In Puglia si allarga la forbice da campo a consumo


Salgono i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie ma ai contadini i prodotti agricoli nel 2024 sono stati pagati il 2,1% in meno, con la forbice dei prezzi tra produzione e consumo che aumenta da 3 fino a 5/6 volte dal campo alla tavola. Eā€™ quanto denuncia Coldiretti Puglia, sulla base alle quotazioni dellā€™indice Fao che, nel 2024 rispetto allo stesso periodo dellā€™anno precedente, fa registrare cali come media mondiale che arrivano al -13,3% per i cereali nei campi, ma anche in relazione allā€™analisi della catena del valore, realizzata da ISMEA Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, sulla base dei dati Istat disponibili. Se i prezzi pagati ai contadini sono diminuiti nel 2024 ĆØ cresciuta lā€™inflazione alimentare con un incremento che ĆØ stato del 2,3% secondo lā€™Istat. Su 100 euro spesi dal consumatore per lā€™acquisto di prodotti agricoli freschi, meno di 20 euro remunerano il valore aggiunto degli agricoltori, ai quali, sottratti gli ammortamenti e i salari, resta un utile di 7 euro, contro i circa 19 euro del macro-settore del commercio e trasporto.Ā Per i prodotti alimentari trasformati la situazione ĆØ ancora peggiore con lā€™utile dellā€™agricoltore che si riduce a 1,5 euro, solo di poco inferiore a quello dellā€™industria, pari a 1,6 euro, contro i 13,1 euro del commercio e trasporto che fanno la parte del leone.

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Lā€™approfondimento, realizzato da Ismea, sulla filiera della pasta e su quella della carne bovina ha messo in luce una situazione di sofferenza, con margini particolarmente compressi, se non addirittura negativi, per le aziende agricole e gli allevamenti, mitigati solo dal sostegno pubblico, attraverso la Pac e gli aiuti nazionali. Una situazione ā€“ aggiunge Coldiretti regionale ā€“ che evidenzia la necessitĆ  di intervenire con una piĆ¹ equa distribuzione nella catena del valore con la recente normativa sulle pratiche sleali lungo la filiera e la rilevazione dei costi standard sotto i quali non devono scendere i compensi. Lā€™aumento dei prezzi ha comportato che a tavola la famiglia pugliese spende in media 464 euro al mese per il solo acquisto di generi alimentari e bevande, uno dei valori piĆ¹ bassi dā€™Italia. Lā€™inflazione che ha ridotto il potere di acquisto delle famiglie pugliesi ha comportato un aumentata sensibilitĆ  verso il cibo locale del territorio, con oltre sei consumatori su dieci (64%) che hanno fatto almeno un acquisto nel 2024 in un mercato contadino, con i farmersā€™ market diventati ormai un appuntamento fisso per la spesa dei cittadini accanto a supermercati e negozi di vicinato.

A spingere gli acquisti dal produttore ĆØ soprattutto la garanzia della salubritĆ  e della trasparenza di quanto portano a tavola. Il 73% degli intervistati ritiene, infatti, che comperare direttamente dallā€™agricoltore sia la via piĆ¹ sicura tra tutte le forme di distribuzione, dal supermercato al web. Al secondo posto si piazzano i mercati contadini rionali ā€“ rileva Coldiretti Puglia ā€“ che garantiscono la sicurezza del cibo per il 69% degli intervistati e precedono i negozi di vicinato (56%) e i supermercati e ipermercati (48%). Fanalino di coda, il web, con appena il 19% degli italiani che si fida del cibo acquistato su internet. Proprio per assicurare una piena trasparenza su quanto i cittadini mettono nel piatto, Coldiretti con la mobilitazione ā€œNo fake in italyā€, partita dal Brennero, ha lanciato una raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare per estendere lā€™obbligo dellā€™indicazione dellā€™origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nellā€™Ue. Una mobilitazione che potrĆ  essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti ed ĆØ promossa anche sui social media con lā€™hashtag #nofakeinitaly.

Lā€™approvvigionamento alimentare ĆØ assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, piĆ¹ di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica, nel sottolineare che occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.



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