The I.C.E. 2025: che show, sul lago ghiacciato!

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Ore 5.20 di mattina. In Franciacorta pioviggina. Tre ore e un’abbondante colazione dopo sono in cima al Passo del Bernina, avvolto da una nebbia che non ha nulla da invidiare a quella della bassa Bresciana. Poco dopo sto scendendo verso la Perla dell’Engadina dove trovo… un bel sole. Mite, tiepido e tanto apprezzato sole. Dopotutto, ci troviamo a St. Moritz: da queste parti, sembra quasi che il bel tempo si possa comprare, con buona pace della stessa Madre Natura che, lo scorso anno, aveva persino esagerato con la neve, rendendo impossibile lo svolgimento del The I.C.E.

UN EVENTO UNICO. Nato nel 2019, The I.C.E è un pittoresco ed esclusivo (il biglietto giornaliero parte da 85 euro) concorso d’eleganza che si svolge sulle rive e sul lago, entrambi ghiacciati, di St. Moritz. L’evento è “esploso” solo nel 2022, quando l’esaurirsi dell’ansia da pandemia ha permesso al pubblico di godersi appieno, e in tutte le loro sfumatura, in un contesto unico e non convenzionale, le tante e splendide supercar e auto classiche in gara. L’atmosfera che si respira è quasi surreale, grazie a quel miracolo della natura che è quell’enorme specchio d’acqua dolce temporaneamente allo stato solido,  e così robusto da da sostenere un intero villaggio, migliaia di persone e decine di gioielli su ruote di inestimabile valore. Un sacco di assicurazioni sudano freddo in quei due giorni, e non certo per le temperature…

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È COMINCIATO TUTTO COSÌ… La storia del The I.C.E., per quanto romanzata, è piuttosto buffa: decenni or sono nasceva la ‘Cresta Run’ (una competitiva gara di slittini tutt’ora in voga), alla quale facevano da contorno corse di cavalli e tornei di polo organizzati sulla superficie ghiacciata del lago. Nel 1985 dei membri di questo esclusivo club affrontarono il viaggio fino al paesino svizzero a bordo delle loro Bentley cabriolet, spingendosi a guidare fin sui bordi gelati del lago. Furono necessari trentaquattro anni, ma questo episodio ispirò Marco Makaus a ideare il The I.C.E., omaggiando quei temerari e sostituendo i cavalli… con i cavalli motore. In sole tre edizioni, l’International Concours of Elegance è passato da astro nascente ad appuntamento imperdibile. La strada per eguagliare Goodwood, Pebble Beach o Villa d’Este. per citare alcuni degli eventi più importanti del settore, è ancora lunga, ma senz’altro è quella giusta. Del resto, non capita certo tutti i giorni di vedere macchine come Lamborghini Miura SV, AC Cobra 427 o Aston Martin DB4 Touring Superleggera andare di traverso su un lago ghiacciato…

POESIA SU RUOTE. Le 52 meraviglie in gara nel 2025 sono esemplari unici, prototipi che difficilmente vedono la luce del sole o edizioni limitate così rare da essere note solo ai più profondi conoscitori del settore; identificarle tutte è più difficile che vincere a “Chi vuol essere milionario”, godersele invece è assai più facile. Mentre cerco di non scivolare miseramente a terra per il ghiaccio i miei occhi hanno tempo di posarsi su una specie di grosso Beluga bianco, un’Audi Sport Quattro RS002, unico esemplare concepito per il Gruppo S, categoria successiva al Gruppo B che non venne mai confermata. Accanto sta sfilando una McLaren M1A Oldsmobile seguita da una Ferrari 250 GT SWB ‘Sefac’, giro lo sguardo e il parco chiuso sembra un sogno lucido: Ferrari 365 GTC/4 Beach Car, Autobianchi Bertone Runabout, Porsche 550 e 908/03, Abarth 2000 Sport Spider, Lola T70, Alfa Romeo 6C 1750 GS Aprile, una Countach LP400 S Safety Car… e questa è solo una spolverata di neve di un’intera valanga di poesia su ruote. E nossignori, queste opere d’arte create da maestri battilastra, esperti meccanici e tracotante passione non se ne stanno immobili in bolle climatizzate a farsi ammirare come animali allo zoo. Vengono sfruttate e messe di traverso lungo un ovale ghiacciato appositamente tracciato per il The I.C.E. Probabilmente è questo l’aspetto più romantico e apprezzabile dell’evento: il legame tra proprietari e vetture, la voglia di divertirsi e godersi un’esperienza unica entrando in simbiosi con la viscerale meccanica di questi capolavori.

