La biblioteca di Sarzana si arricchisce del fondo librario “Giuseppe Luigi Coluccia” composto da oltre 2600 testi e documenti

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Un patrimonio bibliografico di grande importanza.

Si è svolta stamani presso la biblioteca civica Martinetti la cerimonia di consegna della donazione del fondo librario e documentario Giuseppe Luigi Coluccia alla città di Sarzana. Un fondo librario costituito in larga parte da testi letterari e storici, affiancato a un fondo documentario che raccoglie corrispondenze, appunti e vari materiali propedeutici alla stesura di ulteriori saggi storici. Una donazione che consentirà di mettere a disposizione degli utenti della biblioteca civica Martinetti oltre 2500 volumi, contenenti anche numerosi testi storici e pubblicazioni varie – di ambito locale e non – di non facile reperibilità.

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Un patrimonio bibliografico di notevolissima importanza che arricchirà la biblioteca civica, che ha riscontrato, vista la rilevanza scientifica e culturale del materiale, la sussistenza dei requisiti previsti dal Ministero della Cultura – Soprintendenza Archivistica e Bibliografica per la Liguria, evidenziando inoltre che il fondo si inserisce nel contesto delle collezioni presenti all’interno della biblioteca, già dotata di una sezione specificamente dedicata alla storia e cultura della Lunigiana storica.
Si tratta del fondo librario e documentario “Giuseppe Luigi Coluccia”, giornalista e grande studioso dell’Umanesimo, di Papa Niccolò V, cultore di studi lunigianesi, della storia di Sarzana e dell’opera di Dante, scrittore, poeta e critico d’arte scomparso tre anni fa che, la moglie, Rosa Russo, già segretario generale dell’ente negli anni ’90, ha donato al Comune di Sarzana nel rispetto delle volontà del marito.

Come previsto dalla norma, l’Amministrazione Ponzanelli ha predisposto l’iter per l’accettazione della donazione dando atto dell’effettivo arricchimento del patrimonio della biblioteca determinato dal valore dell’importante donazione che entra a far parte del demanio comunale, con la costituzione, all’interno delle biblioteca civica, di un fondo librario e di un fondo archivistico dedicati a Giuseppe Luigi Coluccia, dando atto che per i volumi ed i documenti ivi custoditi non sussistono restrizioni particolari relativamente alla fruibilità da parte dell’utenza.
Alla cerimonia odierna era presenti il sindaco Cristina Ponzanelli, la moglie del professor Coluccia, Rosa Russo Coluccia, il nipote, don Antonio Coluccia, prete salentino antimafia in prima linea contro la droga e attualmente sotto scorta e il professor Giuseppe Benelli.

“Un fondo librario importante formato da 2641 volumi, un grande tesoro che entra a far parte del patrimonio culturale della nostra città, della nostra biblioteca, a disposizione dei sarzanesi di oggi e di domani. Un dono che dobbiamo a due persone davvero speciali che hanno scelto Sarzana come casa e luogo da amare, il compianto professor Giuseppe Luigi Coluccia uomo di straordinaria levatura e grandissima cultura e la moglie Rosa Russo che è stata segretario comunale per dieci anni nella nostra città- ha detto il sindaco Cristina Ponzanelli-. Ricordo quando Rosa venne a trovarmi in ufficio dicendomi che, interpretando l’amore di suo marito per Sarzana, i sarzanesi e i giovani, aveva preso questa decisione.
Grazie perché Sarzana è cultura e la cultura è il dono più grande che si possa fare. L’opportunità di conoscere, di studiare è quanto di più grande si possa portare alle persone e a una comunità, lo studio la curiosità e l’approfondimento sono strumenti fondamentali di crescita personale e collettiva. Ma sono anche un potente antidoto contro i fenomeni degenerativi della nostra società. Grazie a Don Antonio Coluccia per la sua presenza e per essere un esempio straordinario di amore, coraggio e forza nella lotta contro la droga, le organizzazioni malavitose e l’illegalità. Sarzana non è stata purtroppo immune da fenomeni infiltrativi, ma ha saputo reagire con fermezza, come testimonia la costruzione in atto di una nuova caserma della Guardia di Finanza in un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Possa l’esempio di don Antonio ispirare ogni cittadino ed istituzione nell’affermazione e nella difesa della legalità, un valore che non si conquista mai una volta per tutte, ma che ognuno può e deve difendere quotidianamente”.





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