Nel primo consiglio dei ministri della nuova amministrazione, il presidente statunitense ha detto che verranno annunciati a breve dazi del 25% ai Paesi dell’Unione europea “su auto e altre cose”, aggiungendo che “l’Ue è stata formata per fregare gli Stati Uniti”. Immediata reazione di Bruxelles: “Reagiremo subito, con fermezza. Tariffe illegittime e ingiustificate. Tuteleremo nostre aziende. L’Ue è il più grande mercato libero del mondo, è stata una manna per gli Usa”. Anche Canada e Messico rischiano nuove tariffe
La scure di Donald Trump si abbatte sull’Europa. “Abbiamo deciso: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose“, ha annunciato il presidente americano durante il primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione. I dettagli della stangata non sono ancora chiari. “Saranno annunciati a breve”, ha precisato Trump, avvertendo anche Canada e Messico che sui dazi “non intende fermarsi”. Per i due Paesi vicini degli Stati Uniti scatteranno il 2 aprile. L’Ue, ha spiegato il tycoon, “è un caso diverso. Siamo onesti: è stata formata per fregarci e hanno fatto un buon lavoro in questo, ma ora ci sono io alla presidenza”. Pur ribadendo il suo “amore” per i Paesi europei, Trump ha denunciato un deficit commerciale eccessivo pari a 300 miliardi di dollari e osservato come una loro ritorsione potrebbe non avere successo. “Possono provarci ma noi – ha minacciato – possiamo non comprare più e se accade questo vinciamo”.
La replica dell’Ue
“L’Ue reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando i dazi vengono utilizzati per contestare politiche legittime e non discriminatorie”, ha replicato poco dopo un portavoce della Commissione europea. “L’Ue proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dai dazi ingiustificati. Siamo il più grande mercato libero del mondo. Ed l’Ue è stata una manna per gli Stati Uniti. Gli investimenti statunitensi in Europa sono altamente redditizi. Le aziende americane sono state in grado di investire e generare entrate sostanziali proprio perché l’Ue è un grande mercato unificato che fa bene agli affari”, ha sottolineato Bruxelles, ricordando che il commercio transatlantico di beni e servizi “ammonta a oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno, il più grande al mondo. Dovremmo lavorare insieme per preservare queste opportunità per la nostra gente e le nostre aziende. Non gli uni contro gli altri”, ha ammonito il portavoce, ricordando che “l’Europa è sinonimo di dialogo, apertura e reciprocità”. “Siamo pronti a collaborare se rispettiamo le regole. Ma proteggeremo anche i nostri consumatori e le nostre aziende a ogni passo” perché “non si aspettano niente di meno da noi”, ha aggiunto.
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Le reazioni
Ursula von der Leyen, poco dopo il suo arrivo in India per una missione con il suo team di commissari volta a rafforzare le alleanze commerciali in risposta ai dazi annunciati da Donald Trump, ha scritto su X: “In un’epoca di conflitti e intensa competizione, c’è bisogno di amici fidati. Per l’Europa, l’India è un’amica e un’alleata strategica. Discuterò con Narendra Modi di come portare la nostra partnership strategica al livello successivo”. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani dice invece che “le risposte sulle questioni dei dazi sono di livello europeo” e “ne parleremo a livello europeo, dialogheremo e cercheremo di trovare le migliori soluzioni possibili per tutelare i nostri interessi in un rapporto transatlantico che non deve deteriorarsi, però noi dobbiamo tutelare i nostri interessi e le nostre imprese e trovare delle soluzioni che permettano alle nostre realtà di essere competitive, abbiamo una strategia. Stiamo lavorando già da mesi sulla questione dei dazi” e “andiamo avanti, senza agitazioni ma con determinazione e forza per tutelare le nostre imprese, il governo è determinato”. In mattinata anche il Cremlino ha commentato la decisione degli Usa: “Non vorremmo vedere guerre commerciali nel mondo perché, in un modo o nell’altro, questo avrà un impatto negativo su tutti i Paesi”.
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Canada e il Messico rischiano nuovi dazi
Intanto oggi il segretario al Commercio americano Howard Lutnick ha dichiarato che Canada e Messico potrebbero dover affrontare nuovi dazi ad aprile, oltre a quelli del 25% già annunciati da Trump su immigrazione e droga. In un’intervista a Fox News Lutnick ha distinto tra i dazi volti a frenare il flusso di fentanyl, la potente droga che causa ogni anno migliaia di morti negli Stati Uniti, da quelle “reciproche” che Trump ha chiesto di imporre separatamente. Queste ultime, secondo il segretario al Commercio, potrebbero partire già dal 2 aprile.
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