Opposizione contro il bilancio: “Più tasse per tutti e zero risposte”

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di Tommaso Piacentini

Il bilancio di previsione, a seguito dell’approvazione della maggioranza di martedì 25 febbraio, ha suscitato nuovamente polemiche nell’opposizione, che ha espresso la propria contrarietà tanto con voti in Consiglio comunale, quanto con le affermazioni nella conferenza stampa tenutasi ieri (27 febbraio) nell’ufficio del Gruppo consiliare del Pd.

In questa sede è intervenuto anche l’ex candidato sindaco e consigliere Fabio Anselmo, che ha parlato del bisogno di “stigmatizzare il fatto che è stato compresso in maniera illegittima l’esercizio delle prerogative politiche dei Consiglieri dell’opposizione”.

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“Il Tuel e l’articolo 43 sono perentori – ha affermato Anselmo –: esiste una separazione netta tra macchina comunale amministrativa e organo politico di governo della Giunta”. In conseguenza di ciò, il consigliere ha voluto lanciare un appello: “Lancio un appello a tutti i dipendenti tecnici e funzionari di questo Comune affinché siano ben consapevoli che non possono essere trattati come sudditi della Giunta Fabbri. Sono a disposizione di tutti, anche dei consiglieri d’opposizione”.

Dure le parole di Anselmo contro l’Amministrazione: “Noi non siamo in affitto in una proprietà della Giunta Fabbri. Noi abbiamo diritto di accesso direttamente agli uffici e non abbiamo bisogno della gentilezza dell’assessore (Fornasini, assessore al bilancio ndr), come è emerso dall’ultimo Consiglio, per visionare atti e documenti”. Con queste affermazioni, l’ex candidato sindaco ha introdotto uno dei temi con cui le opposizioni suffragano la propria votazione contraria al bilancio: la mancanza di trasparenza, soprattutto per quanto riguarda alcune voci di spesa aggregate.

“In questo bilancio abbiamo uscite per 348 milioni di euro – ha affermato il consigliere Massimo Buriani – Ci sono però spese per attività di servizi e altre spese come prestazioni di servizio, acquisti, trasferimenti e consulenze che sono di 51 milioni di euro”. Alla richiesta di poter accedere ai dati disaggregati per poter analizzare quest’ultimo tipo di spese, Buriani ha comunicato che all’opposizione è stato fornito “un elenco di 1700 righe, che a loro volta contengono delle cose”, ossia delle ulteriori spese che, nuovamente, non è stato possibile visionare. “Per poterle vedere abbiamo bisogno dell’accesso agli atti; per l’accesso agli atti ci vogliono 30 giorni, in tempi non compatibili con la discussione e l’approvazione del bilancio” è la spiegazione data dal consigliere dem, che ha così risollevato il tema della ristrettezza dei tempi già evidenziato durante le commissioni di presentazione e approvazione di dup e bilancio. Su questa ristrettezza, Buriani ha affermato: “Il dubbio è che sia stato fatto apposta, proprio per impedirci di fare proposte di senso”.

Anche il consigliere Davide Nanni ha espresso il pensiero comune dell’opposizione su questo tema, riferendosi in particolare all’impossibilità di elaborare emendamenti: “Noi da regolamento contabile abbiamo dieci giorni di tempo per presentare emendamenti dal momento del deposito ufficiale. Se noi abbiamo solo le voci aggregate è molto difficile fare un emendamento che tecnicamente sia passabile, e infatti così è stato”.

Al di là di questi dati tecnici, quello che le opposizioni sostengono è un dato che definiscono politico: “Se dovessimo dare un titolo a questa manovra è: ‘Più tasse per tutti’”, queste le parole di Nanni, che ha evidenziato così la contraddizione con ciò che veniva rappresentato sui manifesti della Lega durante la recente campagna elettorale. Ed è proprio su questo punto che le opposizioni rivendicano il voto contrario al bilancio: “La manovra fiscale consiste nell’eliminazione di tutte le aliquote intermedie (dell’addizionale Irpef ndr), attivando così la cosiddetta aliquota piatta – ha affermato Buriani -. Ma non solo: la si è portata al massimo livello consentito dalla normativa”. A fronte poi della giustificazione data da Fornasini all’incremento dell’Irpef come strumento per far fronte anche ai rincari delle spese energetiche, Buriani ha risposto: “Se il prossimo anno le spese energetiche aumenteranno ancora, che cosa faranno? Toccheranno l’Imu?”.

Si va a colpire in maniera precisa le categorie sociali più penalizzate” ha denunciato Buriani, che ha in seguito evidenziato gli altri motivi per cui l’opposizione si è espressa contro l’approvazione del bilancio: in primis la mancanza di informazioni su come verranno spesi i 3 milioni e mezzo di euro ricavati dalla manovra; poi una mancanza di coerenza tra progetti strategici per la cosiddetta rinascita della città e fondi destinati a quei progetti. Riguardo a quest’ultimo punto, Buriani ha sottolineato come, su 726 milioni di stanziamenti, “713 sono impiegati per ricostruire il Centro per l’impiego, mentre i contributi per le pari opportunità sono di 10mila euro, 13 mila per il sostegno all’occupazione; non sono state stanziate invece risorse finanziare né per la formazione personale, né per lo sviluppo del settore agricolo, considerato strategico”.

In conclusione, l’opposizione ha fatto sentire la propria voce su un ultimo punto: “Non hanno accolto nessuna delle nostre proposte di buon senso”, un ulteriore motivo che li ha resi concordi nel rifiuto dell’approvazione del bilancio.

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