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L’antica Reggia Giudicale riapre le porte al pubblico con due mostre sulla Oristano medievale

L’antica Reggia Giudicale oggi ha riaperto le porte al pubblico. Su iniziativa della Fondazione Oristano, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, in occasione della Sartiglia, lo storico edificio tanto caro alla memoria collettiva della città, apre straordinariamente con due mostre dedicate alla storia architettonica della città e all’arte contemporanea curate da Obler Luperi. Dopo l’inaugurazione di questa mattina, alla presenza delle massime autorità cittadine, l’apertura al pubblico sarà garantita sino a domenica 9 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, ad eccezione dei tre giorni di Sartiglia, domenica 2, lunedì 3 e martedì 4 marzo, quando si aprirà dalle 10 alle 12.

“L’apertura della Reggia ha un alto valore simbolico: rendiamo nuovamente visitabile l’amata Reggia Giudicale, di cui tanto si è parlato anche recentemente – spiega il Presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu -. La seconda ragione che ci ha spinto in questa difficoltosa impresa è quella di portare un ulteriore contributo culturale tra le manifestazioni di contorno del Carnevale Oristanese, con l’aiuto dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Oristano, che insieme alla Fondazione patrocina la manifestazione”.

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La presentazione delle due mostre

Dal Sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna, grande soddisfazione per la riapertura della Reggia Giudicale: “Questo evento rappresenta un importante momento per la città di Oristano, che ancora una volta dimostra la sua capacità di valorizzare la propria storia e di aprire le porte del passato ai cittadini e ai visitatori. La Sartiglia è una delle manifestazioni più sentite della nostra comunità. Poterle affiancare un’iniziativa culturale di tale rilievo arricchisce ulteriormente l’offerta della nostra città. Ringrazio la Fondazione Oristano e l’Assessorato alla Cultura per l’impegno profuso in questo progetto, che riafferma il valore della nostra identità storica e culturale”.

“La riapertura dell’antica Reggia Giudicale in occasione della Sartiglia rappresenta un evento di straordinaria rilevanza – aggiunge l’Assessore alla Cultura Luca Faedda -. Restituire ai cittadini e ai visitatori un luogo così ricco di storia e di significato, anche se solo temporaneamente, ci permette di valorizzare il nostro patrimonio culturale e di arricchire ulteriormente la nostra offerta artistica e storica. Il Comune ha sostenuto con convinzione il progetto, che unisce memoria e contemporaneità, nella convinzione che l’iniziativa rappresenterà un ulteriore tassello nella crescita culturale di Oristano”.

La prima mostra, dal titolo “Oristano medievale. La piazza, la reggia, il castello e altre meraviglie. Un dialogo tra Mauro Ferreri e Gabriele Pettinau”, è dedicata alla memoria del ricercatore indipendente Nadir Danieli (1992-2024). Ospitata nell’atrio dell’ex carcere, corrispondente alla Reggia Giudicale, l’esposizione mette in rapporto, tramite una selezione di dieci tavole illustrative dedicate alla reggia giudicale e alla forma della città medievale, due figure di studiosi della storia di Oristano, diversissimi tra loro per età e formazione, ma uniti dalla convergenza delle tematiche delle loro ricerche: Mauro Ferreri (1957-2013) e Gabriele Pettinau (1990). Le due serie di lavori ricostruttivi, pur realizzati a trenta anni di distanza l’una dall’altra e con tecniche differenti, finiscono per completarsi e integrarsi perfettamente.

La seconda mostra, dal titolo “… and the stars look very different today”, occuperà l’area delle celle e sarà dedicata all’arte contemporanea con la partecipazione di 12 artisti (sardi e oristanesi, ma anche provenienti da altre regioni italiane e dalla Cina). Partendo dalla citazione dal brano “Space Oddity” di David Bowie si dichiara, fin dal titolo, che le stelle, che ci si potrebbe aspettare in un giorno di Sartiglia, in questa mostra appariranno piuttosto diverse. L’esposizione è un percorso attraverso le celle dell’ex carcere dove, grazie alla sensibilità degli artisti, si proverà simbolicamente a rendere visibili i relitti della sofferenza stratificata in questi luoghi.



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