San Marino. Esposto alla Reggenza ( e per conoscenza alla Cedu, al Greco ed al Consiglio d’Europa) per incostituzionalità della Legge sull’Informazione e del concetto di “ricorsività”

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San Marino, 24 febbraio 2025 – Marco Severini, direttore del sito di informazione estero GiornaleSM, presenterà questa mattina un esposto ufficiale alle Loro Eccellenze i Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino, con richiesta di verifica sulla legittimità costituzionale della Legge sull’Informazione n. 40/2023.

L’esposto è stato trasmesso anche alla CEDU, al Consiglio d’Europa e al GRECO, in quanto la normativa in questione solleverebbe profili di incompatibilità con i principi internazionali sulla libertà di stampa e sul diritto all’informazione.

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L’istanza di Severini si fonda sull’Art. 6 della Legge Qualificata n. 185/2005, che consente ai cittadini di presentare esposti ai Capitani Reggenti su attività poste in essere da organi dello Stato, uffici o enti pubblici. L’obiettivo è portare la questione all’attenzione del Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, o, in alternativa, sollecitare un intervento del Congresso di Stato o del Consiglio Grande e Generale per l’abrogazione o la modifica della legge.

Secondo Severini, la normativa rappresenta una grave minaccia alla libertà di stampa e un tentativo di censura indiretta, con particolare riferimento all’articolo 12, comma 2, che introduce il concetto di “ricorsività” per assoggettare testate, blog e siti d’informazione esteri a obblighi di registrazione e a possibili sanzioni, in caso di pubblicazioni frequenti su San Marino.

«Si tratta di un concetto volutamente vago e indeterminato – spiega Severini – che apre le porte ad applicazioni arbitrarie e discriminatorie. Senza una definizione oggettiva di ‘ricorsività’, si lascia campo libero a interpretazioni discrezionali, mettendo a rischio la libertà di stampa e disincentivando i media internazionali dal trattare notizie su San Marino. Questo potrebbe trasformarsi in un isolamento mediatico per la Repubblica, con danni incalcolabili alla trasparenza e alla reputazione del Paese a livello internazionale».

L’esposto elenca una serie di violazioni e rischi derivanti dall’applicazione della legge:

– Contrasto con la Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini della Repubblica di San Marino, in particolare gli articoli 6 e 10, che garantiscono la libertà di espressione e di stampa.

– Violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), che tutela il diritto all’informazione senza ingerenze ingiustificate.

– Violazione del principio di territorialità del diritto, che impedisce a uno Stato di imporre regolamenti su soggetti esteri.

– Contrasto con gli standard internazionali di libertà di stampa, sanciti dal Consiglio d’Europa, dall’OSCE e dal GRECO.

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«San Marino potrebbe finire nei report internazionali sulla censura, accanto a Paesi come Russia, Turchia e Cina– avverte Severini – con conseguenze gravissime per la sua credibilità democratica. Inoltre, questa normativa potrebbe portare a richiami ufficiali e sanzioni da parte della CEDU e del Consiglio d’Europa, danneggiando ulteriormente l’immagine del Paese».

Anche l’Autorità Garante per l’Informazione, nella sua Relazione annuale del 2024, ha evidenziato le falle della Legge 40/2023, con particolare attenzione a: Ambiguità del concetto di “ricorsività”, che può dare luogo a interpretazioni soggettive e discriminatorie, inapplicabilità dell’articolo 12, comma 2, che vorrebbe assoggettare alla giurisdizione sammarinese blog e siti web stranieri che parlano di San Marino e la necessità di una riforma della legge, per correggere lacune e incongruenze che ne rendono l’applicazione inefficace.

L’esposto presentato oggi chiede alle Loro Eccellenze di: Attivare il controllo di legittimità costituzionale della Legge n. 40/2023 presso il Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme. Sollecitare un intervento del Congresso di Stato o del Consiglio Grande e Generale per l’abrogazione o la modifica della norma ed eliminare integralmente l’articolo 12, comma 2, per evitare conseguenze legali internazionali e possibili sanzioni da parte della CEDU, del Consiglio d’Europa e del GRECO.

«Non si può permettere che San Marino venga etichettato come un Paese che imbavaglia l’informazione – conclude Severini – La legge va cambiata per garantire il pieno rispetto dei principi democratici e della libertà di stampa».

Ora la parola passa alla Reggenza e agli organi istituzionali. San Marino sceglierà di difendere la democrazia o proseguirà sulla strada della censura?



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