“Alimenta il futuro: lavoro, partecipazione, sostenibilità”. Questo il titolo del quarto Congresso della Fai Cisl Belluno Treviso, la Federazione dei lavoratori del settore agroalimentare (agricoltura, industria e artigianato alimentare) e dell’ambiente (forestali, consorzi di bonifica). La categoria, al termine dell’assemblea congressuale che si è svolta lunedì 24 a Cornuda, ha confermato la segreteria uscente guidata dal dicembre del 2018 da Andrea Meneghel.53 anni di Breda di Piave, Meneghel è entrato nel mondo sindacale attraverso la Filca, la Federazione del legno e dell’edilizia, diventando delegato in un’azienda del settore del legno-arredo nel 2001. Dal 1° marzo 2006 ha iniziato a lavorare a tempo pieno nella Fai, prima come operatore, poi, dal 2009, come componente della segreteria e dal dicembre 2018 come segretario generale. Confermati anche Nesida Luechtefeld, friulana, 58 anni, componente della segreteria dal 2009, e Marco Poletti, classe 1994, di Lamon, eletto Rsu di stabilimento nella Fabbrica di Pedavena nel 2019 e da ottobre 2024 componente della segreteria territoriale. Il Congresso, presieduto dal segretario generale della Fai Cisl del Veneto Andrea Zani, è stato l’occasione per definire le priorità della Fai territoriale e i diversi fronti di impegno per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici dei comparti agroalimentare e ambientale nei prossimi quattro anni. Formazione, lotta al caporalato e al lavoro irregolare, sicurezza, contrattazione e conciliazione vita-lavoro rappresentano i pilastri fondamentali su cui si fonda l’azione sindacale della Federazione, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e garantire i diritti dei lavoratori in un contesto economico e sociale in continua evoluzione. Il segretario generale ha analizzato i settori di competenza partendo da quello primario.“Il lavoro agricolo continua ad avere un carattere di forte stagionalità ed è in larga misura temporaneo – ha sottolineato Meneghel nella relazione congressuale -, legato a una debolezza contrattuale che rende imprese e lavoratori ultimo anello della catena del valore. Gli addetti nelle nostre due province sono circa 20mila, ma la flessione registrata nell’ultimo quinquennio conferma i limiti di attrattività del lavoro nel settore, spesso denunciati dalla Federazione nell’ottica di un miglioramento necessario a tutti i livelli che comporti maggiori salari, sicurezza, continuità occupazionale. Nelle province di Treviso e Belluno le difficoltà da parte delle aziende a reclutare manodopera, soprattutto qualificata, sta diventando una costante negativa. La presenza, poi, di molti lavoratori stranieri, s’inserisce in un contesto segnato dall’alta incidenza del lavoro sommerso, reso più diffuso dalla stagionalità dell’attività agricola e dalla vulnerabilità legata alla condizione migratoria”. Per far fronte alla piaga del caporalato, il segretario ha sottolineato la necessità di “promuovere politiche che incentivino la formazione professionale e il lavoro di qualità in agricoltura, oltre a migliorare l’inclusione sociale e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.Il settore della trasformazione alimentare, con il suo know-how, è composto da una pluralità di comparti merceologici, ciascuno con le sue tipicità ed eccellenze, a fronte di un’organizzazione d’impresa variegata, con oltre l’80% delle aziende che impiegano meno di 15 dipendenti. “Nelle nostre due province – ha spiegato Meneghel – l’andamento rispecchia quello nazionale, con il comparto vitivinicolo trainante grazie all’alta marginalità economica del prodotto e il settore lattiero-caseario, salvo rare eccezioni, tendenzialmente più debole per le ragioni opposte. La Fai ritiene che il ruolo della contrattazione debba avere un contributo determinante e agire principalmente lungo tre assi: adeguare i salari all’andamento inflattivo, valorizzare il ruolo e lo sviluppo delle competenze, ampliare la contrattazione di secondo livello alle esigenze sempre più urgenti dei lavoratori e delle loro famiglie”.Per i settori legati alla tutela e alla difesa dell’ambiente, la Fai considera strategico promuovere “politiche strutturali in grado di coniugare cura, sviluppo e manutenzione del territorio: serve una visione che lo salvaguardi dal dissesto idrogeologico, con un forte sostegno al territorio montano, alle aree interne e alle rispettive popolazioni, con la valorizzazione di aspetti economici e produttivi legati alla tutela dei boschi e la rivalutazione della qualità del lavoro forestale”. “Il settore della forestazione – ha detto Meneghel – ha bisogno di essere riformato con la creazione di aziende speciali di manutenzione del territorio con forma di enti pubblici economici ai quali affidare la programmazione, la pianificazione e la realizzazione delle diverse opere, nell’ottica di un lavoro maggiormente valorizzato e retribuito”.Al Congresso ha partecipato anche il Segretario Nazionale della Fai Cisl Patrizio Giorni, che nel suo intervento ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’Europa rispetto alle tematiche del settore, assieme alle grandi sfide che riguardano il sindacato soprattutto relativamente all’implementazione delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. “Bisogna inoltre consolidare la bilateralità e intensificare la promozione dell’adesione ai fondi complementari previdenziali – ha aggiunto Giorni – per dare risposte sempre più aggiornate e puntuali ai lavoratori e alle loro famiglie, considerando i cambiamenti demografici in atto e i bisogni di nuove tutele e nuove forme di partecipazione”.Il segretario generale Cisl Belluno Treviso Francesco Orrù si è soffermato sul valore della presenza nel territorio per la realizzazione di quelsindacato di prossimità che sta alla base dell’impegno quotidiano della Cisl. Focus anche sul valore profondo della partecipazione a tutti i livelli, al centro della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Cisl e in fase di approvazione. “La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese non è solo uno strumento di sviluppo economico, ma anche un traguardo necessario per il completamento della democrazia: la legge che darà finalmente attuazione all’articolo 46 della Costituzione produrrà effettivi positivi su salari, qualità del lavoro, produttività e competitività, sostenibilità sociale, sicurezza nei luoghi di lavoro”.
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