«Viva Trump!», è scontro con Forza Italia e Meloni vola a Londra

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Il ciclone Trump ha portato scompiglio nel governo. FI chiede calma e unità, senza tifoserie. Il partito di Salvini risponde con un attacco all’Ue e rilancia il sostegno al tycoon

All’invito alla calma e alla non partigianeria di Forza Italia la Lega ha risposto con un «viva Trump!». Uno scontro, l’ennesimo, che mostra in maniera plastica la difficoltà di Giorgia Meloni a muoversi non solo sul piano internazionale (con o contro Donald Trump? Con o contro Volodymyr Zelensky?) ma anche su quello interno tra i suoi riottosi alleati. Il ciclone americano ha portato un certo scompiglio all’interno del governo guidato dalla leader di FdI.

Il portavoce nazionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, intervenuto ad Agorà Weekend su Rai 3, ha sottolineato il bisogno di «cercare di mantenere la calma, essere molto attenti e responsabili», sostenendo che, benché ognuno esprima le proprie posizioni – «Matteo Salvini ad esempio lo sappiamo bene, da tempo è molto affascinato da Trump» – occorre «costruire le condizioni affinché quello che sta accadendo non sfoci in una nuova tensione tra Ue e Usa».

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Nevi ha sottolineato la necessità per il governo italiano di stare unito all’Ue e «fare in modo di sostenere Zelensky», pur garantendo un dialogo «anche con Putin per arrivare alla pace». Un compito che ha definito «non facile» ma che può portare l’Italia ad assumere un ruolo «proattivo», aiutando a «far superare l’impasse nella quale l’Occidente» si trova. Le tifoserie, invece, «non vanno mai bene in questa situazione».

Dichiarazioni che, tuttavia, non sono state gradite dal deputato e responsabile del dipartimento Esteri della Lega, Paolo Fomentini, che a neanche 24 ore dalle immagini dello scontro andato in scena nello Studio Ovale, ha lanciato un attacco, l’ennesimo, all’Europa e assicurato un chiaro sostegno a Trump.

«La calma invocata da Forza Italia è impersonata dalla loro cara Ursula von der Leyen che sta portando l’Italia e l’intera Europa nel burrone», ha dichiarato. Per Fomentini, la politica della nuova presidenza Trump «sta imponendo un cambiamento epocale» e, quindi, ha proseguito, se si attende una reazione del presidente francese Emmanuel Macron e dei suoi alleati, «imprese e famiglie italiane ne pagheranno il conto».

L’Unione europea, ha aggiunto il responsabile del dipartimento Esteri leghista, è «nata come sogno», ma si è trasformata in «una gabbia di vincoli, regole assurde, tasse e divieti. Evviva la Libertà, evviva Trump!».

Toni bellici

Forza Italia e Lega navigano in direzioni opposte. Da un lato il partito guidato da Antonio Tajani chiede l’unità dell’occidente e vuole lavorare in direzione del sogno del fondatore di creare «un esercito europeo, una difesa comune, una politica estera comune dell’Europa», ha detto ieri il deputato di FI Alessandro Cattaneo su Canale 5.

Per lo stesso Tajani, intervistato da Affaritaliani.it, la priorità è «l’unità dell’Occidente», perché «l’Alleanza atlantica è nata per difendere libertà e democrazia, gli stessi valori che rappresentano le fondamenta dell’Unione europea», ha affermato, ricordando la spinta europeista di FI, che crede «in una Europa forte e unita».

Dall’altro la Lega, con il suo leader Matteo Salvini, punta a essere l’interlocutore di Trump e procede a muso duro con l’Ue che, secondo il segretario, «usa toni bellici». È giunta l’ora della pace, ha scritto Salvini su X ieri in mattinata, e «l’Italia ha il diritto e il dovere di lavorare, insieme agli Stati Uniti e a tutti quelli che con tenacia e coraggio cercano di evitare una Terza guerra mondiale, per restituire ai nostri figli un futuro di pace e prosperità». Allegata al tweet una grafica: «Soldati italiani in Ucraina? No grazie».

Equilibrio e silenzio

La premier con il suo messaggio tardivo di venerdì sera, senza nominare Trump, responsabile dello scontro avvenuto a Washington, si è limitata a sollecitare l’unità, perché «ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà».

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Ma di certo non le ha fatto piacere dover affrontare l’ennesima divisione in casa proprio alla vigilia del vertice a Londra sulla difesa comune europea e sulla sicurezza dell’Ucraina, convocato dal premier britannico Keir Starmer, sulla strada aperta da quello di Parigi e anticipando il Consiglio europeo straordinario.

Il summit per «portare avanti l’azione europea sull’Ucraina» e ribadire l’«incrollabile sostegno collettivo per garantire una pace giusta e duratura e un accordo duraturo, che garantisca la futura sovranità e sicurezza dell’Ucraina» è previsto oggi alle 14. Prima, alle 11, Meloni avrà un bilaterale con il premier del Regno Unito.

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