Indubbio รจ che la legislazione inerente alle coppie omosessuali e ai diritti dei genitori non biologici sia โ e non solo in Italia โ materia in costante evoluzione, sulla base dei costrutti sociali e delle decisioni politiche ad essi legati.
Qualora in mediazione familiare si presenti una coppia omosessuale con figli la difficoltร naturale che si riscontra in ogni mediazione, derivante dalla conflittualitร piรน o meno alta della coppia, si affianca ad una serie di problematicitร legate alle dinamiche legali, sociali e culturali connesse alla realtร e al contesto in cui ci si colloca.
Pur precisando, fin dallโinizio di questa disamina, che il processo di mediazione รจ in ipotesi di coppie omosessuali con figli simile a quello di qualsiasi altra coppia, emergono problematiche peculiari aggiuntive delle quali si deve tenere conto.
La mediazione familiare puรฒ dovere intervenire su questioni legali riguardanti la maternitร o la paternitร legale, la custodia e il diritto di visita tanto in ipotesi in cui si abbia una famiglia ricomposta quanto nei casi in cui ci si trovi di fronte ad una coppia same sex.
Pertanto, รจ bene tenere presente che i problemi, che verranno affrontati, possono riguardare un ventaglio di situazioni giuridicamente similari: โ le coppie che fanno ricorso allโauto-inseminazione o a tecniche di riproduzione assistita o a maternitร surrogata; โ le coppie eterosessuali che fanno ricorso allโadozione; โ uomini o donne con figli procreati in una precedente relazione (lโipotesi della cosiddetta famiglia ricomposta); โ persone singole che diventano genitori; โ le ipotesi di co-genitorialitร allargata.
In tutte queste fattispecie, rappresentanti un concetto di famiglia sempre piรน ampio e altro rispetto alla tradizionale famiglia naturale, lโobiettivo principale della mediazione rimane la risoluzione di questioni legali e, certo, anche relazionali nella maniera piรน celere e meno formale possibile rispetto ai procedimenti legali e formalistici delle sedi giudiziarie strictu sensu.
Eโ, del resto, questa la funzione dellโA.D.R.
Le pluralitร delle questioni da analizzare possono essere raggruppate in due macrocategorie: gli aspetti socioculturali e quelli prettamente legali (tendenzialmente direttamente connessi ai primi).
Quanto agli aspetti legali la maggiore complessitร della mediazione familiare riguarda la diversitร di esercizio da parte di entrambi i genitori degli stessi diritti e lโassunzione degli stessi doveri nei confronti della prole e la differente tutela dei bambini di una coppia omosessuale rispetto ai figli di una coppia eterosessuale.
Piรน nello specifico del contesto italiano queste sono le questioni preminenti legate ai due problemi di cui sopra: โ il riconoscimento giuridico del solo genitore biologico e non di quello sociale: si constata, in assenza (per esempio) di un procedimento di adozione o dellโassunzione di altre misure legali, grande difficoltร nello stabilire chiaramente i diritti e le responsabilitร del genitore sociale nei confronti del bambino; โ in assenza di delega da parte del genitore biologico, lโesclusione del genitore sociale dalle micro-organizzazioni della vita quotidiana della prole; โ in caso di separazione, la mancanza di diritti e di doveri verso i figli da parte del genitore non biologico; โ lโesclusione del figlio dallโereditร del genitore sociale; โ in caso di separazione o morte, la privazione del figlio della continuitร affettiva del genitore sociale.
Occorre, inoltre, precisare che, proprio stante la diversificazione da Paese in Paese della giurisdizione in materia, la mediazione, specialmente in caso di separazione o divorzio per questioni di custodia e dei diritti di visita, quando intervengono elementi di transnazionalitร puรฒ avere profili di ulteriore complessitร .
Del resto, รจ fattuale che in alcune Nazioni i diritti dei genitori omosessuali non siano completamente riconosciuti e questo puรฒ creare giร a monte disuguaglianze nelle possibilitร di accesso alla mediazione e alla giustizia.
Proprio per questo la mediazione potrebbe essere vista come una soluzione che non ha la stessa forza legale di una decisione giudiziaria: si potrebbero generare incertezze sulla validitร e sullโefficacia degli accordi raggiunti attraverso la mediazione, visti come di minore rilevanza giuridica rispetto ad una sentenza del giudice.
Ciononostante, anche per le coppie omosessuali con figli i vantaggi specifici della mediazione risultano confermati. Da una parte, occorre sottolineare la flessibilitร dello strumento dellโA.D.R., che permette di esplorare soluzioni, per cosรฌ dire, โcreativeโ che tengano conto delle necessitร emotive e pratiche della famiglia, senza lโonere di un procedimento legale formale; dallโaltra, la caratteristica precipua della personalizzazione, potendo la mediazione adattarsi meglio alla specificitร di ogni famiglia, rispetto a quanto deciso tra le mura formalistiche del tribunale.
