Danza in fiera 2025, il coreografo Antonio Fini chiude la manifestazione con un dibattito

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Come si diventa una stella internazionale della danza? Lo svela Antonio Fini, danzatore, coreografo e produttore del Fini Dance Festival – il primo gemellato tra Italia e New York nato nel 2011 – che torna anche quest’anno a Danza in Fiera, la tre giorni dedicata alla danza giunta alla sua diciannovesima edizione. Per DIF 2025, Fini Dance è presente in diversi appuntamenti tra masterclass, stage Modern Dance Tecnica Graham, audizioni, battle per selezionare i migliori danzatori da portare – come ogni anno – a Fini Dance Summer Intensive in Italia ed a New York.

Nella kermesse fiorentina, Antonio Fini ha coinvolto importanti guest della danza italiana ed internazionale, tra cui il maestro di hip hop Mirko Giordano, danzatore Fini dance ed Abby Silva, con il suo stage di Modern Dance stile Parsons. Ed ancora: Sara Paterniani (tecnica Taylor), Michael Porter (tecnica Horton) ed il coreografo Netflix per il contemporaneo, Gianni Santucci.

Tra gli appuntamenti più attesi inseriti nel calendario ufficiale della manifestazione che si tiene presso la Fortezza da Basso, l’incontro/dibattito nella Talk Arena Centrale dal titolo Destination BroadwayCome danzare sui palchi di New York, moderato dalla giornalista Raffaella Tramontano e dal giornalista e conduttore radiofonico Emilio Sturla Furnò.

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«Dopo il successo dello scorso anno – ha spiegato Fini – “ho voluto riproporre a DIF25 lo speciale showcase non competitivo aperto a danzatori over 10 che rappresenta un’importante opportunità per mostrare il proprio talento. Abbiamo selezionato con il mio Team i più meritevoli ai quali abbiamo assegnato borse di studio per stage/workshop per accedere al Fini Dance Italy e New York, fondato nel 2011”.

Il progetto si tra Italia e Stati Uniti. La prima parte si tiene a luglio presso la cittadina calabrese di Villapiana Lido in provincia di Cosenza sulla costa jonica e si chiude nella Grande Mela tra fine agosto e la prima settimana di settembre. Oltre un migliaio le borse di studio assegnate negli ultimi anni a giovani ballerini, sia italiani che stranieri: una grande opportunità per accedere all’Italian International Dance Award New York, Fini Dance Dream (Hip Hop, Tap, Musical, Lyrical dance), Martha Graham Dance Center New YorkMichal Mao Dance New York, Staten Island Ballet New YorkPaul Taylor American Modern Dance Summer School (unica borsa di studio presente in Europa per questa scuola). 

Per Fini, Danza in Fiera 2025 è stata anche l’occasione per valutare giovani talenti da proporre a Table of Silence di Jacqulyn Buglisi, la toccante che si tiene a Lincoln Center in memoria dell’attacco alle Torri Gemelle. Ogni anno, l’11 settembre la centralissima area dedicata ai teatri si trasforma in un enorme palcoscenico a cielo aperto dove oltre un centinaio tra ballerine e ballerini vestiti di bianco si esibiscono nella suggestiva performance/preghiera al suono di campane e flauti. «La danza assume la connotazione di rituale per la pace – ha raccontato Fini – sono molto contento di poter selezionare qui a Danza in Fiera i ballerini da proporre per questa meravigliosa iniziativa».

Arrivare a danzare sui palcoscenici della Grande Mela non è impossibile. Talento, volontà, spirito di sacrificio, educazione restano caratteristiche fondamentali per un danzatore. Ma non sempre si mostrano sufficienti.  «Un percorso di formazione adeguata con insegnanti di livello internazionale, la creazione di coreografie non solo in sala, ma anche in aree della città scelte appositamente, l’opportunità di potersi misurare realmente sui palchi newyorkesi, la realizzazione di materiali audiovisivi a testimonianza della preparazione e dell’esperienza vissuta, la possibilità di audizioni», ha precisato il patron di Fini Dance.

Fini Dance si conferma un ponte non solo tra Italia e New York, un evento internazionale che ha dato a tanti giovani l’opportunità per esibirsi ed essere notati. Il progetto consente ai partecipanti – dopo i corsi intensivi in Italia di tecniche di Classico, Modern, Contemporaneo, Repertorio, ma anche Hip Hop e Danza Aerea – di volare a Manhattan per seguire lezioni ed audizioni tenute da direttori di scuole e compagnie, visite della città, il tradizionale ed emozionante shooting sotto il ponte di Brooklyn, incontri con professionisti e la serata di Gala all’Alvin Ailey Citigroup Theater.

«Quando ho vinto la borsa di studio per la Martha Graham” – racconta Antonio Fini – “Ero un giovanissimo ballerino arrivato negli Stati Uniti con una valigia piena di sogni. Non avrei mai immaginato che la mia vita si sarebbe divisa tra Italia e l’America. Nel tempo mi sono reso conto dell’importanzia d avere consigli e sostegno in un paese così grande e nuovo. Al di là della preparazione artistica, ho compreso negli anni il valore di una guida che aiuti in maniera concreta per conoscere i luoghi della danza, essere al corrente dei riferimenti corretti e completi relativi alle audizioni. E non è da sottovalutare la tutela necessaria per proteggersi da fake news e contatti che spesso conducono a rischi e truffe». È recente la notizia di una ballerina che, ingannata da una comunicazione di una scuola di danza che si presentava con il nome Fini Dance, ha ricevuto proposte inurbane per lo svolgimento dell’audizione online. Anche su questi pericoli, spesso poco conosciuti nel mondo della danza, Antonio Fini ha voluto approfondire nell’incontro: «Diffidate delle richieste di scuole che si presentano senza dare la possibilità di una comunicazione telefonica” – ha detto Fini – “quando le proposte di audizioni arrivano solo tramite social network, prive di contatti di diretti ed un referente da raggiungere è possibile che rientrino in quella casistica di fake news, una situazione che, ultimamente è apparsa anche nel mondo della danza».

Tra le ultime novità, Antonio Fini ha annunciato la nascita del Fini Dance Conservatory, la scuola con doppia sede a Miami ed in Calabria. «Nel nostro Paese gli allievi hanno l’opportunità di seguire i corsi tenuti da maestri statunitensi e concludere il percorso con un apprendistato annuale presso una compagnia di danza internazionale», ha chiosato Antonio Fini.

 

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