“La Scuola a tavola” per richiamare l’attenzione sugli sprechi e una corretta alimentazione tra gli alunni

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Non solo alzare l’attenzione sullo spreco alimentare, ma portare avanti un preciso percorso per accrescere nella nostra comunità il valore dell’educazione alimentare. Sono questi alcuni degli obiettivi a cui mira il nuovo progetto “La Scuola a tavola”, finanziato da Cariverona nell’ambito del Bando Format 2024, e realizzato su iniziativa del Comune di Verona in collaborazione con partner altamente qualificati.

Un progetto che è stato presentato martedì mattina dall’assessora alle Politiche educative e scolastiche, Elisa La Paglia. Presenti per FoodInsider, associazione con una solida reputazione nel campo della ristorazione scolastica, Paola Trionfi e Antonio Ciappi, per l’Ulss 9 Sara Ferrari del Servizio Igiene Alimenti Nutrizione, per Agec la presidente Anita Viviani e Barbara Vitagliano dirigente dell’Area Ristorazione, il dirigente Ambito Territoriale Verona Sebastian Amelio e Claudio Maffeis dell’Università di Verona del dipartimento Scienze Chirurgiche Odontostomatologiche e Materno-Infantili e Biotecnologie.

Questa innovativa iniziativa di monitoraggio e di formazione vedrà prese come campione 11 scuole cittadine (distribuite capillarmente sul territorio), con l’intento di analizzare le motivazioni dell’eccedenza alimentare che si verifica nelle mense scolastiche del Comune di Verona. Uno scarto che ha una molteplicità di fattori (ambientale, educativo, qualitativo e di combinazione dei cibi), e che si presenta prevalentemente nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

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Come evidenziato dall’Ulss 9, presentando i dati della rilevazione OKkio alla Salute 2023, a Verona il 20% dei bambini è in sovrappeso, quindi a rischio di sviluppare in futuro malattie croniche. Inoltre, nell’ambito delle cattive abitudini alimentari, il 50% dei bambini non effettua un adeguata colazione, arrivando a scuola senza aver consumato il pasto principale della giornata.

«Le soluzioni, condivise con il Comitato di ristorazione cittadino, messe in campo fino ad oggi, hanno riguardato principalmente le modifiche sulle ricette – ha sottolineato l’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia –. È convinzione di tutti noi che non sia più sufficiente. Serve uno sguardo più ampio dall’orto a scuola, alla costruzione di un’alleanza educativa, che veda coinvolti cuochi, insegnanti, personale di sala e famiglie, che riporti attenzione ad un momento cruciale della vita dei nostri figli e figlie. La loro salute e la nostra priorità».

La promozione di una corretta alimentazione ed uno stile di vita sano è peraltro propedeutica alla prevenzione dei disturbi alimentari nella pre-adolescenza.

Attraverso il progetto viene perseguita inoltre un’implementazione del recupero delle eccedenze alimentari, non servite, a favore di associazioni di volontariato, che riescano a distribuirle a favore di persone in situazione di povertà materiale. Le eccedenze vengono riconvertito in una risorsa.

FoodInsider – associazione con una solida esperienza nel campo della ristorazione scolastica, che svolge attività di formazione, report e pubblicazioni, organizzazione di eventi a livello nazionale ed internazionale – si occuperà della formazione di insegnati, personale di mensa, genitori; sovrintenderà lo svolgimento di due monitoraggi sul consumo dei pasti, lo scarto nelle mense scolastiche di 11 scuole, analizzandone i dati che saranno rilevati per redigere una relazione che non si limiti all’analisi, ma fornisca indicazioni, anche operative, per ridurre lo speco alimentare ed avvicinare i bambini a cibi che non conoscono e quindi rifiutano;

Nel progetto sono inoltre coinvolti una pluralità di soggetti per analizzare la situazione di fatto ed individuare le varie cause del fenomeno, per introdurre cambiamenti organizzativi e di produzione, ma soprattutto per intervenire in profondità in un processo di cambiamento culturale che, muovendo da scuole campione coinvolte per un biennio in azioni multidisciplinari, che comprendono anche attività laboratoriali, come gli orti scolastici, sia in grado di incidere sul fenomeno e di trasmettersi entro il termine del progetto anche ad altre scuole.

Il progetto vede impegnati accanto al Comune di Verona:

    Assistenza per i sovraindebitati

    Saldo e stralcio

     

  • AGEC azienda comunale che – assieme ad Euroristorazione, appaltatrice del servizio di in parte delle mense scolastiche – gestisce il servizio di ristorazione scolastica e sarà quindi direttamente impegnata nel progetto;
  • ULSS 9 -SIAN – che ha il compito di validare i menù secondo criteri di correttezza nutrizionale oltre che di sicurezza alimentare, svolgerà, oltre all’attività istituzionale, iniziative di formazione e divulgazione per i genitori;
  • UAT, in rappresentanza dei 10 Istituti Comprensivi del Comune di Verona a cui appartengono le 11 scuole che saranno attivamente coinvolte nelle progettualità di rilevazione e formazione;
  • GEA, associazione per l’educazione ambientale che opera in campo educativo ambientale con la volontà di divulgare la conoscenza e l’impegno per l’ambiente, che realizzerà nelle scuole aderenti al progetto gli orti scolastici; Università di Verona, in particolare i dipartimenti di Scienze Chirurgiche Odontostomatologiche e Materno-Infantili e di Biotecnologie, che saranno coinvolti nelle attività di analisi dati, dei correttivi sui processi ed i piatti, di formazione degli insegnanti e di comunicazione;
  • ACLI Verona e Banco Alimentare Veneto, associazioni che svolgono attività di volontariato nell’ambito del recupero delle eccedenze alimentari a favore di persone in condizione di povertà alimentare;
  • Associazioni, quali VERSO e SLOWFOOD che promuovono una cultura del cibo sostenibile e responsabile;
  • Le scuole Berti e Gressner che condivideranno le buone pratiche frutto del Patto Educativo tra Cfp Suore della Compagnia di Maria Istituto Fortunata Gresner, Istituto Professionale A. Berti e Slow Food” rendendo visitabili gli Orti.

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