Aiello: “Un mondo di accoglienza è possibile, e Mimmo Lucano lo ha dimostrato”

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di Pasquale Aiello

La sentenza di cassazione per il processo ‘Xenia’ condanna definitivamente Mimmo Lucano a 18 mesi con pena sospesa, solo per un falso relativo a una delle delibere incriminate. Quasi irrilevante rispetto a una condanna di 13 anni di primo grado emessa dai giudici di Locri, per un impianto accusatorio che neanche il più spietato dei faccendieri a livello planetario. Pena irrisoria soprattutto rispetto alla libertà ritrovata, per aver saputo con i suoi bravi avvocati, dimostrare che non è mai stato un delinquente e di non essersi mai arricchito. Ora che ricopre di nuovo la carica di sindaco di Riace e occupa uno scranno da deputato nel parlamento europeo, ammette di provare disagio per i troppi soldi che l’unione europea gli dà come indennizzo. “Per me”-parole sue- “che non ho mai avuto niente e che non ho mai accumulato ricchezza, è una indennità,  spropositata. Ma una somma di questo denaro ho deciso di donarla ai progetti di accoglienza per non appesantire i conti pubblici”. Questa dichiarazione, chi lo conosce sa che arriva dal suo cuore e dal suo rigore intellettuale e non può fare altro che accrescere la stima nei suoi confronti.  Proprio così, perché il villaggio globale a Riace, nonostante tutto, esiste ancora e va avanti. Infatti, oltre alla richiesta di essere inseriti nuovamente nei progetti SPRAR, il sindaco Lucano, grazie alla collaborazione di alcuni medici volontari, ha fatto riaprire l’ambulatorio sociale ‘Jimuel’, un asilo con parecchi bambini di tanti paesi e insegue ancora il sogno dell’acqua pubblica con la speranza di ridare nuovo lustro alla sua cittadina che, un losco disegno politico-affaristico partito da lontano, aveva criminalizzato. Da parlamentare europeo, inoltre, si batterà per le aree più fragili della Calabria. “La Calabria è terra di accoglienza”- dice- “e il mio obiettivo è quello di riprodurre l’esperienza di ‘utopia concreta’ di Riace in tutta Europa per contrapporla agli impulsi di razzismo e sovranismo”. Mimmo Lucano, il combattente dell’accoglienza e dei diritti che tutto il mondo conosce, riprende il cammino,  ora in duplice veste, da sindaco e parlamentare europeo, con l’entusiasmo costante e l’onestà intellettuale che lo hanno sempre contraddistinto. Il viaggio, anzi la ‘mission’ di ‘Mimmo il curdo’ era stata bloccata da una politica sottomessa a un modo di interpretare la vita impastato con insensibilità, intolleranza e disumanità che non considera i fragili e gli indifesi ma che, se possibile, li rende sempre più  invisibili e marginali. Se ci fossero migliaia di Mimmo Lucano in giro per il mondo, il fenomeno delle migrazioni, che esiste da sempre e che si ripresenta periodicamente, non rappresenterebbe un problema ma potrebbe essere governato nel migliore dei modi, senza pensare a soluzioni disumane con idee scellerate di deportazioni o addirittura di abbandoni in mare.

Hanno tentato, senza riuscirci, di mandare in galera Mimì per essersi permesso di dimostrare, nei fatti, che un mondo di pace e convivenza è possibile, indicandone la via per realizzarlo. L’unica percorribile, quella dell’accoglienza e della solidarietà che porta sulla strada dell’umanità. Un cammino sul quale si può incontrare la vera Politica, la prassi che si occupa dei problemi della gente senza scadere nei facili populismi, che tutela e salvaguarda i diritti universali e parla al plurale. Quella politica che non si erge a facile protagonista, ma compie azioni di vera fratellanza esercitando l’accettazione e l’integrazione dei popoli con le molteplici culture. Tuttavia, per Mimmo ‘il fuorilegge’ non è ancora finita. Si vocifera che una telefonata della prefettura in comune abbia avvisato del rischio di una probabile decadenza da sindaco per effetto della legge Severino sulla condanna definitiva a 18 mesi. Sarebbe la conferma che il potere ha bisogno impellente di narcotizzare quest’uomo che, nonostante tutto continua ancora a essere il ‘granello nell’ingranaggio’. E’ necessario, oggi più che mai, contrapporsi a questa ondata oscurantista che vorrebbe sospendere la democrazia e congelarla. Marx da filosofo ha interpretato il mondo, Marx stesso da comunista, invocando l’uguaglianza economico-sociale, ha lottato per trasformarlo. Mimmo Lucano incarna il paradigma marxista per cui lo si può fare concretamente. Ma bisogna crederci prima che il vento del nuovo nazifascismo ne spazzi via l’idea. 

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