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A Glasgow il derby più antico del mondo.
Il termine che lo definisce, da sempre, è ‘Old Firm‘ (dall’inglese Vecchia Azienda), ed è con ogni probabilità il derby di calcio più antico del mondo. La location è la città di Glasgow, le squadre protagoniste sono Celtic e Rangers. La rivalità? Antica ed eterna, calcistica e non solo. Nella stracittadina per eccellenza del football scozzese, la contesa investe anche altri ambiti, generando più sfide nella sfida.
Il primo match risale alla fine dell’800
Il club dei Glasgow Rangers vede la luce nel 1872, su iniziativa dei fratelli Mc Neil e di Mc Beath e Campbell. L’idea di fondo è rappresentare la classe operaia ed il popolo di fede protestante del Paese. Il Celtic Glasgow nasce, invece, nel 1887, grazie alla spinta di fratello Walfrid (Andrew Kerins), un marista di origini irlandesi, legatissimo alla Chiesa Cattolica. Il primo match che gli almanacchi riportano fissa il battesimo dell’Old Firm al 28 maggio 1888. Risultato finale: Celtic-Rangers 5-2.
Due mondi, due fazioni, due tribù
La Riforma Scozzese del XVI secolo segna il cambio, prima graduale e poi repentino, dell’orientamento religioso della Scozia. Gli scozzesi, da sempre a maggioranza cattolica, si dividono in due parti, professando anche il protestantesimo. La lotta tra le due confessioni religiose perdura da secoli, alimentata ed esasperata, in alcune fasi storiche, anche dai cospicui flussi di immigrati cattolici provenienti dall’Irlanda del Nord.
Derby religioso. Protestanti vs Cattolici
Proprio il solco religioso, radicato e incolmabile, determina, da sempre, che il derby di Glasgow si trasformi anche in contesa di due antitetiche fedi spirituali, conferendo alla sfida un sapore ancora più intenso e profondo, come se già non bastasse la lotta per rivendicare la primogenitura cittadina nel football.
Derby politico. Unionisti vs Separatisti
A tutto questo va poi aggiunto che le due metà del cielo calcistico scozzese hanno un’ulteriore peculiarità: quelli del Celtic sono socialmente e politcamente separatisti: vorrebbero una Scozia indipendente dal Regno Unito. Quelli dei Rangers, di contro, sono unionisti e non tollerano le spinte autonomiste del Paese.
Solo 4 giocatori hanno militato in entrambi i club
Dal secondo dopoguerra a oggi solo quattro giocatori hanno militato in entrambe le squadre. Uno di questi impavidi esempi è l’attaccante Mo Johnston, nativo di Glasgow, che dopo 140 presenze con la maglia biancoverde e una parentesi francese, nel 1989 approda ai blues scozzesi. Johnston, nella storia dell’Old Firm, è il primo giocatore cattolico a giocare nel Celtic ed a vestire poi la casacca blu navy dei Rangers. Il suo trasferimento, ovviamente, solleva le ire delle due tifoserie.
Tra rivalità (eterna) e parentesi violente
Negli anni la rivalità tra i due club spesso è trascesa, sfociando in molti episodi di violenza. A cavallo tra gli anni settanta e gli anni ottanta le due tifoserie si rendono protagoniste di una serie di episodi incresciosi, compresi gli agguati tra sostenitori delle opposte fazioni. Le autorità devono spesso intervenire per limitare gli scontri, i cori razzisti e gli insulti discriminatori nello stadio.
I due stadi, così vicini così lontani
La terra di mezzo che divide il Celtic Park (casa dei biancoverdi) da Ibrox Stadium (stadio dei Rangers) è un terreno di vecchi pub, dove i litri di birra scorrono ogni giorno e alimentano irriducibili passioni e rivalità profonde. Ovviamente se ami una squadra devi per forza “odiare” l’altra.
2012: Rangers falliti, tregua dell’Old Firm
Nel 2012 c’è stata una tregua forzata, l’unica nella storia del derby. I Rangers, per pendenze con il fisco, vanno incontro al fallimento societario e vengono retrocessi nella quarta serie scozzese. Da qualche anno sono tornati stabilmente nella prima serie e l’Old Firm è tornato. Più acceso, più sentito, più sanguigno che mai.
Derby di ideologie
Il 18 settembre 2014 gli scozzesi vengono chiamati alle urne per il referendum sull’indipendenza: devono decidere se la Scozia possa diventare o meno uno Stato autonomo e separato dal Regno Unito. Le due tifoserie, ovviamente, si schierano su fronti opposti. I supporter dei Rangers promuovono una coreografia che mostra il vessillo scozzese e quello britannico e reca la scritta “18.09.14 – Vote NO”, mentre i tifosi del Celtic, al 18esimo minuto del match’, esibiscono poster con scritto “Yes”. Per la cronaca, il referendum vede la vittoria del “No” con il 55% dei voti.
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