ATTIVITÀ “EXTRA CURRICULARI”. Non sono solo classiche, a catturare sguardi di ammirazione e flash, al The I.C.E., ma anche le hypercar moderne e le youngtimer. Horacio Pagani e i suoi ragazzi hanno portato a St. Moritz la stupefacente Utopia Roadster accompagnata dalla Huayra Epitome, due sublimi hypercar con dettagli irreali nate dalla dedizione del geniale argentino. La Maserati ha sfoggiato la cattivissima MC20 GT2 Stradale, mentre il Polo Storico Lamborghini, che a St. Mortiz festeggia i suoi primi dieci anni, ha riservato una splendida terrazza vista lago per la sua viola Diablo 30º Anniversario. Il paese ha ospitato, sparse qua e là (anche troppo!), altre curiosità per gli appassionati: al Samigo Fuel Station faceva bella mostra la RUF Rodeo (alternativa più rabbiosa della 992 Dakar), il Cresta & Bob Museum è stato interamente rinnovato, in centro potevate scovare il ‘Salotto Pagani’ e il ‘Maserati Lounge’, riposare al Manx Cafè o posare i vostri occhi su una balistica Rimac Nevera.

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REGINE DELLE NEVI. Torniamo a parlare di ghiaccio e scarichi che sputano fiamme. Un concorso d’eleganza prevede premiazioni e vincitrici, ergo delle categorie, che quest’anno erano cinque: “Barchettas on the Lake”, “Open Wheels”, “Concept Cars & One Offs”, “Icons on Wheels” e “Racing Legends”. Mentre il sabato è stato dedicato ai giri dinamici il venerdì era riservato all’esposizione statica e alle valutazioni della giuria, autrice di un lavoraccio da mal di testa pesante; come poter scegliere le migliori, in una lista praticamente fatata? Sarebbe come dover scegliere tra una 458 Speciale e una Carrera GT, dolce e salato, Charlize Theron e Ana de Armas. Certe cose non si fanno. La categoria Barchettas on the Lake è stata vinta dalla Ferrari 500 TR del 1956 e dal suo esuberante guidatore, Open Wheels ha visto svettare la Bugatti Type 59 del 1934 mossa da un otto cilindri sovralimentato, Concept Cars & One Offs non poteva che incoronare la straordinaria Alfa Romeo 6C 1750 GS Aprile del 1931, Icons on Wheels ha assegnato il più alto gradino del podio alla Ferrari 275 GTB/4 del 1966 e Racing Legends ha visto dominare la bestiale Porsche 908/03 del 1971 dotata di un rapporto Cv/ton da hypercar.

TUTTO PERFETTO (O QUASI). Anche questa edizione di The I.C.E. ha sbalordito, dando il meglio di sé per partecipanti e spettatori, molti dei quali vestiti (a tutto beneficio dell’atmosfera chic) con un tripudio di pellicce, paraorecchie più o meno pacchiani e stivali ricoperti di costosissimo pelo, tanto che mi pareva di camminare dentro a una copertina di Vogue. Piccoli margini di miglioramento, va detto, ci sono ancora: il biglietto oggettivamente è molto costoso e le modalità di svolgimento potrebbero essere più originali, anche se la superficie ghiacciata del lago è stata invasa da una folla ansiosa di ammirare vetture sensazionali e di una rarità praticamente ultraterrena. Il prossimo anno vedremo se St. Moritz riuscirà nuovamente a scendere a patti con il meteo, ma una cosa è certa, non mancheremo.



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