6 incredibili borghi dipinti, tra street art e storia

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La Toscana, patria del Rinascimento, custodisce piccoli borghi dove street art e arte contemporanea si uniscono alla tradizione, in un mix di storia e modernità dal fascino assoluto

Toscana: i più bei borghi di street art e arte contemporanea

La Toscana vanta un passato glorioso, figlio delle opere del Rinascimento e dei pittori che hanno contribuito a renderle immortali.

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Giotto, Michelangelo, Leonardo, Cimabue e Piero della Francesca sono solo alcuni degli artisti toscani più importanti, autori di canoni artistici senza eguali nel mondo.

Eppure non manca certo di spirito contemporaneo.

Sono molti i borghi e le piccole realtà che hanno deciso di investire su street art  e arte contemporanea e sul loro enorme potenziale trasformativo.

Eccone alcuni tra i più affascinanti.

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1 – Casoli, il borgo dipinto

A soli 15 minuti di macchina dal centro storico di Camaiore c’è Casoli, un mondo “diverso” fatto di storie narrate sulle facciate delle case, sui muretti e ovunque ci sia un po’ di spazio disponibile per un murales oppure un graffito.

Questo borgo ai piedi del monte Matanna non soltanto offre una vista meravigliosa sul mare, ma si presenta anche come un teatro dipinto incantevole nato nel lontano 1950.

In quell’anno Rosario Murabito, un artista vagabondo che amava realizzare capolavori in bronzo, decise di interrompere il proprio peregrinare fermandosi a Camaiore.

Per pura casualità scoprì anche il piccolo borgo di Casoli e gli piacque a tal punto da voler lasciare un’impronta indelebile.

Regalò così agli abitanti un graffito, al centro della piazza del paese. Quell’opera fu di grande ispirazione per molti artisti successivi.

Ma fu anche un trampolino di lancio per la manifestazione “Sgraffiti a Casoli” che, ogni anno, dal 2015, arricchisce il paese con una nuova opera.

Giungendo a Casoli si può passeggiare lungo vicoli silenziosi e ci si imbatte in opere che immortalano scene di vita quotidiana, personaggi locali, oppure miti.

Ne sono un esempio il graffito tratto dall’Odissea e quello che ritrae Narciso mentre si specchia nelle acque.

Quest’ultimo si trova poco distante dal centro storico, nella parte bassa del borgo, all’interno di un antico lavatoio.

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_ Qui trovate qualche informazione in più su Casoli

2 – Peccioli, museo a cielo aperto

Peccioli è uno dei borghi più belli non solo della Toscana ma anche di tutta Italia, un museo a cielo aperto che trasuda arte contemporanea e domina la Valdera dall’alto della sua collina.

Questo borgo è stato premiato dal Touring Club Italiano con la Bandiera Arancione per la conservazione del paesaggio, l’ospitalità e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Questo riconoscimento non arriva per puro caso: è da oltre 30 anni che Peccioli investe sull’arte pubblica e, oggi, ospita 20 installazioni permanenti realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo.

Tra i più recenti c’è “Endless Sunset”, un’opera creata dall’artista Patrick Tuttofuoco.

Si tratta di un’elica dalle dimensioni imponenti nata con l’intento di valorizzare la passerella che collega il centro storico di origine medievale con la parte più moderna del borgo.

Meritano una menzione particolare anche l’Anfiteatro di Fonte Mazzola, le mappe celesti di Vittorio Corsini e l’Aèrio 2021 di Marcella Del Signore.

_ La pagina dedicata a Peccioli, ricca di informazioni e suggerimenti

3 – Castagno di Piteccio, il borgo dell’arte diffusa

Castagno di Piteccio è un piccolo borgo in provincia di Pistoia che ha la capacità di sorprendere e ammaliare chiunque lo visiti, e il motivo è chiaro.

È immerso nei boschi, sui primi rilievi dell’Appennino, ha soltanto 80 abitanti, il suo centro storico è interamente costruito con i sassi, ma soprattutto è un vero e proprio borgo museo.

Sono ben 40 le opere di artisti nazionali e internazionali disposte lungo le vie del borgo.

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Nel dettaglio, si tratta di 12 affreschi e 35 sculture: la realizzazione è stata ideata da Tommaso Paloscia critico d’arte e saggista che aveva cominciato a frequentare il borgo per villeggiatura.

