Oltre la tecnologia: il vero successo della trasformazione digitale e AI in · Dave Slane

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Dopo il webinar che ho tenuto a metà febbraio sulla “Trasformazione Digitale nel Sud Italia”, sono emerse numerose domande stimolanti. In questo articolo condivido le riflessioni maturate e offro risposte dettagliate per chiarire le opportunità e le sfide della digitalizzazione, non solo nel Mezzogiorno ma in tutta Italia.

La trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale continuano a rappresentare priorità strategiche per le aziende italiane, con una crescita prevista dell’1,5% dei budget ICT e una spesa che, nell’area EMEA, supererà 1.200 miliardi di dollari entro il 2028. Tuttavia, come emerge chiaramente dalle esperienze di numerosi CIO, la semplice adozione di nuove tecnologie non è sufficiente a garantire una trasformazione di successo.

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Il 2025 sta già segnando un punto di svolta nella digitalizzazione delle PMI italiane. Secondo i dati più recenti, nonostante l’incertezza economica globale, gli investimenti in tecnologie digitali da parte delle piccole e medie imprese sono cresciuti del 3,8% rispetto all’anno precedente, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale generativa che ha visto un incremento degli investimenti del 56% nell’ultimo anno.

Tuttavia, questo aumento degli investimenti tecnologici non si traduce automaticamente in trasformazione reale. Un recente studio condotto da Confartigianato e Confcommercio rivela che oltre il 68% delle PMI che hanno avviato progetti di digitalizzazione incontra difficoltà significative nell’implementazione e nell’adozione delle nuove tecnologie da parte del personale.

Il paradosso dell’innovazione nelle PMI

Le PMI italiane si trovano oggi di fronte a un paradosso: da un lato, l’adozione di tecnologie digitali e intelligenza artificiale rappresenta un imperativo competitivo; dall’altro, proprio la limitata disponibilità di risorse e competenze interne rende questa transizione particolarmente complessa.

Il problema principale non è la tecnologia in sé, ma la capacità dell’organizzazione di assorbirla e integrarla nei propri processi,” ho evidenziato all’ultimo webinar Trasformazione Digitale per il Sud Italia,
Le PMI spesso acquistano soluzioni avanzate che poi rimangono sottoutilizzate o, peggio, vengono abbandonate perché l’organizzazione non è stata preparata adeguatamente al cambiamento.

I tre pilastri della trasformazione efficace

  1. La cultura prima della tecnologia
    Le esperienze di successo mostrano che la trasformazione digitale nelle PMI deve iniziare con un cambiamento culturale. Ho sottolineato durante il webinar che “Abbiamo osservato che le aziende che investono prima nella creazione di una cultura dell’innovazione ottengono risultati significativamente migliori rispetto a quelle che partono direttamente dalla tecnologia.” Questo approccio culturale implica la creazione di un ambiente aperto all’errore, alla sperimentazione e all’apprendimento continuo, valori spesso estranei alla tradizionale cultura imprenditoriale italiana.
  2. Formazione mirata per titolari e management
    Un dato particolarmente allarmante emerge dalla recente indagine condotta da Unioncamere: mentre il 70% delle PMI investe in formazione tecnica per il personale operativo, solo il 24% dedica risorse alla formazione dei titolari e del management sulle potenzialità strategiche dell’innovazione digitale.

“È come costruire un’autostrada senza insegnare a guidare a chi deve percorrerla,” ho spiegato “Gli imprenditori devono comprendere personalmente il potenziale trasformativo della tecnologia per poterne guidare l’implementazione.”

  1. Approccio incrementale e misurazione dei risultati
    Le PMI di successo hanno adottato un approccio “per piccoli passi” alla digitalizzazione, partendo da progetti pilota con obiettivi chiari e risultati misurabili. Secondo l’ultimo report di Confindustria Digitale, le aziende che hanno seguito questa strategia hanno avuto il 73% di probabilità in più di completare con successo i loro progetti di trasformazione rispetto a quelle che hanno tentato cambiamenti radicali immediati.

L’Intelligenza Artificiale: opportunità concreta per le PMI

Contrariamente alla percezione diffusa, l’intelligenza artificiale rappresenta oggi un’opportunità particolarmente rilevante proprio per le PMI. I recenti sviluppi hanno reso disponibili soluzioni AI accessibili e specifiche per settore che non richiedono grandi investimenti o competenze tecniche avanzate. Durante il webinar ho spiegato che “le soluzioni di AI generativa possono aumentare la produttività nelle PMI fino al 30%, soprattutto nelle attività ripetitive come la gestione documentale, il servizio clienti e l’analisi dei dati. Ma questo potenziale rimane inutilizzato se l’organizzazione non è preparata ad accoglierlo”.

Il ruolo strategico dell’Innovation Manager nelle PMI

In questo contesto, la figura dell’Innovation Manager emerge come risorsa fondamentale per guidare la trasformazione digitale nelle PMI. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha recentemente rinnovato il programma “Voucher per l’Innovation Manager” proprio per supportare le PMI nell’acquisizione di queste competenze critiche.

Un Innovation Manager efficace:

  • Costruisce consapevolezza strategica: aiuta imprenditori e management a comprendere le implicazioni strategiche dell’innovazione digitale per il proprio business specifico.
  • Progetta percorsi di trasformazione su misura: sviluppa roadmap di innovazione realistiche e progressive, calibrate sulle effettive capacità e risorse dell’azienda.
  • Facilita il cambiamento culturale: agisce come agente di cambiamento, aiutando l’organizzazione a superare resistenze e timori legati all’innovazione.
  • Identifica e supporta i casi d’uso a maggior valore: seleziona le aree di applicazione tecnologica con il miglior rapporto tra impatto e facilità di implementazione.
  • Accompagna l’implementazione delle nuove tecnologie: fornisce supervisione durante l’introduzione delle nuove tecnologie, assicurando che siano effettivamente integrate nei processi aziendali. Risorse disponibili e prossimi passi.

Risorse disponibili e prossimi passi

Il 2025 offre alle PMI italiane opportunità senza precedenti per finanziare la trasformazione digitale:

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  • PNRR – Missione Digitalizzazione: stanziati ulteriori 800 milioni di euro dedicati alla digitalizzazione delle PMI.
  • Digital Innovation Hub: la rete nazionale di DIH offre supporto gratuito per assessment digitali e orientamento all’innovazione.
  • Voucher Innovation Manager: copertura fino al 50% dei costi per l’acquisizione di servizi di consulenza specialistica.
  • Credito d’imposta Formazione 4.0: incremento al 70% per la formazione digitale del personale.

Un approccio umanocentrico all’innovazione

La trasformazione digitale e l’adozione dell’intelligenza artificiale nelle PMI italiane rappresentano un’opportunità straordinaria, ma richiedono un approccio equilibrato che metta al centro le persone prima della tecnologia. Come ho detto nell’ultimo webinar, sintetizzando il perché puntare sulla cultura digitale nel processo di trasformazione: “La tecnologia è solo uno strumento. La vera trasformazione avviene quando cambia il modo in cui le persone pensano e lavorano.
Pertanto, il primo investimento deve essere nelle persone – nella loro formazione, coinvolgimento e motivazione al cambiamento.

Le PMI che abbracciano questa visione umanocentrica dell’innovazione saranno quelle che non solo sopravviveranno, ma prospereranno nell’economia digitale dei prossimi anni.





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