A casa senza acqua, chiede aiuto. Le risponde Mattarella: «Interveniamo». Il sindaco: «Disponibili a trovare soluzioni»

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Si era rivolta al sindaco e ai servizi sociali del Comune dove risiede per denunciare le condizioni della casa in cui vive, senza acqua e con le pareti intrise di umidità.

Nessuno ha risposto al suo grido di aiuto. Ma quando è arrivata la prima risposta è stata a dir poco autorevole. Lo ha fatto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha raccomandato il suo caso al prefetto di Taranto, Paola Dessì che ora dovrà occuparsi della delicata faccenda e individuare una soluzione per chi ha scritto al Presidente per far presente il suo disagio.

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La storia viene da Sava, protagonista Anna Renna, 56 anni manduriana, collaboratrice scolastica part time in una scuola del comune ionico dove abita in un piccolo appartamento fatiscente preso in affitto. Con lei vive una sua nipote disoccupata.

In due, donne sole con unica entrata i circa seicento euro di stipendio, non possono permettersi un appartamento dignitoso che sia fornito di servizi primari come l’acqua che si procurano ogni giorno da una vicina fontana pubblica. Una vera e propria sofferenza quotidiana.

Una condizione che definire invivibile è il minimo, più volte denunciata pubblicamente con appelli sui giornali locali e continue visite negli uffici del sindaco e dei servizi sociali di Sava. Le soluzioni, ancor più delle risposte, non sono arrivate, alimentando le difficoltà di chi è costretto a vivere questa situazione.

Tutti silenti, a quanto pare, tanto da consigliare alla donna l’ultimo disperato tentativo: chiedere aiuto alla più alta figura dello Stato.

E così ha fatto un mese fa. «Mi rivolgo a lei, illustrissimo Presidente, con la speranza che possa aiutarmi a ritrovare condizioni di vita dignitose per me e mia nipote. Le chiedo con il cuore in mano di valutare la mia situazione e di farmi sentire la vicinanza delle istituzioni», aveva scritto Anna con tante speranze e sogni.

L’altro ieri la risposta che non si aspettava più.

Il presidente Sergio Mattarella ha dato mandato alla funzionaria del Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, Anna Maria Monorchio, di rispondere così all’appello.

“Gentile signora Renna, mi riferisco alla lettera da lei indirizzata al Presidente della Repubblica. Al riguardo desidero informarla che si è ritenuto opportuno inoltrare il suo scritto all’attenzione e alle valutazioni della Prefettura di Taranto. Colgo l’occasione per inviarle cordiali saluti». Una luce che si accende nel buio per le due donne che possono ora sperare.

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«Sono felicissima, finalmente qualcuno mi ha ascoltato», ha detto emozionata la 56enne, che da mesi cerca di attirare l’attenzione delle autorità locali e degli uffici dell’Ambito socio sanitario 7 della Asl locale.

«Ora non ci potranno più ignorare», dichiara con orgoglio la donna che tre mesi fa aveva deciso di mettere in piazza il suo disagio per l’impossibilità di approvvigionarsi dell’acqua dalla fontana. Era successo che l’Acquedotto pugliese aveva sospeso l’erogazione da quella fonte per eseguire dei lavori alla rete e per una decina di giorni la bidella era stata costretta a prelevare l’acqua da una fontana distante da casa.

Era così uscita allo scoperto minacciando di denunciare il comune per interruzione di pubblico servizio.

In quella stessa occasione aveva anche mostrato lo stato in cui lei e la nipote, affetta da una lieve disabilità che le impedisce di lavorare, sono costrette a vivere. Le pareti dell’appartamento erano nere di muffa e da qualche punto, quando pioveva, cadeva addirittura acqua sui mobili e sul pavimento. Così è ancora la situazione. «Ora sarà il mio presidente Mattarella ad aiutarci», commenta con speranza la donna che attende da un giorno all’altro la visita di qualcuno. E c’è da crederci che avverrà vista l’autorevolezza della fonte che ha deciso di prendersi cura di lei. Sarà ora compito del prefetto di Taranto, Dessì, a coinvolgere le autorità locali, sindaco e servizi sociali del comune di Sava che questa volta saranno costretti a muoversi.

La risposta del sindaco

Stamattina è intervenuto con una nota il sindaco di Sava Gaetano Pichierri: “Vogliamo fare chiarezza sulla situazione riguardante la cittadina che si è recentemente rivolta al Presidente della Repubblica, affermando di essere stata abbandonata dalle istituzioni. Desideriamo precisare che la signora non è ufficialmente residente nel nostro comune di Sava, ma in un paese limitrofo. Nonostante ciò, pur essendo solo domiciliata, i servizi sociali di Sava hanno già attivato una serie di azioni per supportarla, mostrando grande disponibilità a trovare soluzioni. La signora si è infatti rivolta ai servizi sociali, al sindaco e all’assessore competente non per chiedere assistenza economica, ma semplicemente per ricevere aiuto nella ricerca di una nuova abitazione in locazione, in quanto, confermato da lei, ha le risorse finanziarie per coprire il canone. I servizi sociali avevano prontamente risposto, offrendo il loro sostegno, e si sono mostrati disponibili anche a suggerire altre soluzioni utili. Tuttavia, la signora ha reiterato più volte di non necessitare di altro se non di un nuovo alloggio, a causa dei dissidi con il proprietario dell’attuale abitazione. Gli uffici comunali, pur non essendo la signora ufficialmente residente a Sava, continuano a seguire la situazione con attenzione e stanno predisponendo una relazione dettagliata da inviare al Prefetto, per garantire che tutte le informazioni siano trasparenti e che la cittadina riceva il supporto necessario. Ringrazio il Presidente della Repubblica ed i suoi uffici per aver celermente preso a cuore l’appello della signora, ma ribadiamo l’impegno del nostro comune nel voler essere vicini a chiunque si trovi in difficoltà, cercando sempre di offrire soluzioni concrete e tempestive”.





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