ricordo, che, pur nella condivisione generale sulla netta condanna del gesto, ha diviso l’aula, e in particolare le opposizioni. Al termine di un confronto Pd, Punto Franco, e Insieme Liberi, hanno votato a favore con al maggioranza, mentre Adesso Trieste e 5 Stelle si sono astenuti. “Lo sfregio del monumento nazionale della Foiba di Basovizza è un gesto grave, inaccettabile e irresponsabile – ha spiegato Alessandra Richetti dei 5 Stelle – ma l’uso della storia come strumento di divisione, anziché come occasione di riflessione, è sempre sbagliato e pericoloso.”
Il punto principale della serata è stato però il regolamento sull’accesso alle residenze per anziani, un tema sentito a Trieste vista l’età media molto alta. L’assessore alle Politiche Sociali, Massimo Tognolli, ha illustrato le regole sulle rette, che uniformano i metodi di calcolo per tutte le strutture comunali a cui avevano già espresso favorevole, ha ricordato l’assessore, tutte le circoscrizioni della città. Il nuovo metodo di calcolo, basato sull’ISEE, il parametro che stima il reddito familiare “garantirà equità” ha detto.
Sul regolamento Alessandra Richetti dei 5 Stelle ha proposto alcuni emendamenti, come l’esenzione della compartecipazione per le persone con Alzheimer e patologie neurodegenerative, poi ritirato, mentre sono stati accolti i documenti sulla dilazione dei pagamenti senza compromettere l’accesso ai contributi, sul preavviso per chi supera la soglia ISEE, con la possibilità di sospendere la revoca in caso di difficoltà economica improvvisa, e sulla la tutela della quota minima di autosufficienza economica a disposizione dell’anziano per le necessità personali.
“Questi emendamenti – ha detto Richetti – rappresentano un passo avanti verso un sistema più giusto e trasparente, ma resta irrisolto il nodo cruciale della compartecipazione alla retta per i malati di Alzheimer e patologie neurodegenerative”.
Contestata dalle opposizioni invece la regola che prevede la residenza da almeno due anni per accedere alle strutture. Porro di Fratelli d’Italia è invece intervenuto in difesa della disposizione, ricordando che perfino nel Comune di Bologna, tradizionalmente amministrato dal centro sinistra, si prevede la residenza come requisito per fare richiesta di accesso.
Per Laura Famulari del Pd il regolamento, poi approvato con l’astensione delle opposizioni, “non sfiora aspetti essenziali che possono riguardare la vita degli anziani e delle famiglie come, per esempio, la ricaduta dei costi sanitari in caso di Alzheimer o di malattie dementigene, che andrebbe affrontato dall’assessore sui tavoli con Asugi a cui partecipa di consuetudine”. Famulari ha anche ha chiesto una maggiore informazione, anche con metodi tradizionali, come degli opuscoli nelle farmacie, che aiutino i cittadini ad orientarsi nei momenti di difficoltà.

Quasi deserta la sala per le domande di attualità: Pasino di Punto Franco ha chiesto chiarimenti sulla riqualificazione di Largo Santos, l’area in cui sorgeva la sala Tripcovich. Il progetto è stato assegnato all’architetto Kipar, che ha firmato anche parte della riqualificazione del Porto vecchio, ma, ha rilevato Pasino, senza alcuna consultazione dei cittadini come invece accaduto ad esempio per Barcola. L’assessora ai lavori pubblici Elisa Lodi ha ricordato che la consultazione e i processi partecipativi sono sempre stati applicati quando previsto, e che lo faranno ancora in futuro.
La risposta non ha soddisfatto Pasino che ha anche segnalato come nei festeggiamenti di Capodanno non siano stati rispettati i divieti di uso di petardi nelle aree centrali della città. L’assessora alla sicurezza, Caterina De Gavardo, ha sottolinea come gran parte degli agenti della Polizia locale fossero occupati nell’amministrare il traffico e a sorvegliare i varchi del centro, così come previsto dalle disposizioni della Prefettura e come ci fosse una deroga per l’uso di petardi nella serata di Capodanno, con l’eccezione delle aree centrali della città. Per Pasino “in realtà ognuno ha fatto ciò che voleva”, utilizzando ovunque fuochi e petardi a rischio della quiete ma anche dell’incolumità di persone e animali.
Alessandro Martegani

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