IA, cosa frena le aziende italiane

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Lo scorso 6 febbraio è stato pubblicato un interessante documento dove vengono riportati i risultati della ricerca dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, presentati nel corso del convegno dal titolo “Artificial Intelligence, e questo è solo l’inizio”.

L’evoluzione del mercato italiano dell’intelligenza artificiale

In questo rapporto viene evidenziata l’evoluzione del mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale e le principali dinamiche che lo caratterizzano.

Il mercato italiano dell’Intelligenza Artificiale (AI) ha raggiunto un nuovo record nel 2024, con un valore stimato di 1,2 miliardi di euro e una crescita del 58% rispetto al 2023. Questa straordinaria crescita riflette l’accelerazione nell’adozione delle tecnologie AI in vari settori industriali.

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Il dominio della generative AI nel mercato italiano

Un’analisi più approfondita rivela che la Generative AI, che include soluzioni innovative come i modelli linguistici avanzati e le tecnologie di creazione automatica,, ha rappresentato il 43% del mercato con soluzioni esclusive o progetti ibridi, che includono sia GenAI sia AI tradizionale. ​

Il restante 57% del mercato è stato occupato dall’AI tradizionale, che comprende applicazioni consolidate come il machine learning, il riconoscimento vocale e visivo, e i sistemi di raccomandazione. Questa parte del mercato continua a crescere grazie alla maturità e all’affidabilità delle soluzioni che offrono vantaggi significativi in termini di efficienza operativa e automazione dei processi.

Principali classi di soluzioni AI

Le principali classi di soluzioni AI includono:

  • Data Exploration, Prediction & Optimization Systems: rappresentano il 34% del mercato e queste applicazioni includono strumenti avanzati per la previsione della domanda, che aiutano le aziende a pianificare e gestire al meglio le proprie risorse. Inoltre, vi sono sistemi di ottimizzazione dei trasporti che migliorano le rotte e riducono i tempi di percorrenza e i costi logistici. Questi sistemi sono anche utilizzati nel rilevamento delle frodi, dove algoritmi sofisticati analizzano grandi quantità di dati transazionali per individuare attività sospette in tempo reale.
  • Text Analysis, Classification & Conversation Systems: costituiscono il 32% del mercato e hanno registrato la crescita più elevata (+86% rispetto al 2023), grazie alla rivoluzione GenAI. Questi sistemi comprendono tecnologie di analisi del testo che estraggono informazioni rilevanti da documenti non strutturati, aumentando l’efficienza nella gestione dei dati. I sistemi di classificazione facilitano la categorizzazione automatica dei contenuti, mentre le applicazioni di conversazione, come chatbot e assistenti virtuali, migliorano l’interazione uomo-macchina, fornendo risposte precise e pertinenti alle richieste degli utenti.
  • Recommendation Systems: coprono il 17% del mercato, con GenAI che contribuisce significativamente catturando la semantica dell’interazione con beni e servizi. ​Questi sistemi utilizzano algoritmi di machine learning per suggerire prodotti o contenuti personalizzati ai consumatori, basandosi sulle loro preferenze e comportamenti passati. Questa tecnologia è ampiamente impiegata in settori come il commercio elettronico, dove aiuta a incrementare le vendite proponendo articoli pertinenti, e nei servizi di streaming, dove consiglia film, serie TV o musica che potrebbero interessare agli utenti, migliorando così la loro esperienza complessiva.

Le strategie di implementazione dell’AI generativa secondo l’Osservatorio AI del Polimi

Secondo l’Osservatorio, le strategie di implementazione dell’AI generativa mostrano una prevalenza di progetti ibridi, rappresentando il 43% del totale. Le aziende hanno integrato la GenAI in soluzioni di AI tradizionali già esistenti.

In particolare, i progetti di AI “ibrida” sono stati applicati principalmente nelle soluzioni di Text Analysis, Classification and Conversation Systems (90%) e nei Recommendation systems, dove i progetti ibridi costituiscono il 50% del totale.

Adozione dell’AI nelle grandi aziende italiane

In Italia, l’81% delle grandi aziende sta valutando o ha già avviato progetti di intelligenza artificiale, rispetto alla media europea dell’89%. Questo dato mostra un certo ritardo del nostro paese nell’adozione di tecnologie avanzate rispetto ai nostri vicini europei. Le possibili cause potrebbero includere una minore disponibilità di investimenti, la mancanza di competenze specializzate o una diffidenza verso l’implementazione di nuove tecnologie.

Il ritardo dell’Italia nell’adozione dell’AI

Tuttavia, l’Italia è ultima tra i Paesi analizzati per percentuale di aziende con almeno un progetto di AI attivo (59%). Questo significa che molte delle nostre aziende sono ancora in fase di pianificazione o sperimentazione, mentre altre nazioni hanno già superato questa fase iniziale e stanno attivamente integrando l’AI nei loro processi operativi. Un ulteriore approfondimento potrebbe rivelare che gli ostacoli normativi, le infrastrutture tecnologiche non ottimali o una cultura aziendale meno propensa all’innovazione siano fattori determinanti in questo ritardo.

