Milano Fashion Week 2025 giorno 3: sfilata Prada, Etro

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L’indole femminile in tutte le sue forme è l’assoluta protagonista del giorno 3 della Milano Fashion Week Autunno-Inverno 2025/2026 (dopo un inizio all’insegna delle sfilate miste). Contraddittoria, e per questo più che mai familiare, quella della donna di Prada, sfilata clou nella giornata del 27 febbraio. Max Mara porta in scena una novella Jane Eyre, Giorgio Armani per Emporio una fanciulla sbarazzina, Etro una dea moderna.

Personalità diverse in cui tutte possono intravedere almeno un lato di sé. E riconoscersi, grazie al magico potere del gioco della moda.

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La femminilità pura di Prada

Grazia, gentilezza, empatia, umiltà, sensibilità. I concetti da sempre associati alla nozione più pura di femminilità. Miuccia Prada e Raf Simons sovvertono ancora una volta la definizione classica, ribaltando la percezione collettiva. La sfilata Prada Autunno-Inverno 2025/2026 riparte dallo stile allo stadio grezzo. Raw Glamour, il titolo eloquente di un fashion show che esplora a 360 gradi il tipico concetto di bellezza. E ritorna alle origini.

Il processo di riduzione pone l’accento sulla costruzione del guardaroba: in apertura, abiti neri in materiali inusuali, dalle silhouette destrutturate e in movimento, con orli atipici e cuciture lasciate volutamente a vista. L’austerità della tonalità è contrapposta al non finito delle silhouette. Le proporzioni vengono alterate, modificando il comportamento dei capi e il loro rapporto con il corpo.

Un look di Prada AI25/26 (Photo: Prada).

Hard Times. Il total black lascia gradualmente spazio al colore, con accenti fuoco e fluo. A poco a poco il guardaroba si raffina. Alla maglieria oversize dal collo ad anello si alternano camicie pijama di seta, sui cappotti dalle proporzioni over e militaresche spuntano colli di pelliccia. Vezzi di fiocchi adornano gli abiti e le gonne di pelle, stampe floreali dall’allure casalinga sbocciano sul vestito che ricorda un grembiule. Infine, ricercati micro top bustier in lana e gonne a palloncino ribaltate. I charms che solitamente vediamo ciondolare dalle borse finiscono inaspettatamente sulla maglieria jacquard, o si trasformano in bottoni gioiello a illuminare i grigi capispalla. A prova di bambola.

Un dettaglio di Prada AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

Il sottofondo disturbante della colonna sonora riflette la forza e la leggerezza, la sobrietà e la sregolatezza che si alternano in passerella: una doppia dicotomia che ha un non so che di familiare, di questi tempi (difficili). E ritorna nell’impalcatura metallica con la passerella sotto forma di morbido tappeto firmato dalla designer Catherine Martin, che fa da sfondo allo show. Riportandoci, con nostalgia, a quello su cui giocavamo, libere da pensieri e sovrastrutture, quando eravamo bambine.

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La colta eroina di Max Mara

Se dovessimo immaginare il look di un’eroina come Jane Eyre, la protagonista dell’omonimo romanzo di Charlotte Brontë del 1847, come sarebbe? Probabilmente, molto simile a una delle uscite della sfilata Max Mara Autunno-Inverno 2025/2026. Una donna sofisticata, sicura di sé, selvaggia a tratti. S’intitola proprio Untamed Heroine l’ultimo show firmato da Ian Griffith, che s’ispira da vicino ai personaggi femminili dei romanzi delle celebri sorelle della letteratura inglese.

Un dettaglio di Max Mara AI25/26 (Photo: Max Mara).

Le Cime Tempestose prendono vita in passerella, grazie a studiati chiaroscuri e pennellate di marrone tronco, verde bosco e l’inedito pietra Cascia, che riecheggiano le nuances delle brughiere dello Yorkshire. Tutto il calore della malinconia delle protagoniste anticonformiste dei romanzi è racchiuso nella lunga serie di capispalla. Si fa notare la redingote Ottocentesca, il mai più senza della moderna combattente. Seguita a ruota da moderni cappotti utility, alternati a cappe d’altri tempi.

Un look di Max Mara AI25/26 (Photo: Max Mara).

Pantaloni alla zuava, culottes di lana, camicie maschili, gilet strutturati, morbide robe-de-chambre, gonnelloni e maglioni in filato mouliné a mo’ di corpetto Vittoriano completano un guardaroba di carattere. Corollario pratico, le tracolle a bisaccia e una profusione di cinture in pelle, da indossare sul cappotto, sul knitwear e sull’abito da sera in velluto (una sull’altra). La praticità anche ai piedi, con stivaletti allacciati lateralmente e Mary Jane dal tacco solido. Citando l’indomita Miss, «la bellezza è negli occhi di chi guarda». Ma oggi non si vive di sola letteratura…

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L’asso nella manica di Emporio Armani

Da sempre la linea rappresenta, per Re Giorgio, un serio divertissement. Ma con questa sfilata Autunno-Inverno 2025/2026 lo stilista esce allo scoperto, e palesa tutto lo spasso insito nel processo di creazione. Una collezione Emporio Armani davvero giovane va in scena nel terzo giorno della Milano Fashion Week, e conquista per il suo piglio spontaneo, a tratti beffardo.

