In Italia calano i delitti ma è boom di baby killer. Il dato scioccante emerge dall’ultimo report “Omicidi volontari consumati in Italia”, stilato dalla Criminalpol della polizia e relativo all’analisi dei reati commessi nel 2024 nel nostro Paese, stilato attraverso le informazioni acquisite dalla Banca dati delle forze di polizia confrontati con le relazioni fornite dai presidi territoriali di polizia e carabinieri. Lo studio ha preso in considerazione i diversi elementi dei crimini, tra cui genere, età e nazionalità di vittime e autori, le relazioni tra gli stessi e perfino gli aspetti caratterizzanti ogni delitto, quali l’ambito in cui si è svolto l’omicidio, il movente e il modus operandi dell’assassino. Il report da un lato certifica come gli omicidi volontari siano calati del 33 per cento in 10 anni, passando dai 475 consumati nel 2015 ai 319 registrati lo scorso anno, e del 6 per cento rispetto al 2023, quando in Italia ci furono 340 assassinii. A fronte del decremento degli atti omicidiari, però, il dossier della Criminalpol rileva un’escalation di violenza minorile senza precedenti nel Belpaese: la percentuale di minorenni autori di efferati omicidi è quasi triplicata in un solo anno, passando dal 4 per cento del 2023 all’allarmante cifra dell’11 per cento del 2024. Non solo sempre più assassini sotto i 18 anni, ma anche vittime giovanissime: dai numeri emerge che è quasi raddoppiata anche la percentuale di minorenni uccisi, che si attesta al 7 per cento del 2024 rispetto al 4 per cento del 2023. Le cause di questo fenomeno, secondo gli inquirenti, sono complesse e multifattoriali, ma sull’incremento non possono che pesare la sempre più inaudita violenza delle baby gang, l’abuso di alcol e droghe e i contesti disfunzionali all’interno della famiglia. E infatti nel 2024 il 49 per cento degli omicidi ha avuto origine da una lite degenerata, rispetto al 45 per cento del 2023.
Per quanto riguarda il modus operandi e le armi impiegate per togliere la vita alle vittime, invece, l’allarme concerne il ricorso sempre più frequente all’uso dei coltelli: i numeri, d’altronde, indicano che al primo posto c’è l’utilizzo di armi improprie e armi bianche, con 133 casi nel 2024 a fronte dei 156 dell’anno precedente. Calano lievemente le armi da fuoco, utilizzate in 98 episodi nel 2024 e in 101 nel 2023. Il dossier, inoltre, ha rilevato una maggiore flessione degli omicidi legati alla criminalità mafiosa nell’ultimo decennio: nel 2015 la criminalità organizzata aveva messo a segno ben 53 regolamenti di conti finiti nel sangue, mentre lo scorso anno solo 15 dei 319 omicidi commessi nel nostro Paese sono attribuiti alle organizzazioni mafiose, con un calo dunque del 72 per cento in dieci anni.
Sul dato nazionale, però, spiccano i numeri in controtendenza della Campania, che si conferma come la regione in cui si sono verificati più omicidi, seguita da Lombardia e Lazio, e dove nel 2024 si registra un inquietante incremento del 31 per cento dei delitti rispetto al 2023. In dieci anni, sottolinea ancora il report, c’è stata poi una flessione del 38 per cento degli omicidi con vittime maschili, dai 330 del 2015 ai 206 dell’anno scorso. E anche le vittime femminili, sempre più al centro di efferati femminicidi, in realtà, sono calate, passando da 145 a 113. In ogni modo, sono ancora troppi i nomi sulla lunga lista delle donne che continuano ad essere uccise tra le mura domestiche da mariti violenti o da uomini gelosi che non accettano la fine della relazione.
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