in Abruzzo via libera alle chiacchiere, o cioffe

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Chiacchiere, o cioffe, dipende da dove ci troviamo ma in Abruzzo sono questi i nomi per riferirsi ai dolci tipici di Carnevale, fritti e cosparsi di zucchero a velo. La fotografia scattata da Coop Alleanza 3.0, presente anche in provincia di Chieti, svela i trend più significativi di acquisto dei soci e consumatori per il Carnevale. Con l’avvicinarsi del giovedì grasso, in calendario il 27 febbraio, la cooperativa pone l’accento soprattutto sulle specialità culinarie regionali.

Dai “frictilia” dell’antica Roma preparati durante i Saturnalia alle “chiacchiere” moderne: con un bon mot si può affermare che in Italia di “chiacchiere” se ne fanno da secoli. Questo antichissimo dolce, di cui si ha testimonianza nel ricettario De re coquinaria del cuoco e scrittore latino Marco Gavio Apicio, porta benissimo i suoi anni. La sua base è sempre un impasto con uova, farina, burro, quello che cambia è il nome: “bugie” in alcune zone dell’Emilia-Romagna, “frappe”, “sfrappole” a Bologna, “crostoli” in Veneto, “cioffe” in Abruzzo, o più comunemente chiacchiere.

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Infatti il nome “chiacchiere” è quello più diffuso: viene utilizzato in ampie zone dell’Emilia e in ampie parti del Sud Italia. Dei 350 mila pezzi di pasticceria artigianale le chiacchiere coprono quasi il 10% del totale, con 30 mila pezzi venduti. Ma, anche cambiando il nome, il successo di questo dolce non cambia: tra gli articoli preferiti si notano anche frappe e sfrappole più di 26 mila pezzi, i crostoli più di 25 mila pezzi, le bugie contano 15.600 pezzi. Spostandoci su altre tipologie di dolci a tema carnevalesco, riscuotono un ottimo successo le castagnole con 39 mila pezzi, i tortelli con 21 mila pezzi e le tagliatelle fritte, che con quasi 10 mila pezzi hanno dato il loro contributo a rallegrare il carnevale di soci e consumatori. Passando alla pasticceria industriale, complessivamente sono oltre 74 mila i pezzi venduti: anche qui “spopolano” le chiacchiere fritte con zucchero a velo che contano oltre 32 mila pezzi acquistati, seguite dalle tagliatelle fritte con 13 mila pezzi e dalle dolci mascherine di Carnevale che contano 10 mila pezzi messi nel carrello.

Origini del termine Carnevale – Il Carnevale ha radici lontane e un’anima antichissima: le sue origini sono da rintracciare nei rituali di civiltà come quella egizia, greco antica e romana. Sull’origine della parola carnevale esistono differenti teorie. Una delle più accreditate sostiene che potrebbe derivare dal latino carnem levare o carne levamen cioè “eliminare la carne”, in quanto indicava l’ultimo ricco e sontuoso banchetto che si teneva il Martedì Grasso, prima del periodo di astinenza e digiuno previsto per la Quaresima. Carnevale potrebbe però anche avere origine dalla parola carnualia ossia “giochi di campagna”, o in alternativa potrebbe derivare da carrus navalis che significa “nave su ruote”, espressione afferente alla processione di una nave sacra su un carro, possibile antenato del carro carnevalesco.

 Gli highlights del 2024 rilevati da Coop Alleanza 3.0 – Nei negozi della Cooperativa nel 2024 sono stati acquistati oltre 500 mila pezzi tra prodotti alimentari legati alla tradizione del Carnevale e accessori attinenti al periodo più allegro dell’anno, sviluppando un giro d’affari di oltre 2 milioni di euro. I soci e i consumatori hanno mostrato una grande passione per festeggiare il Carnevale con il cibo: basti pensare che lo scorso anno, nel periodo di gennaio e febbraio, hanno acquistato complessivamente quasi 420 mila pezzi di dolci “a tema”. Buone le performance degli accessori carnevaleschi con 154 mila pezzi con cui i clienti hanno colorato le loro feste e quelle dei più piccoli. Scopriamo insieme i principali trend.

Su EasyCoop, un Carnevale dolce e smart – Un Carnevale di dolcezza per i soci e i consumatori con EasyCoop. Nel 2024 il dolce di Carnevale preferito in assoluto dai clienti di EasyCoop sono state le ricciole, seguite dai crostoli, mentre il terzo gradino del podio se lo sono aggiudicate le chiacchiere di Balanzone. Non è Carnevale senza coriandoli e infatti l’accessorio più acquistato su EasyCoop sono prorprio i coriandoli, nel formato delle cosiddette “stelle filanti”. I clienti di EasyCoop nel periodo di Carnevale 2024 sono stati particolarmente smart nei loro acquisti: quasi metà degli ordini è stata effettuata tramite App.

No stella filante, no party – Guardando al mondo degli accessori carnevaleschi nel 2024, nei negozi della Cooperativa, sono stati venduti complessivamente oltre 154 mila articoli: è possibile notare come i coriandoli nella versione stelle filanti con la loro caratteristica di poter essere lanciate in aria e creare spirali multicolori nella caduta siano fondamentali per ogni festa di Carnevale. Con oltre 38 mila pezzi venduti, le stelle filanti sono l’accessorio preferito dagli italiani, che sono anche attenti all’ambiente come segnalano le oltre 14 mila confezioni vendute di stelle filanti da carta certificata, al primo posto tra i pezzi venduti in questo particolare segmento. Seguono i coriandoli con oltre 30 mila pezzi venduti: gli italiani preferiscono lanciarli anziché spararli con il tubo come sembra dalle oltre 21 mila buste di coriandoli, rispetto a quelli da sparare in tubo sono apprezzati solo da una nicchia di affezionati.  

Costumi e maschere, supereroi contro la… maschera tradizionale – All’interno del mondo degli accessori non possono mancare costumi, set per mascherarsi e maschere singole. Nel 2024 nei negozi della Cooperativa, sono stati messi nel carrello oltre 10 mila costumi considerando quelli per adulti e quelli per bambini. I più piccoli alle figure carnevalesche della tradizione preferiscono i supereroi e le supereroine, specie quelli di due famose case editrici statunitensi, e i personaggi legati al mondo dei cartoni animati. Per mascherarsi non sfigurano i set con quasi 4 mila pezzi venduti: tra i preferiti quelli per i più piccoli tra cui spicca il set farfalla che include ali, coroncina e cerchietto, seguito da quello dedicato al topo americano più famoso dei fumetti. Tra i cappelli resistono, in ordine di preferenza, l’intramontabile cappello da cowboy, seguito da quello da fata e da quello da gangster, mentre tra le maschere “singole” medaglia d’oro per quella da farfalla in tessuto con oltre 1.500 preferenze, secondo posto per la maschera “domino” con piume e paillettes con circa 500 pezzi, seguita dalla maschera gatto quasi a pari merito.



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