Sperimentazione della Generative AI nelle aziende italiane

D’altro canto nelle grandi aziende italiane il 25% dichiara di avere progettualità a regime diffuse, percentuale superiore a Paesi comparabili come Germania (20%), Regno Unito (18%), e Francia (16%). Nonostante le imprese italiane si stiano approcciando all’Intelligenza Artificiale un po’ più lentamente rispetto ad altri Paesi europei, tra chi ha già iniziato a lavorare con questa tecnologia una buona quota l’ha già integrata in modo più ampio e strutturato nei processi di business.

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Analizzando nel dettaglio le progettualità, il 65% delle aziende italiane impegnate nel settore dell’Intelligenza Artificiale sta sperimentando anche nel campo della Generative AI. Tra le applicazioni più citate, lo sviluppo di sistemi conversazionali a supporto degli operatori interni risulta predominante.

Le criticità nella gestione della GenAI

Per quanto riguarda le criticità, oltre la metà delle aziende trova complessa la gestione dei costi associati ai sistemi di GenAI. Il modello di pricing basato sull’utilizzo e sulla complessità delle richieste rende difficile stimare anticipatamente il costo complessivo.

Conformità all’AI Act e comprensione normativa

Sul fronte della conformità all’AI Act, il percorso appare ancora lungo: il 52% delle imprese attive nell’AI dichiara di non avere una chiara comprensione del quadro normativo, mentre solo il 28% ha avviato iniziative concrete riguardanti l’etica delle applicazioni.

Adozione di strumenti di generative AI nelle grandi aziende

L’Osservatorio Artificial Intelligence ha analizzato anche l’uso di sistemi di Generative AI tramite acquisto di licenze o add-on pronti all’uso. In Italia, il 53% delle grandi aziende ha acquistato strumenti di GenAI (principalmente ChatGPT di OpenAI o Microsoft Copilot), superando Francia, Germania e Regno Unito in adozione. Il 39% delle imprese italiane che utilizzano questi strumenti ha riscontrato un aumento della produttività. Inoltre, oltre il 40% delle aziende italiane ha pubblicato linee guida per l’uso e il 17% ha vietato tool non approvati.

Settori con la spesa media più alta in AI

I settori con la spesa media più alta in AI per azienda sono Telco & Media e Insurance, seguiti da Banking & Finance ed Energy, Resource & Utility. In questi settori, l’AI viene utilizzata per automatizzare processi complessi, migliorare l’assistenza ai clienti attraverso chatbot avanzati, analizzare grandi volumi di dati per prevenire frodi e ottimizzare le operazioni energetiche.

Il settore GDO & Retail ha registrato una crescita significativa, superando l’incremento del mercato complessivo grazie all’utilizzo di AI per la gestione degli inventari, la personalizzazione delle offerte ai clienti e l’analisi predittiva delle vendite. Sebbene l’adozione dell’AI nelle grandi aziende italiane sia inferiore alla media europea (come abbiamo sopra menzionato 81% contro 89%), una buona parte di queste imprese ha già integrato l’AI in modo ampio e strutturato nei propri processi aziendali. Ad esempio, molte banche italiane utilizzano AI per migliorare i processi di identificazione dei clienti e ridurre i tempi di approvazione dei prestiti.

Adozione dell’ai nelle PMI italiane

Tuttavia, le PMI mostrano un’adozione molto più limitata, con solo il 7% delle piccole imprese e il 15% delle medie impegnate in progetti di AI. Questo è spesso dovuto a risorse finanziarie limitate e alla mancanza di competenze interne specializzate. Alcuni settori chiave per le PMI stanno iniziando a capitalizzare sull’AI, come il manifatturiero, dove l’AI può essere utilizzata per migliorare la manutenzione preventiva e ottimizzare la produzione.

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Sfide e opportunità per l’AI in Italia

In sintesi, il mercato italiano dell’AI è in rapida espansione, trainato dalla Generative AI e da rilevanti investimenti. Le applicazioni della Generative AI, come la creazione automatica di contenuti, la progettazione assistita e l’elaborazione del linguaggio naturale, stanno aprendo nuove opportunità di innovazione e competitività per le imprese italiane. Tuttavia, persistono sfide significative riguardo all’adozione diffusa, in particolare tra le PMI. Queste sfide includono ostacoli regolamentari, infrastrutture tecnologiche insufficienti e una carenza di talenti qualificati nel campo dell’AI. La collaborazione tra enti pubblici e privati, nonché l’investimento in formazione e sviluppo delle competenze, saranno cruciali per superare queste barriere e promuovere una diffusione più ampia dell’AI in Italia.



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