Per quanto concerne, poi, le preoccupazioni sociali, le famiglie omosessuali possono affrontare sfide legate al pregiudizio sociale o alla discriminazione: si pensi al contesto lavorativo, familiare dโorigine o scolastico. La mediazione deve essere sensibile a queste dinamiche proprio per garantire che tutte le parti siano rispettate e tutelate.
Tra le peculiaritร della mediazione con famiglie costituite da coppie omosessuali con figli vi รจ, infatti, il confronto difficile e necessario con le credenze socialmente condivise circa la legittimitร della loro forma familiare e la difficoltร di vivere in un contesto socioculturale discriminante. Lโinvisibilitร e il mancato riconoscimento sociale e giuridico rappresentano elementi di stress che possono incidere sul benessere della famiglia, portando alla crisi della coppia.
Del resto, lโimmagine che una famiglia ha di sรฉ, del mondo sociale e della propria collocazione รจ influenzata dalle idee e dai valori socialmente condivisi sul concetto di famiglia e questo vale per qualsiasi forma familiare.
Pertanto, la presenza di stereotipi e pregiudizi porta la coppia a sperimentare una forte ansia e paura di confermare il pregiudizio nei suoi confronti e, in particolare, nel ruolo genitoriale assunto. Proprio per il contesto di pressione in cui le coppie omosessuali con figli si trovano, alcune ricerche sembrano evidenziare che, pur essendoci (come in ogni coppia) unโanaloga conflittualitร , naturale in ogni rapporto dโamore, rispetto a quelle eterosessuali nelle coppie same sex (soprattutto se con figli) questa viene celata per timore di inficiare lโottenuto riconoscimento legale, di perdere il ruolo genitoriale acquisito o per paura di confermare i pregiudizi sociali.
Le dinamiche emotive e relazionali nelle coppie omosessuali, specialmente in caso di separazione o divorzio, possono essere particolarmente intense, proprio a causa della pressione esterna, derivante tanto dallโambiente quanto dalla famiglia dโorigine, che la coppia puรฒ aver subito. La mediazione, in questi casi, potrebbe essere complicata da emozioni forti, conflitti irrisolti e difficoltร a trovare un terreno comune. Eโ bene evidenziare che le famiglie estese e dโorigine di uno o entrambi i componenti della coppia potrebbero non accettare la famiglia omosessuale, aggiungendo un ulteriore livello di complessitร nella mediazione: la non accettazione da parte di alcuni membri della famiglia potrebbe influire sul benessere del bambino, creando conflitti che potrebbero dover essere affrontati durante il processo di mediazione.
Inoltre, se uno dei genitori non ha un legame biologico con il bambino, potrebbe esserci una tensione maggiore sulla definizione dei ruoli, sul diritto di visita e sulla partecipazione nelle decisioni quotidiane riguardanti il figlio, acuito (come si รจ visto) da una diversitร di trattamento legale delle parti.
Occorre, a questo punto della disamina, brevemente elencare quelli che sono i pregiudizi, tuttโoggi presenti, verso le realtร familiari costituite da coppie omosessuali con figli, essendo tali pregiudizi potenzialmente sottoponibili allโattenzione del mediatore nel corso degli incontri di mediazione familiare: โ lโinstabilitร della coppia e, quindi, della famiglia dalla stessa composta. Tale pregiudizio risulta infondato, tanto che studi e ricerche hanno dimostrato che non vi sono differenze relativamente alla durata, la soddisfazione della coppia, la modalitร di affrontare i conflitti e lโintimitร fisica; โ lโinadeguatezza genitoriale. Anche in questo caso la ricerca ha evidenziato che non esiste una correlazione tra benessere psicofisico dei bambini e lโorientamento sessuale dei genitori; โ lโinfluenza dellโorientamento sessuale dei genitori sui figli, sulla base del presunto ostacolo o veicolazione verso lโidentificazione di genere uguale al proprio. La ricerca ha, al contrario, evidenziato come la costruzione dellโidentitร di genere e la scelta dellโorientamento sessuale non sia influenzata dal modello genitoriale, non individuando differenze significative tra i figli di genitori eterosessuali e omosessuali rispetto ai ruoli di genere. Lโunica variabile (positiva) riguarda la maggiore apertura, lโassenza di pregiudizi e di identificazioni in opinioni e ruoli stereotipati; โ la maggiore difficoltร di adattamento dei figli di coppie omosessuali. La ricerca non ha individuato differenze significative rispetto alle competenze sociali e allโadattamento psicologico o scolastico dei figli di coppie omosessuali.