Paloscia vide in Castagno una perfetta tela bianca da colorare e arricchire e così, avendo diverse conoscenze in campo artistico anche a livello internazionale, decise di invitare sia pittori che scultori affinché realizzassero delle opere all’interno del borgo.

La produzione artistica si sviluppò fino agli Novanta e si fermò in via definitiva con la scomparsa del fondatore nel 2005.

Oggi, la cura del museo a cielo aperto di Castagno è la Pro Loco, la quale sta cercando di ripristinare le residenze d’artista per arricchire ogni anno il museo di nuove opere.

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_ La pagina FAI dedicata a Castagno di Piteccio

4 – Bettolle, il borgo dei murales

Bettolle è una frazione piuttosto estesa del comune di Sinalunga (Siena), un borgo che si trova su una piccola dorsale collinare in mezzo alla Val di Chiana senese.

Al di là della bellezza che lo circonda Bettolle è famoso per una nota figura storica: Giuseppe Garibaldi.

Quest’ultimo fu infatti arrestato a Sinalunga nel lontano 1865 e, nel 2016, a seguito della celebrazione dei 150 anni dell’unificazione del territorio, il borgo di Bettolle e il suo centro ricreativo Auser Centostelle hanno realizzato dei murales raffiguranti importanti episodi storici.

Tra i più famosi c’è quello che riproduce alcuni guerrieri della Valdichiana intenti a darsi battaglia nell’ambito della storica disfida tra Guelfi e Ghibellini.

Oltre a questo murales ne sono stati fatti altri due: si tratta di celebri dipinti ed episodi della storia garibaldina, una sorta di incontro tra arte, storia e identità nazionale.

In seguito a questi successi numerosi privati si sono rivolti al centro richiedendo di decorare le pareti delle loro abitazioni.

Molte facciate sono state così abbellite con motivi floreali e falsi balconi creati da colonnini.

I murales hanno trasformato le mura grigie e anonime in tele all’aperto conferendo al tessuto urbano un nuovo vigore e un aspetto rinnovato.

_ La pagina dedicata a Bettolle

5 – Sansepolcro, il borgo degli artisti di strada

Lungo l’ultimo tratto dell’Appennino toscano c’è Sansepolcro, un borgo unico immerso nella splendida Valtiberina, un vasto anfiteatro montano e collinare delimitato dall’Alpe della Luna, dalla Massa Trabaria, dalle colline umbre e dell’Alpe di Catenaia.

Sansepolcro è noto per aver dato i natali al famoso pittore Piero della Francesca, ma soprattutto per essersi aperto alla creatività dei linguaggi contemporanei.

Questo processo è stato scandito sia da iniziative spontanee di artisti di strada, sia attraverso progetti pianificati da enti e associazioni volti alla diffusione di opere che diano un senso e restituiscano nuova linfa a luoghi e spazi inutilizzati del paese.

Si tratta del progetto “L’Arte in strada” e l’idea che ne sta alla base è quella di combinare i linguaggi della strada con gli stili rigorosi delle discipline classiche di cui il borgo è una storica roccaforte.

Tra i murales che richiamano questo connubio tra classicità e contemporaneità c’è la “Madonna di Senigallia”.

È  un’opera di Tony Cuboliquido che rimanda a Piero della Francesca e alla vicina ex Pieve di Santa Maria.

Merita una menzione anche “Ciascuno ha il suo bersaglio“ di Zed1, la quale trae ispirazione dal Palio della Balestra, una manifestazione storica nata nel Medioevo per addestrare i cittadini alla difesa del paese.

L’intervento più incisivo e significativo effettuato a Sansepolcro, però, è quello che nel settembre 2018 ha visto la realizzazione di due grandi pitture sulle pareti del cavalcavia della E45 alle porte della città.

Il primo è un murales realizzato dell’artista e poeta milanese Ivan Tresoldi assieme a Mattia Chus Martini.

Si tratta di un’opera che si ispira alla vegetazione della Valtiberina con riferimenti alle geometrie di Luca Pacioli e ai cammini dei pellegrini.

Il secondo, invece, è di Nicola Alessandrini e Lisa Gelli, fa riferimento all’immagine poetica degli uccelli migratori e vuole rappresentare la moltitudine di culture ed esperienze che si intrecciano sul territorio.

_ Tutto quello che c’è da sapere su Sansepolcro

 

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