Adam Back accusa l’eccessiva complessità dell’Ethereum Virtual Machine — Notizie TradingView

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La crypto-community sta dibattendo su quale sia stata la causa principale dell’hack ai danni di Bybit. I sostenitori di Bitcoin lo attribuiscono a un “difetto di progettazione” dell’Ethereum Virtual Machine (EVM), mentre altri ritengono che la responsabilità sia da imputare a carenze nella sicurezza operativa dell’exchange stesso.

Adam Back, co-founder di Blockstream, ha criticato l’EVM in un post su X del 23 febbraio, dopo che l’exchange Bybit è stato vittima di uno dei più grandi attacchi informatici nella storia delle criptovalute, che ha causato una perdita di 1,4 miliardi di dollari in asset digitali.

Back ha scritto:

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“Le persone fraintendono la mia critica agli hack ripetuti dell’EVM. L’ultimo, il più grande, è stato quello da 1,4 miliardi di dollari ai danni di Bybit. Ma non cogliete il mio punto: l’EVM potrebbe pure andare a zero, a nessuno importerebbe. Il problema è che quel disastro chiamato EVM mina la credibilità dell’intero ecosistema, con ripercussioni ingiuste su Bitcoin.”

Ma molti membri della community hanno respinto le critiche di Back, sostenendo che l’incidente sarebbe stato causato da vulnerabilità nella sicurezza operativa dei wallet multisignature, piuttosto che da difetti intrinseci dell’EVM.

Back critica la complessità dell’Ethereum Virtual Machine

Un altro giorno, un altro hack di un contratto EVM“, ha scritto Back su X il 22 febbraio:

“La tecnologia alla base della EVM è complessa, fragile, blind-signed e impossibile da rendere realmente sicura. Si perdono miliardi di dollari ogni anno, da svariati anni, e quindi ormai a nessuno importa. Il 2025 è iniziato col botto: un’altra perdita a nove cifre di ETH.”

Il crittografo ha poi affermato che l’incidente di Bybit non è stato causato dalla scarsa sicurezza dei suoi hardware wallet, ma dalle difficoltà che si incontrano nel verificare le transazioni di ETH su tali dispositivi. A suo parere, questo problema non esiste nell’ecosistema Bitcoin BTCUSD.

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Back ha aggiunto:

“Gli hardware wallet servono per verificare sullo schermo del dispositivo quanto stai pagando e a quale indirizzo. Ma questo non funziona con ETH a causa della complessità dell’EVM e delle dimensioni dello stato: è questo il vero problema. […] Il trasferimento di ETH di Bybit non mostrava nemmeno l’indirizzo sull’hardware wallet!”

Bitcoin non è immune a tali vulnerabilità: la community risponde

Ma la community ha contestato la visione di Back. Dyma Budorin, co-founder e CEO della società di cybersecurity Hacken, ha commentato:

“Sebbene rispettiamo il punto di vista di Adam Back e il dibattito che alimenta sulla sicurezza della blockchain, Hacken non concorda sul fatto che i problemi da lui evidenziati siano esclusivi di Ethereum o dell’EVM.”

Budorin ha evidenziato come le vulnerabilità dei wallet multisig e le complessità operative rappresentino una sfida comune a più ecosistemi, incluso Bitcoin:

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“Anche le configurazioni multisig di Bitcoin – sebbene il loro design sia effettivamente più semplice – restano suscettibili a rischi come errore umano, phishing, o attacchi mirati ai dispositivi dei firmatari o al flusso di lavoro.”

Lex Fisun, co-founder e CEO della piattaforma di analisi blockchain Global Ledger, ha espresso un parere simile:

“Nel recente hack di Bybit è stato colpito solo un cold wallet di ETH, mentre gli altri wallet sono rimasti sicuri. [La violazione potrebbe essere stata causata] da falle nella sicurezza operativa dei trasferimenti dei cold wallet, piuttosto che da un difetto strutturale dell’EVM.”

Fisun ha anche sottolineato che il wallet compromesso era multisig, e che gli hacker potrebbero aver ingannato i firmatari inducendoli ad approvare una transazione malevola:

“È effettivamente possibile che l’exploit sia in qualche modo legato all’EVM, ma al momento non possiamo confermarlo. […] Quasi tutti gli exchange decentralizzati si basano sull’EVM, mentre gli exchange centralizzati come Coinbase, Binance e Kraken utilizzano motori di trading proprietari. Bybit non è decentralizzato, ma potrebbe aver utilizzato l’EVM in qualche misura, anche se l’entità di questo utilizzo non è chiara.”

Secondo alcuni report sui social, l’hacker di Bybit è diventato il 14º più grande detentore di ETH al mondo, superando Fidelity, Vitalik Buterin e persino la Ethereum Foundation.

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