Wizz Air, la Corte austriaca dichiara illegali 81 clausole di trasporto

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La Corte suprema austriaca ha stabilito che 81 clausole su 88 presenti nelle condizioni di trasporto della compagnia aerea sono illegali. Rimborsi per i passeggeri che dal 2019 hanno subito disagi. E in Italia?

Brutte notizie per la compagnia aerea ungherese Wizz Air. Grazie ad una causa vinta dalla Camera del lavoro austriaca, la Corte suprema austriaca ha stabilito che 81 clausole su 88 presenti nelle condizioni generali di trasporto della compagnia aerea sono illegali. In altre due sentenze, la Corte ha dichiarato illegittime 30 clausole relative all’account clienti Wizz Air e al Wizz Gift Voucher, il sistema di buoni regalo.
Tra le pratiche contestate, la commissione di 40 euro per il check-in in aeroporto, che è stata giudicata non valida, così come il limite di validità di 12 mesi per i buoni regalo e la pratica di rimborsare il costo del biglietto in Wizz Credits (credito utilizzabile per i servizi Wizz Air) senza il consenso scritto dei passeggeri.

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Dalle tariffe alle procedure di rimborso: ecco le principali clausole illegali 

Diverse clausole relative alle tariffe applicate da Wizz Air sono state giudicate illegali. Tra queste quella che impone ai passeggeri di pagare una commissione di 40 euro per il check-in in aeroporto per ogni volo e per ogni passeggero. Inizialmente la tariffa era di 30 euro, aumentata a 35 euro a marzo 2021 e a 40 euro a novembre 2022. Questa clausola era nascosta nelle condizioni generali di trasporto e non veniva chiaramente evidenziata durante il processo di prenotazione. La Corte l’ha dichiarata illegale in quanto insolita e svantaggiosa per i passeggeri, in violazione del Codice civile austriaco. Inoltre, la Corte ha stabilito che i passeggeri sono ingiustamente penalizzati se non possono effettuare il check-in online a causa di problemi tecnici imputabili a Wizz Air (come malfunzionamenti del sito web o dell’App).

Il Tribunale ha anche annullato diverse condizioni generali di trasporto poco trasparenti e difficili da comprendere per i consumatori. Alcune disposizioni erano formulate in modo ambiguo e con numerosi riferimenti incrociati, rendendo complicato per i passeggeri individuare le regole applicabili. La sentenza chiarisce che i passeggeri non devono essere obbligati a interpretare più regolamenti per capire quali norme si applicano al loro viaggio.

Sono state, inoltre, giudicate illegali le seguenti pratiche per la richiesta di rimborso:

  1. obbligo di utilizzare esclusivamente il sito web di Wizz Air per richiedere compensazioni, in violazione della legge austriaca sulla tutela dei consumatori;
  2. l’imposizione ai passeggeri di contattare una hotline a pagamento, se non ricevono la conferma della prenotazione.

Altre clausole illegali riguardano le modifiche agli orari dei voli, le riassegnazioni di prenotazioni, le regole per il bagaglio a mano e da stiva, oltre a disposizioni relative a rimborsi e compensazioni previsti dal Regolamento UE sui diritti dei passeggeri.

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Nel mirino della Corte anche diverse clausole di esclusione o limitazione della responsabilità di Wizz Air. In particolare quelle relative a danni a persone o bagagli e la riduzione del termine di prescrizione da tre a due anni.

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Dichiarate illegali anche alcune clausole di limitazione e scadenza dei Wizz Credits, così come la prassi che permetteva alla compagnia di bloccare o chiudere l’account Wizz in caso di presunte “attività sospette” o di annullare i Wizz Credits scaduti durante il blocco dell’account, non rimborsandoli in caso di chiusura dell’account.

Inoltre Wizz Air prevedeva che i buoni regalo potessero essere utilizzati solo per viaggi completati entro 12 mesi dalla data di acquisto, dopo di che il buono sarebbe scaduto. Secondo la giurisprudenza, termini di scadenza così brevi rappresentano un grave svantaggio per i consumatori e sono quindi illegali.

La compagnia low-cost ungherese ha violato anche gli obblighi di informazione previsti dal Regolamento UE sui diritti dei passeggeri:

  • non ha fornito informazioni scritte ai passeggeri sui loro diritti in caso di cancellazione del volo o negato imbarco;
  • non ha informato adeguatamente sulla Agenzia Nazionale per i Diritti dei Passeggeri.

Illegittima, infine, la pratica del rimborso automatico in Wizz Credits. In caso di cancellazione o ritardo prolungato, i passeggeri hanno il diritto di ottenere un rimborso del costo del biglietto tramite bonifico bancario o pagamento in contanti. Wizz Air non può convertire automaticamente il rimborso in Wizz Credits, a meno che il passeggero non abbia espresso consenso scritto. Anche se Wizz Air offre un bonus aggiuntivo (ad esempio il 20% in più in Wizz Credits), la pratica resta illegale.

I passeggeri austriaci possono ottenere il rimborso, e in Italia?

Dopo le trattative tra Wizz Air e la Camera del lavoro austriaca, è stata trovata una soluzione a favore di tutte le persone con residenza in Austria che, dal 2019, sono state colpite dalle clausole e pratiche illegali:

  • rimborso completo della commissione di check-in pagata in aeroporto;
  • nuovi codici via e-mail per i buoni regalo scaduti;
  • per i Wizz Credits scaduti, è possibile scegliere tra un rimborso completo sul conto bancario o una riattivazione sotto forma di credito sul proprio Wizz Account.

Ci chiediamo, perché queste decisioni non possono valere anche per i passeggeri italiani?

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