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BARI – Furti in casa, i «topi d’appartamento» destagionalizzano. Un tempo era l’estate il periodo dell’anno preferito dai ladri, che approfittavano delle città deserte per compiere le loro malefatte. Ora la stagionalità dei furti in casa è cambiata e anche l’inverno diventa a rischio.
Il fenomeno non si placa e sta vivendo una nuova impennata a Bari e in provincia, in particolar modo nelle case di campagna e nelle ville al mare che in questo periodo sono vuote. Nelle case di città cercano piccoli oggetti di valore, denaro contante, tablet e pc. In campagna elettrodomestici e arredi, ma all’occorrenza, pur di non andare via a mani vuote si accontentano di lattine d’olio e barattoli di conserve.
Un team di criminologi ha deciso di intervistare 422 detenuti per furto nelle abitazioni e ha prodotto uno studio. Un primo dato sorprendente emerso dalla ricerca è la quantità di furti che non sono frutto di pianificazione. Solo un terzo degli intervistati dichiara di aver raccolto prima informazioni sul suo bersaglio.
La scelta è quindi per lo più fatta sul momento e diventano importanti tutti gli indizi che, per i ladri, rendono una casa più o meno «attraente» di un’altra. Ciò che scoraggia a compiere furti in appartamento è, in primo luogo, la presenza di persone sul posto (60%). Seguono: rumori dentro l’appartamento (48%), un allarme o anche solo la vista di un adesivo che ne annuncia la presenza (46%), la vista dei vicini da casa (45%), le telecamere (42%), la presenza di traffico d’auto vicino alla casa (41%), la carenza di vie di fuga (37%), un’auto dentro il cancello (35%), un cane (34%) e sbarre di ferro (25%).
Sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza due ladri che si sono introdotti in un condominio del quartiere Santa Rita. Quando i due predoni, entrambi a volto scoperto, si sono accorti delle presenza degli obiettivi hanno deciso di battere in ritirata, rimandando il tutto. Dopo qualche giorno sono tornati colpendo, all’interno dello stesso stabile un appartamento senza telecamere esterne. Le immagini della coppia sono state «postate» sui social e trasmesse da Telebari.
L’inverno è il tempo delle case per le vacanze, da Bari alla Valle d’Itria, dalla Murgia alle marine, passando per il comprensorio dei trulli, delle grotte e dei borghi antichi, complice la calda ottobrata, sono rimaste aperte fino ad inizio novembre. Ora sono incustodite ed è arrivato il tempo dei topi d’appartamento, dei repulisti voraci nelle villette, nelle case di villeggiatura dove gli «inquilini» hanno lasciato ancora molta roba. Il numero delle denunce e delle segnalazioni sta lievitando in maniera esponenziale. Ma molte vittime, fatto il bilancio dei danni, decidono comunque di non denunciare.
È il furto in casa il reato che fa più paura. La sicurezza domestica è sempre più una priorità: il 48,0% degli italiani a parire dai baresi dichiara infatti che il reato che ha più timore di subire è il furto in casa, evento già sperimentato dal 24,4% della popolazione. È quanto emerge dalla terza edizione dell’Osservatorio sulla Sicurezza della Casa Censis-Verisure, realizzato con il contributo del Servizio analisi criminale del Ministero dell’Interno. Le preoccupazioni sulla sicurezza si riflettono in alcune abitudini quotidiane: il 9,3% della popolazione ha paura di stare a casa da solo di giorno, il 22,2% teme di rimanere da solo di notte, il 38,5% di uscire di casa lasciandola incustodita.
Ma i ladri come si accertano che la casa sia vuota. Oltre ai modi più ovvi, come suonare il campanello, osservare le serrande durante il giorno o l’accumulo di posta nella cassetta, c’è qualche stratagemma più raffinato, come tener d’occhio la parte esterna dei condizionatori d’aria per vedere se entrano in funzione.
Buio e case vuote sono i due ingredienti principali per tentare il colpo: il 30,8% delle razzie denunciate sono avvenute di pomeriggio prima delle 20. Il mese con più denunce è dicembre. Tra chi nella propria vita ha subito almeno un furto, il 68,9% dichiara che al momento del reato non c’era nessuno in casa; nel 52,8% dei casi i ladri sono entrati da finestre e porte finestre, nel 44,6% da una porta, principale (33,2%) o secondaria (11,4%). Il 41,3% delle vittime riferisce che il maltolto aveva un valore tra i 1.000 e i 10.000 euro.
Le statistiche più recenti contenute nell’indice che misura il livello di sicurezza nelle 106 province italiane, considerando le denunce nell’arco di 12 mesi per 18 tipologie di reato (dati estratti dal database interforze del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno) ci dicono che Bari con le sue 3.376,4 denunce per reati di ogni genere ogni 100mila abitanti (41.252 totali) è nelle top 50 (43° posto in classifica) delle province con il tasso di criminalità più alto. Nello specifico i furti in abitazione sono stati 1.713, ossia 140,2 ogni 100mila abitanti. In media 4,693 razzie al giorno.
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