Al «Noi» un ristorante high-tech: i robot cucineranno la cena – Bolzano

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BOLZANO. Dove andiamo di bello a cena stasera? A Bolzano Sud, posticino delizioso, di un certo livello, in un edificio razionalista anni Trenta sotto tutela con tanto di terrazza, ristorazione innovativa spinta, high tech a profusione, con utilizzo di robot cuochi di ultima generazione. È il progetto cui sta lavorando in questi mesi il Noi Techpark.

Struttura appena finita di risanare, entro metà anno saranno montati i macchinari, ora sono in corso i colloqui con i possibili gestori: si sta cercando il gran cuciniere, un gastronomo di vaglia il cui compito sarà di far conoscere a bolzanini e non i frutti della ricerca altoatesina in campo agro-alimentare e culinario. Si chiama, per ora, «Gastronomia A6», dal nome del lotto del Noi. Sarà in via Volta, accanto alla rotonda della facoltà di Ingegneria dove, per ironia della sorte, un tempo stava la mensa degli operai della Speedline. Tempi nuovi all’orizzonte.

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Piccolo, bello, esclusivo

Il ristorante – al momento i rendering sono ancora top secret – sarà al piano superiore: superficie totale pari a circa 285 metri quadrati, sala ristorante con circa 80 posti a sedere, terrazza coperta di circa 215 metri quadrati con altri 30 posti a sedere. Oltre all’ovvio – cella frigorifera, area preparazione ricette, cucina principale, area lavaggio, backstage bar e via discorrendo – ci sarà un robot da cucina di ultima generazione: la persona incaricata riempie il robot con ingredienti freschi; il robot mescola autonomamente gli ingredienti e, a temperatura controllata, prepara le ricette e le serve nel piatto. Ci sarà inoltre una Vending Capsule aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, compresi i weekend e i giorni festivi, con accesso tramite sistema di autenticazione. Avrà: una superficie totale di 55 metri quadrati, scaffali da esposizione, distributori automatici per bevande, smart fridges ossia frigoriferi intelligenti che il gestore si occuperà di riempire autonomamente, terrazza scoperta nel cortile interno di 130 metri quadri con 30 posti a sedere.

Il target

Il target del ristorante e della Vending Capsule sarà innanzitutto la «Noi-Community»: il personale delle aziende con sede al Noi e nelle immediate vicinanze, studenti e docenti della facoltà di ingegneria; al momento circa 1.200 persone, cui a pranzo verranno proposti pasti a prezzi calmierati. «In quanto progetto pilota nel settore della ristorazione – si spiega nel bando – nel target rientrano anche ospiti regionali, nazionali e internazionali».

Si cerca il gastronomo

Questa è l’intenzione, ammette il ceo del Noi Ulrich Stofner: «Attualmente si è in cerca di un gastronomo, un gestore privato interessato; e il profilo che si cerca è di una persona innovativa, che riesca un po’ a collegare tutto ciò che c’è al parco tecnologico: vari istituti di ricerca, laboratori che girano intorno alla tematica degli alimenti; quindi un privato potrebbe sposare questa idea di fare una cucina innovativa anche mettendosi in rete con tutti gli attori del Noi, per esempio: università, Laimburg, Kitchen lab; tutte infrastrutture molto interessanti. Ci sono già stati contatti, anche qualche colloquio, ma per ora niente di concreto». La ricerca prosegue, perché non ci si vuole accontentare.

E la Noisteria?

Ma perché, si chiedono i profani, un nuovo ristorante poco discosto dalla Noisteria? «Dovrà differenziarsi completamente dal punto di vista del target», spiega Stofner. «Perché la Noisteria è un ristorante ottimo, che ha soprattutto il compito di dare a chi lavora in questo luogo, il Noi Techpark, ma anche nel resto della zona industriale, una bella opzione per il pranzo e questo funziona molto bene. Ciò che invece stiamo cercando per l’A6 è qualcos’altro. Lì il concetto deve essere diverso, deve orientarsi molto di più verso la cucina innovativa, per essere una emanazione di questo luogo bello, il Techpark, che appunto è il parco tecnologico e scientifico. Quindi sarebbe ideale se anche nella cucina si vedesse poi tutto questo. E quindi, può ben darsi che ci sia una offerta a pranzo a prezzo calmierato, non troppo alto, ma quello che ci interessa è di avere per la prima volta anche una offerta per la cena, quindi dovrà essere aperto anche di sera, cosa che la Noisteria non è, almeno normalmente». Insomma, un nuovo ristorante, conclude, «che funziona di giorno ma anche di sera, più intimo, perché la Noisteria è molto più grande».

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