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L’Aran ha convocato i sindacati per il prossimo 27 febbraio 2025 per l’apertura delle trattative per la definizione del contratto collettivo nazionale di lavoro del personale del comparto “Istruzione e Ricerca”, relativo al triennio 2022-2024.

Finalmente si avviano le trattative per un contratto abbondantemente scaduto per evidente responsabilità del Governo, in particolare dei competenti ministeri dell’istruzione e dell’università, il cui Atto di indirizzo – necessario per convocare le parti – è stato inviato all’Aran solo alcuni giorni fa. Un Atto di indirizzo che, tra l’altro, non è stato ancora reso pubblico.

Per il nostro sindacato questo rinnovo contrattuale, per quanto tardivo, dovrà assicurare a tutto il personale del comparto significativi miglioramenti sia sul piano economico che delle condizioni di lavoro. Infatti, tanto il forte aumento del costo della vita che i profondi cambiamenti nell’organizzazione del lavoro richiedono che il contratto sia in grado di corrispondere pienamente alle numerose esigenze e aspettative delle lavoratrici e lavoratori del comparto.

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In tutti i settori del nostro comparto è necessario rafforzare le relazioni sindacali e riportare alla contrattazione le materie che le sono state sottratte, attraverso incursioni normative.

Vanno eliminate le norme che sono finalizzate alla cosiddetta “premialità” per una parte del personale o alla “performance”. La possibilità di usufruire dei buoni pasto va generalizzata a tutti i settori e garantita a tutte le modalità lavorative previste dal contratto. Va altresì estesa la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore e rese più fruibili le modalità di attuazione degli istituti introdotti nel CCNL 2019-2021 sul lavoro a distanza.

Di seguito una sintesi delle nostre principali rivendicazioni per scuola, università, ricerca e Afam:

Settore scuola

Chiediamo l’inquadramento unico per i docenti dei diversi gradi di scuola, la valorizzazione diffusa del personale e il riconoscimento di tutte le funzioni e attività aggiuntive svolte. Contrasteremo qualunque proposta che preveda una differenziazione delle carriere dei docenti. È necessario consolidare e sviluppare gli elementi di novità del CCNL precedente sul personale ATA intervenendo anche su retribuzioni, orario di lavoro e in generale sulla valorizzazione professionale di questo personale che nell’ambito della comunità educante svolge un’attività da cui non si può prescindere. Equiparazione dei diritti tra il personale a tempo determinato con quello a tempo indeterminato.

Settore ricerca

Dobbiamo rendere coerenti le carriere e le professionalità dei tecnologi e dei ricercatori con la Carta Europea dei Ricercatori, nessuna scorciatoia che differenzi e frammenti le carriere di questo personale può trovare cittadinanza in una proposta di riforma dell’ordinamento. Deve trovare una soluzione l’utilizzo delle risorse aggiuntive stanziate e non contrattate nella passata stagione contrattuale. Per la riforma dell’ordinamento professionale del personale tecnico amministrativo la discussione deve riprendere, e ci permettiamo di sottolineare cambiare passo, considerando le nostre richieste avanzate al tavolo del precedente CCNL e mai veramente discusse.

Settore università

Così come per gli altri, tra l’altro, vanno consolidate e migliorate le norme che hanno introdotto le nuove forme di lavoro a distanza, ad esempio deve essere reso fruibile l’utilizzo del buono pasto nel caso di lavoro agile. Accanto al consolidamento delle modalità di avanzamento di carriera, che per ora sono limitate nel tempo, vanno rese più semplici le procedure per l’attribuzione dei differenziali economici. La valutazione del personale deve essere sempre più improntata a spostata verso quella collettiva per valorizzare politiche di cooperazione piuttosto che di competizione tra i lavoratori. Risorse aggiuntive per la contrattazione decentrata devono essere rese disponibili dall’eliminazione di vincoli e dal finanziamento esterno all’attuale fondo delle indennità legate alle scelte organizzative dei singoli Atenei.

Settore AFAM

Chiederemo una definizione degli impegni della docenza a partire dall’attività di ricerca, aggiornamento e partecipazione agli organi statutari. Bisognerà definire per le nuove figure professionali una nuova area intermedia tra quella della docenza e quelle del personale tecnico amministrativo e come per la scuola non possiamo che trovare soluzioni contrattuali che consentano l’equiparazione tra personale a tempo determinato e personale a tempo indeterminato e allo stesso tempo bisogna evitare l’utilizzo di contratti cosiddetti “atipici”.

Maggiori dettagli e contenuti relativi alla nostra piattaforma rivendicativa saranno pubblicati nei prossimi giorni con schede per singolo settore.

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Nel corso della trattativa che si apre il prossimo 27 febbraio manterremo un rapporto costante e trasparente con le lavoratrici e i lavoratori, attraverso una informazione continua, puntuale e trasparente, sia sul nostro sito nel canale dedicato, che nei canali social.





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