Marta Russo: da influencer della disabilità a Cavaliere al Merito della Repubblica

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Nata con una paralisi cerebrale infantile, la giovane ha trasformato le sue difficoltà in una missione di vita. Il 26 febbraio incontrerà il presidente Mattarella: “Sono emozionatissima”

Quando ha ricevuto la telefonata direttamente dagli uffici del Quirinale, Marta Russo non poteva credere che quella cosa stesse accadendo proprio a lei. Le avevano appena comunicato che era tra i 31 cittadini e cittadine insigniti dal Presidente Sergio Mattarella dell’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: un riconoscimento per la sua attenzione al mondo della disabilità e l’impegno per facilitare gli spostamenti delle persone disabili all’interno delle città. “Sono rimasta senza parole, cosa rara per me che sono una chiacchierona”, racconta la giovane, che il prossimo 26 febbraio parteciperà alla cerimonia ufficiale.

Venticinque anni ad aprile, napoletana, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche e iscritta alla Magistrale di Psicologia Clinica, Marta Russo è presidente dell’associazione “Diritti Diretti” e, come si definisce lei stessa sul suo sito “I Pensieri di Marta”, youtuber e influencer dell’accessibilità. “Sono davvero sorpresa, dal giorno in cui è stata diffusa la notizia è tutto un susseguirsi di interviste e servizi televisivi. Sono emozionatissima all’idea di incontrare il presidente Mattarella”, confessa.

Marta, come comincia la sua storia?

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Vivo a Napoli ma sono nata all’Ospedale Gemelli di Roma. La mia nascita è stata molto complicata e il parto di mia madre è stato considerato un caso unico al mondo. Sono nata con lesioni cerebrali a entrambi gli emisferi e una paralisi cerebrale infantile. La sostanza bianca nel cervello, quella che ci permette di pronunciare le parole e creare frasi di senso compiuto, è intrappolata nelle lesioni cerebrali che si sono richiuse. I dottori dissero ai miei genitori che avrei vissuto come un vegetale. Eppure, per un miracolo che i medici ancora oggi non sanno spiegare, sono qui. Il mio è un caso a metà tra i progressi della scienza e il miracolo.

Perché parla di miracolo?

Dopo la mia nascita, la mia famiglia ha ricevuto un grande aiuto dalle suore di Santa Marinella che suggerirono ai miei genitori di adagiarmi sulla tomba di Maria Crocifissa Curcio, fondatrice della congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù. Io rappresento uno dei motivi per cui Maria Crocifissa è stata proclamata beata nel 2005. I medici mi avevano dato due anni di vita ed erano convinti che sarei stata cieca, sorda, muta e incapace di camminare. Ma i miei genitori, che sono fortemente religiosi e che hanno voluto portare comunque avanti la gravidanza, nonostante i rischi per la vita di mia madre, non si sono mai arresi e mi hanno affidata all’intercessione di Madre Crocifissa. Avevo anche una gemella, ma purtroppo la mia sorellina non ce l’ha fatta.

Come è riuscita a superare tutte queste difficoltà?

Da piccola avevo gli occhi storti e non avevo il controllo del tronco. Usavo una sedia ortopedica, perché se mi sedevo su una sedia normale cadevo. Ho iniziato la terapia a 6 mesi e, grazie a questo, oggi riesco a controllare il tronco e posso sedermi normalmente. Mi sposto in sedia a ruote, ma se aiutata e sostenuta riesco anche a fare qualche passo. Ho sempre studiato con passione e ho preso 100 alla maturità, ora il mio obiettivo è diventare criminologa. Lo studio è sempre stato il mio punto di forza, l’ambito in cui mi sono sempre sentita uguale agli altri.

Ha subito discriminazioni?

Purtroppo sì. Da piccola i miei compagni di classe mi trattavano bene, ma crescendo ho subito discriminazioni a livello scolastico, soprattutto da parte di alcuni insegnanti. Nonostante ciò, ho sempre lottato per i miei diritti e non mi sono mai arresa. Oggi combatto per abbattere le barriere fisiche, culturali e mentali. Per questo nel 2017 ho aperto il canale YouTube “I pensieri di Marta”: voglio fare sensibilizzazione sui temi della disabilità, mettendomi nei panni di chi vive condizioni anche più gravi della mia. Ho anche una pagina Facebook con lo stesso nome, dove fornisco informazioni sul turismo accessibile. Grazie al mio impegno, collaboro con il Ministero delle Disabilità, partecipando a molti eventi pubblici. Ho anche proposto la creazione di un sito interistituzionale per raccogliere tutte le informazioni utili alle persone con disabilità, come l’accessibilità di musei, spiagge e strutture ricettive.

Parteciperà anche al Giubileo delle persone con disabilità. Cosa si aspetta?

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Sono stata invitata da Suor Veronica Donatello, responsabile del servizio CEI per la pastorale delle persone con disabilità. Mi aspetto più spirito di collaborazione e un cambiamento di mentalità nei confronti delle persone disabili. Il Giubileo è un evento di gioia, pace e amore, e spero che possa aprire i cuori. Non vogliamo pietà, ma rispetto e valorizzazione delle nostre competenze. L’amore è il sentimento che muove il mondo, spero che questo evento segni un passo avanti verso un cambiamento reale.



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