Normative europee e vino, dibattito sulle accise e le etichettature

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


Roma ha ospitato un evento cruciale per il futuro del settore vitivinicolo, con il Campidoglio come palcoscenico di un confronto tra istituzioni europee e rappresentanti italiani. Promosso dalla Rappresentanza del Parlamento europeo in Italia e dalla Commissione europea, l’incontro ha affrontato temi centrali come la Politica Agricola Comune (PAC), l’Organizzazione Comune del Mercato (OCM) del vino, i trattati di libero scambio e le nuove sfide normative, tra cui l’ipotesi di health warning in etichetta e l’eventuale aumento delle accise, attualmente inesistenti in Italia.

Lollobrigida: No alla demonizzazione del vino

Tra le voci più critiche rispetto alle proposte europee, spicca quella del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha ribadito la necessità di un’azione congiunta per contrastare qualsiasi forma di demonizzazione del vino. «Dobbiamo fare sistema oltre i nostri confini nazionali per respingere ogni tentativo di criminalizzazione del vino», ha dichiarato, sottolineando l’impegno del governo italiano nel contrastare il piano anti-cancro dell’UE. «Saremo in prima linea, sempre promuovendo la consapevolezza sugli abusi, ma opponendoci a ogni deriva ideologica dannosa per le nostre eccellenze».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Il settore in difesa dalle normative europee

Anche le associazioni di categoria hanno espresso preoccupazione per il clima normativo europeo. Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (UIV), ha criticato le politiche comunitarie, definendole un esempio di “fuoco amico”. Ha citato il caso del nuovo piano BECA, che ripropone la questione degli health warning nonostante il Parlamento europeo si fosse già espresso contro in passato. Frescobaldi ha inoltre evidenziato il caso irlandese, sostenendo che l’obbligo di etichettatura con avvertenze sanitarie viola il principio di libera circolazione dei prodotti.

Sulla stessa linea, Albiera Antinori di Federvini ha evidenziato come la competitività del settore sia minacciata da un quadro normativo frammentato e da un approccio ideologico che rischia di frenare la crescita. Anche Dominga Cotarella di Coldiretti ha criticato la costante messa in discussione del vino, chiedendo perché, al contrario, non vengano regolamentati con altrettanta severità i prodotti ultraprocessati, noti per il loro impatto sulla salute. Tuttavia, ha espresso fiducia nel fatto che molte delle proposte in discussione possano restare sulla carta, senza una reale applicazione.

normative europee vino

Normative europee, PAC e OCM: le prospettive per il settore

Nonostante le sfide delle normative europee, i rappresentanti italiani in Europa mantengono un certo ottimismo. L’europarlamentare Herbert Dorfmann, membro della commissione agricoltura, ha sottolineato che il clima politico a Bruxelles appare meno ostile all’agricoltura rispetto al passato. Il commissario europeo all’Agricoltura, Hansen, presenterà a breve la sua visione della nuova PAC, mentre a marzo verrà introdotto il pacchetto OCM vino. Dorfmann ha evidenziato la necessità di puntare su strategie di espansione del mercato, come l’accordo con il Mercosur, anziché su politiche di riduzione, come l’estirpo dei vigneti.

Sul fronte del piano BECA, Dorfmann ha riconosciuto che il documento contiene finalmente una distinzione tra abuso e consumo moderato di vino, ma ha contestato l’idea che accise e avvertenze in etichetta possano ridurre il consumo dannoso. Ha citato l’Italia come esempio virtuoso, sottolineando che, nonostante l’assenza di accise, il Paese registra meno problemi legati all’abuso rispetto a nazioni con tassazione elevata.

L’ex europarlamentare Paolo De Castro ha lanciato un monito contro l’iperegolamentazione dell’UE, sottolineando come norme eccessivamente complesse possano danneggiare le imprese vitivinicole. Ha criticato la riapertura del dibattito sull’etichettatura e ha invitato il settore a difendersi con gli strumenti disponibili. Ha inoltre sottolineato la necessità di semplificare la PAC per garantire reddito ai produttori, evitando che la complessità normativa li scoraggi dal partecipare.

Nuova legislatura, nuove speranze

Più ottimista Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d’Italia e co-presidente del gruppo ECR, che ha evidenziato un cambio di approccio rispetto alla precedente legislatura. Se in passato l’agricoltura era percepita come un settore problematico, oggi il clima appare più favorevole. Tuttavia, ha ribadito che il piano anti-cancro solleva questioni etiche complesse, con il rischio di eccessiva regolamentazione della vita quotidiana. «È giusto sensibilizzare sulle quantità di vino da consumare, ma non bisogna trascurare il valore della qualità della vita», ha affermato.

normative europee vino

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Infine, Procaccini ha sottolineato il ruolo strategico di Raffaele Fitto come vicepresidente della Commissione UE, auspicando che la sua presenza possa evitare il ripetersi di errori del passato.

Un settore da tutelare con pragmatismo

L’incontro romano ha ribadito la necessità di un equilibrio tra tutela della salute pubblica e difesa di un settore strategico per l’economia italiana ed europea. Il vino, simbolo di cultura e tradizione, non può essere ridotto a un semplice prodotto da regolamentare con misure punitive. La sfida dei prossimi mesi sarà quella di trasformare le discussioni in scelte politiche pragmatiche, capaci di valorizzare il settore senza compromettere la sua crescita e competitività.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazione debiti

Saldo e stralcio