Un dettaglio di Emporio Armani AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

La consueta eleganza si fa più divertente del solito: i bolerini sontuosi brillano di carte di cristalli, o si rivestono di trame arlecchino; la cappa avvolge le spalle solo per metà; il top è in realtà un cuore; gli abiti corti a trapezio terminano con balze esagerate, mentre i tradizionali pantaloni di velluto harem sposano la giovanile silhouette cargo.

Il finale della sfilata Emporio Armani AI25/26 (Photo: Giorgio Armani).

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Nel comparto accessori, le scarpe flat si trasformano in alti socks loafers, metà mocassino, metà stivale cuissard; le francesine con lacci sono in vernice bianca e nera; e se gli orecchini assumono forme di picche brillanti, le clutch ricordano grossi fiocchi. Giorgio Armani si mette in gioco, è il caso di dirlo, ancora una volta.

La (prima) donna di Blumarine

La collezione di debutto per l’Autunno-Inverno 2025/2026 di Blumarine disegnata dal nuovo direttore creativo David Koma vede protagonista una donna nata per fare la diva. Un po’ come Irina Shayk, che apre la sfilata alla Milano Fashion Week. La passerella è punteggiata di vasi di cardi total black, omaggio all’esotismo e alla Sicilia. La fantasia cinematografica rivelata dalla nota stampa in realtà prende forma sul catwalk grazie a uscite che mixano il classico romanticismo dei codici Blumarine con l’inconfondibile nota dark che ha reso celebre il designer londinese.

Un dettaglio di Blumarine AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

Le stampe floreali che vedono protagonista il fiore fragile ma deciso si posano su top eterei e abiti trasparenti, si trasformano in fibbie di maxi cinture dall’allure Y2K o in ricami 3d. Anche le uscite da giorno seducono con disinvoltura, grazie a dettagli di pelo shearling che bordano cappotti e caban e tagli sagomati, iper femminili. La sera il corsetto è protagonista, anche se l’arma di seduzione della musa Blumarine oggi è piuttosto la camicia fluida e fluttuante in chiffon e georgette, che surclassa, a sorpresa, anche la maglieria tipica dell’heritage del brand. Un nuovo corso all’insegna dello stile bohémien e del romanticismo dark.

Fuoco e fiamme con Roberto Cavalli

Chissà come sarebbe oggi Pompei, se fosse rimasta una città viva e si fosse evoluta con lo scorrere delle epoche, invece che restare cristallizzata nella sua antica bellezza. E soprattutto, chissà se ha pensato proprio questo Fausto Puglisi nell’approcciarsi alla collezione Roberto Cavalli Autunno-Inverno 2025/2026. Una cosa è certa, la linea si pone come la celebrazione di una bellezza che resta, aldilà dei tempi, delle sciagure, delle mode.

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Un look di Roberto Cavalli AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

Gli affreschi delle Domus rinascono al Padiglione Visconti, stampati su abiti e capispalla opulenti: oro e porpora si mixano al classico animalier. Pietre, cammei, ricami preziosi rendono ancora più femminili gli slip dess lingerie, i mini dress sembrano mimare tuniche e antiche armature. La stampa mosaico si fonde con quella pitonata, e sul finale il Vesuvio erutta, ricoprendo di lava gli abiti da sera total black.

Un look di Roberto Cavalli AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

Il designer non si discosta anche questa volta dall’heritage e dalle caratteristiche che hanno fatto il successo del marchio, soprattutto grazie al suo fondatore, scomparso solo l’anno scorso. E non c’è che dire, la lunga ricerca del team creativo al museo archeologico di Napoli ha dato i suoi frutti. Uno studiatissimo ripasso, che è soprattutto un omaggio alla storia.

Le dee egizie di Etro

Una tenda di perline fa da sfondo alla sfilata di Etro per il prossimo Autunno-Inverno 2025/2026. L’opera di 60 metri del collettivo artistico romano Numero Cromatico, enigmatico sin dal nome, è un omaggio alle pitture rupestri, ai miti, all’eleganza del passato. La caratteristica tattile e materica dell’opera e quella figurativa dei motivi antichi si ritrovano nei look della nuova, primordiale collezione disegnata da Marco De Vincenzo.

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Dal backstage della sfilata Etro AI25/26 (Photo: Spotlight Launchmetrics).

Il riferimento proviene dalla creazione di Ra. Secondo il mito le lacrime del dio, cadendo a terra, si tramutarono nell’insetto che infonde vita ai fiori e crea il miele. L’ape simbolo si posa su tailleur scivolati e pantaloni fluidi. Movimento e morbidezza sono alla base degli abiti da sera, contraddistinti da maxi paillettes che ondeggiano all’incedere delle modelle. Il Paisley, ingigantito sui vestiti in maglia e sui long dress eterei, assume un’allure antica, che echeggia l’epoca gloriosa di Iside e Cleopatra.

Il filo conduttore del defilé (Magma, il titolo programmatico) porta dritti al presente, grazie a uscite contemporanee fatte di tailleur giacca e minigonna, maxi maglioni a intarsio indossati su gonne di anelli metallici dorati, lunghi soprabiti in denim dipinto, micro top in maglia a righe; e poi i ricami zoologici immaginari nati dalla collaborazione con l’artista coreana Maria Jeon.

Il bestiario ha il suo contrappunto nella pelliccia di lana, un po’ barbara, a tratti estrema. Sotto forma di maxi coat, colbacchi e dettagli ricorda gli albori della civiltà (anche per lui: riecco il co-ed). Andare avanti è tornare indietro?

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA





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