Bonus edilizi anche alle p.IVA: il trucco per sfruttare il vantaggio fiscale senza pagare l’Irpef | La legge lì equipara ai lavoratori dipendenti

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Se pensi di non avere i requisiti per accedere al bonus edilizio ti sbagli, ecco un trucchetto che ti fa rientrare

I bonus edilizi rappresentano un’opportunità significativa per i proprietari di immobili che intendono effettuare lavori di ristrutturazione o miglioramento energetico. L’accesso a queste agevolazioni fiscali può risultare difficile per i contribuenti incapienti o con una limitata capienza fiscale. Questi soggetti, spesso privi di un’imposta sufficiente da compensare con le detrazioni previste, rischiano di perdere il beneficio economico legato ai bonus edilizi. Con l’eliminazione della cessione del credito e dello sconto in fattura, le possibilità per gli incapienti si sono ulteriormente ridotte, limitando le opzioni a disposizione.

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La rimozione della possibilità di cedere il credito d’imposta o di utilizzare lo sconto diretto in fattura ha complicato l’accesso ai bonus edilizi per molti contribuenti. Ora, l’unico modo per beneficiare di queste agevolazioni è tramite le detrazioni fiscali dirette, il che esclude automaticamente i soggetti che non hanno una sufficiente imposta lorda su cui applicare lo sconto.

Questo scenario penalizza in particolare i contribuenti in regime forfettario, i pensionati con redditi bassi e i lavoratori autonomi soggetti a imposte sostitutive, rendendo difficile, se non impossibile, il recupero delle spese sostenute. Uno dei metodi più semplici per ottenere i bonus edilizi, nonostante la propria incapienza fiscale, è far sostenere le spese a un familiare convivente. Se il familiare possiede una capienza fiscale adeguata, può detrarre le spese anche se non è proprietario dell’immobile, purché la residenza sia condivisa e le fatture siano intestate a lui.

La cessione dell’immobile rappresenta un’altra strategia per consentire l’accesso ai bonus edilizi. Secondo la circolare 17/2023 dell’Agenzia delle Entrate, è possibile trasferire l’immobile, anche durante i lavori, a un soggetto con maggiore capienza fiscale. In questo modo, il nuovo proprietario potrà usufruire delle detrazioni per le spese ancora non sostenute. È importante che la cessione avvenga prima del pagamento delle fatture, poiché le detrazioni spettano a chi effettua le spese.

Locazione e comodato d’uso: alternative per accedere ai bonus

L’affitto o il comodato d’uso dell’immobile rappresentano ulteriori possibilità per ottenere i bonus edilizi. Anche in questo caso, il diritto alle detrazioni spetta ai detentori dell’immobile, a condizione che la locazione o il comodato siano formalizzati e registrati prima dell’inizio dei lavori. Il detentore dell’immobile potrà così beneficiare delle agevolazioni, sempre che abbia ricevuto l’autorizzazione del proprietario per l’esecuzione degli interventi. Questa opzione è particolarmente vantaggiosa per inquilini o comodatari con adeguata capienza fiscale che intendano migliorare l’abitazione in cui risiedono.

Sia nel caso della cessione dell’immobile che nel comodato d’uso o nella locazione, è fondamentale che la documentazione sia regolare e che le tempistiche siano rispettate. Il diritto alla detrazione è riconosciuto solo se il trasferimento di proprietà o il contratto di locazione/comodato è registrato prima dell’avvio dei lavori. Inoltre, il detentore dell’immobile deve avere il consenso scritto del proprietario per procedere con gli interventi edilizi. Qualsiasi irregolarità nella documentazione o nei tempi di registrazione può compromettere l’accesso ai bonus.

Bonus edilizi – (cataniaoggi.it-pexels)

Attenzione ai limiti normativi e alle recenti modifiche legislative

Negli ultimi anni, le normative che regolano l’accesso ai bonus edilizi sono cambiate frequentemente, aumentando la complessità per i contribuenti. Le modifiche introdotte tra il 2023 e il 2024 hanno inasprito le condizioni di accesso e limitato le possibilità di sfruttare agevolazioni tramite cessioni o sconti indiretti.

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E’ fondamentale tenersi aggiornati sulle ultime direttive dell’Agenzia delle Entrate e, in caso di dubbi, consultare un esperto fiscale per evitare errori che potrebbero compromettere il diritto alle detrazioni. Ogni soluzione comporta specifici requisiti e obblighi documentali, quindi è consigliabile analizzare caso per caso e, se necessario, affidarsi a un consulente fiscale per ottimizzare il recupero delle detrazioni senza incorrere in irregolarità o perdere parte del beneficio fiscale.



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