Apple fa contento Trump, maxi piano di investimenti e assunzioni negli Stati Uniti

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Cinquecento miliardi di investimenti e 20mila posti in 4 anni, negli Stati Uniti. È il regalo che il gruppo Apple ha confezionato per Donald Trump dopo l’incontro tra il presidente e l’amministratore delegato Tim Cook. L’annuncio del piano ha provocato un’iniziale flessione del titolo in borsa. Rilocalizzare significa anche costi più alti e, in prospettiva, meno profitti. Certo, permetterebbe di evitare i dazi che la Casa Bianca in parte ha già approvato e in parte minaccia sulle importazioni dalla Cina, dove pure Apple assembla un bel po’ dei suoi prodotti, inclusi gli iphone.

Il gruppo punta in particolare su un nuovo stabilimento di produzione di server a Houston e su un’accademia per i fornitori nel Michigan. I 20mila posti si concentreranno su ricerca e sviluppo, ingegneria del silicio e intelligenza artificiale. L’azienda sta inoltre aprendo quella che chiama un’accademia di produzione a Detroit, dove aiuterà le aziende più piccole con la produzione. Gestisce già un’accademia per sviluppatori di app in città.

“Sta investendo centinaia di miliardi di dollari”,aveva detto Trump dopo l’incontro della scorsa settimana con Cook. Il presidente ha scritto un post sul suo social Truth Social in cui afferma che Apple ha annunciato il maxi investimento perché ha “fede in quello che stiamo facendo”. Il piano annunciato rappresenta il più grande investimento mai realizzato da Apple negli Stati Uniti. In parte era già nei programmi del gruppo ma nella nuova versione appare ulteriormente rafforzato.

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“Siamo ottimisti sul futuro dell’innovazione americana e siamo orgogliosi di consolidare i nostri investimenti statunitensi di lunga data con questo impegno da 500 miliardi di dollari per il futuro del nostro Paese”, ha affermato Cook in una dichiarazione. “Continueremo a lavorare con persone e aziende in tutto il paese per contribuire a scrivere uno straordinario nuovo capitolo nella storia dell’innovazione americana”.

Durante la prima amministrazione Trump, Cook era riuscito a convincere Trump a risparmiare l’iPhone dai dazi, sostenendo che la tassa avrebbe favorito concorrenti come la coreana Samsung. Apple ha fatto diversi annunci durante il primo mandato di Trump sugli investimenti negli Stati Uniti, non sempre veritieri. Ad esempio ha attribuito a Trump la decisione di produrre del Mac Pro in Texas nonostante i suoi computer fossero realizzati nel sito già dal 2013.

In cambio, Apple è stata in grado di mantenere i suoi alti margini di profitto ed di evitare di aumentare i prezzi dei prodotti durante la prima presidenza di Trump. A gennaio, Cook è stato uno dei numerosi leader di aziende tecnologiche statunitensi ad aver partecipato all’insediamento di Trump a Washington. Ha anche incontrato Trump a Mar-a-Lago, in Florida, dopo la sua vittoria elettorale a novembre.

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