La metanalisi condotta da Charlotte J. Patterson, attraverso 77 studi longitudinali riguardanti i figli di coppie omosessuali, ha dimostrato che i figli di coppie omosessuali non mostrano differenze significative nel benessere psicologico, emotivo o sociale rispetto ai figli di coppie eterosessuali. Il suo studio ha, pertanto, evidenziato che il benessere psicologico dei bambini non dipende dallโorientamento sessuale dei genitori, ma piuttosto da fattori come la qualitร della relazione familiare, il supporto affettivo e la stabilitร emotiva. Queste conclusioni hanno contribuito in modo significativo alla discussione scientifica e pubblica, fornendo evidenze che i bambini cresciuti da coppie omosessuali si sviluppano in modo simile a quelli cresciuti da coppie eterosessuali.
Nel 2015, anche il sociologo italiano Costantini si รจ espresso sul tema dei figli di coppie omosessuali, affrontando vari aspetti riguardanti le dinamiche familiari e la crescita dei bambini in questi contesti attraverso uno studio svolto su 40 famiglie eterosessuali e 40 omosessuali. Costantini ha evidenziato che non ci sono prove scientifiche che indichino svantaggi specifici per i figli di coppie omosessuali nellโeducazione o nello sviluppo dei bambini rispetto a quelli cresciuti in famiglie eterosessuali e ha posto lโaccento sullโimportanza della qualitร delle relazioni affettive e del supporto sociale e legale per garantire il benessere dei bambini.
Per il benessere di un bambino contano la qualitร delle cure e delle relazioni affettive con i genitori, nonchรฉ la capacitร di questi ultimi di supportarlo nella sua crescita emotiva, sociale e intellettuale. In altre parole, non รจ tanto la struttura familiare (eterosessuale o omosessuale che sia) a determinare lโesito dello sviluppo del bambino, quanto piuttosto il legame affettivo e la disponibilitร dei genitori.
In termini di sviluppo, tuttโal piรน, รจ lโatteggiamento della societร che puรฒ giocare un ruolo significativo e di impatto, soprattutto se il bambino sperimenta pregiudizi o discriminazione a causa delle sue origini familiari e, per tale ragione, sempre Costantini ha sottolineato lโimportanza di un quadro normativo che riconosca legalmente i diritti dei genitori omosessuali e offra supporto adeguato alle loro famiglie. Un contesto legale che non discrimini le famiglie omosessuali รจ, infatti, fondamentale per garantire che i bambini crescano in un ambiente in cui i diritti di entrambi i genitori siano tutelati e rispettati.
Un punto, perรฒ, รจ bene ribadire: la mediazione familiare nelle famiglie di coppie omosessuali con figli segue gli stessi principi di base di quella svolta nei confronti delle famiglie basate su una coppia eterosessuale, pur potendo presentare specifiche considerazioni legate ai diritti legali dei genitori e alle dinamiche familiari. Tuttavia, come ogni mediatore ben sa, ogni coppia che si presenti in mediazione ha le sue specificitร e deve essere trattata nella sua unicitร di sistema complesso, interdipendente e dinamico.
La mediazione presenta, dunque, nelle coppie omosessuali con figli alcuni aspetti comuni e altri, invece, specifici. Tra gli aspetti peculiari vi sono: โ il ruolo giocato dagli stereotipi sociali; โ i diritti-doveri del genitore sociale; โ la maggior preoccupazione per la tutela dei figli; โ la maggior cura della comunicazione.
Quanto agli aspetti comuni, invece, si possono annoverare: โ la valutazione prodromica della fattibilitร della mediazione e della volontร effettiva della coppia di ricorrere dialogicamente e propositivamente allo strumento; โ lโinformazione iniziale chiara e completa sulle caratteristiche della mediazione; โ la tutela della riservatezza delle questioni affrontate durante gli incontri; โ la gestione dei disequilibri e della conflittualitร ; โ la focalizzazione dellโattenzione sui figli, considerato sempre il best interest; โ la collaborazione con altri professionisti e il loro ausilio tecnico.
Pertanto, mediazione familiare nelle coppie omosessuali con figli certamente presenta specifiche problematiche, principalmente legate alla legislazione, alla discriminazione e alla gestione dei ruoli genitoriali. Tuttavia, se ben condotta da mediatori esperti e (auspicabilmente) in un contesto legale che riconosce i diritti dei genitori omosessuali, puรฒ risultare una soluzione efficace per risolvere conflitti, promuovendo il benessere dei bambini e la cooperazione tra i genitori.
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