Sulle elezioni tedesche mi pongo alcuni interrogativi (che non riguardano solo la Germania)

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Vedo un boom di attenzione e commenti sui risultati delle elezioni tedesche. Alcune cose sono state dette e ridette, e hanno un loro valore. Anche quello un po’ consolatorio che la Afd ha fatto certamente un forte risultato, ma senza andare oltre quella che già l’anno scorso era la sua forza presunta (dai sondaggi). Scrivo per fare delle puntualizzazioni, e per pormi degli interrogativi.

1) E’ molto frequente (in italiano e non solo) leggere che la Afd è un partito neonazista. Mi sembra una definizione poco esatta. Indubbiamente i neonazisti – non so quanti siano, ma ci sono – votano per la Afd. Ma molti elettori Afd sono convinti di votare per un partito “di centro”. Le numerose manifestazioni che si sono svolte contro la Afd hanno avuto come denominazione “demos gegen rechts“, contro la destra. L’associazione degli ebrei di Germania è molto preoccupata dalla Afd, ma formalmente il partito dice di difendere Israele.

2) Il sentimento politico elettorale più forte verso la Afd sembra essere stato quello anti immigrazione. Qui mi pongo degli interrogativi. Indubbiamente la scelta di Merz di mettere all’ordine del giorno del Parlamento, alla vigilia delle elezioni, mozioni e leggi anti-immigrazione ha avuto l’effetto di dare al tema ulteriore visibilità, favorendo così la Afd (ho letto un interessante sondaggio secondo il quale la “colpa” dei troppi immigrati irregolari è attribuita alla Cdu. Ancora dopo anni, per via della Merkel. Per quanto si sia spostato a destra Merz sul tema, non appare credibile come la Afd). Altro fattore che indubbiamente ha favorito su questo punto la Afd sono stati i recenti attentati condotti da “lupi solitari”, giunti in Germania come richiedenti asilo.

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Ma al di là di questi due fattori certi, resta la domanda: perché la grande maggioranza dei tedeschi, se interpellata in proposito, dice che si sente oppressa e spaventata dai troppi immigrati irregolari? Quanto come e perché è aumentata questa percentuale? La domanda che mi pongo è forse trita e ritrita, ma val sempre la pena di interrogarsi, visto che questa è la più diffusa paranoia in tutto l’Occidente o quasi. Dal punto di vista delle soluzioni pratiche la questione ha aspetti impraticabili e irrisori. Merz ha già dovuto precisare che intende controllare e non chiudere le frontiere. Per quanto siano sviluppate le nuove tecnologie, non credo sia possibile né chiudere né controllare completamente le frontiere terrestri. Verrebbe quasi da dire “fate pure, vediamo cosa riuscite a fare”. Ci sarebbe da dirlo alla gente, più che a Merz. Gente che chissà per quanto tempo continuerà a votare per soluzioni drastiche.

3) Abbiamo un bel complimentarci con la grande partecipazione popolare al voto. Oltre l’80 per cento, per noi incredibile. E’ anche facilitato dalle possibilità di votare prima del giorno indicato. Ma la grande partecipazione non è necessariamente grande saggezza. Stimano che circa il 50% degli ex astenuti, di coloro che sono andati a votare solo questa volta, abbia votato Afd. Quasi un referendum. Quanto cresceranno ancora?

4) Qui si inserisce un altro interrogativo. Mentre guardavo con suspence le minime oscillazioni del voto al Bundnis Sarah Wagenknecht che è finita poi al 4,972 per cento e quindi fuori dal Parlamento, mi chiedevo cosa era preferibile. Non tanto per la rappresentanza in sé del Bsw, ma per le conseguenze sul possibile governo. Se Bsw fosse entrato, sarebbe stato inevitabile, dicono, un accordo Cdu Csu Spd Verdi. Quindi anche i Verdi sarebbero stati imbarcati al governo. Forse ci sarebbero state più possibilità di difendere ciò che resta del Green New Deal. Riduzione del danno. Ma anche più rischi di alimentare la crescita Afd, di fronte al tripartito.

Forse stando fuori i Verdi hanno più possibilità di preparare una alternativa futura. Ma abbiamo tempo di aspettare le alternative future? Questo è in fondo un grande interrogativo di tattica politica contro la “nuova destra” in tutta Europa. Le grandissime coalizioni per tenerli fuori dal governo sono inevitabili? sono vantaggiose? o al contrario sono strategicamente suicide? Forse la risposta non è univoca: dipende da cosa i governi riescono a fare. Certo, ma secondo quali indici di gradimento?

5) Anche l’ultima notazione che faccio non riguarda solo la Germania, ma è forte e persino inquietante nelle stime di voti che sono state pubblicate: la differenza tra voto maschile e femminile è importante. In tutte le età le donne votano più a sinistra e meno a destra dei maschi. Tra i giovani è ancora più accentuata. Una coalizione Linke-Verdi-Spd avrebbe una forte maggioranza tra le ragazze, non tra i ragazzi. Tra le ragazze il primo partito è di gran lunga la Linke, tra i ragazzi la Afd.

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