​Le sculture di Tincolini invadono Pietrassanta

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di – lunedì 24 febbraio 2025 ore 08:00

Human Connections è il titolo della nuova mostra di Filippo Tincolini che trasforma il centro storico di Pietrasanta in un palcoscenico a cielo aperto: da Piazza Duomo a Piazza Carducci, dal Complesso di Sant’Agostino fino al Pontile di Marina di Pietrasanta. Sculture in marmo di medie e grandi dimensioni, realizzate dal 2008 ad oggi, capaci di stupire e far riflettere sulla condizione umana e sulla contemporaneità attraverso narrazioni potenti e inaspettate. Ci sono gli Ancient Gods, in cui Tincolini fonde i miti classici con quello dei supereroi, il ciclo dei Flowered Souls, con dei fiori che si impossessano delle figure, i Dystopian Animals i Cartoons e non solo. E ancora Rebirth from Waste/Rinascita dagli Scarti, un’iniziativa sociale realizzata con ANFFAS MS, dove giovani con disabilità danno nuova vita ai materiali di scarto, trasformandoli in arte. A completare l’esperienza, il progetto fotografico HC Resonance di Laura Veschi: un viaggio dietro le quinte della mostra attraverso immagini in bianco e nero e un video che svela il processo creativo dell’artista.

Fino al 2 giugno 2025, Pietrasanta ospita Human Connections, la mostra personale dello scultore Filippo Tincolini (Pontedera, 1976). L’esposizione, patrocinata dalla Regione Toscana e promossa dal Comune di Pietrasanta, è realizzata in collaborazione con galleria Liquid art system e Treccani Esperienze. Oltre quaranta sculture, di grandi e medie dimensioni, saranno distribuite nei luoghi simbolo della città: Piazza Duomo, Piazza Carducci, il Complesso di Sant’Agostino e il Pontile di Marina di Pietrasanta. Le opere di Tincolini, imponenti e scenografiche, sorprendono e stimolano la riflessione attraverso molteplici chiavi di lettura. Come sottolinea il curatore Alessandro Romanini, l’artista «utilizza la scultura come strumento d’indagine dell’esistente, come una forma di pensiero».

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«Proprio di recente – spiega Alberto Stefano Giovannetti, Sindaco di Pietrasanta – abbiamo avviato un percorso di confronto e progettazione condivisa con la città per costruire un piano strategico della cultura “cucito” sulla Pietrasanta del futuro e che, speriamo, sia anche un viatico per la candidatura a Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. Le grandi mostre diffuse sono un elemento iconico per la nostra terra, promuovono la partecipazione culturale della comunità e offrono al pubblico l’opportunità di conoscere da vicino le nuove tendenze del settore: l’opera di Tincolini sarà un dialogo del tutto originale fra le più antiche tecniche di lavorazione della materia e l’innovazione tecnologica che sta aprendo nuove frontiere creative, rafforzando il carattere di universalità dell’arte e l’ambizione di Pietrasanta a proporsi, sempre di più, come punto di riferimento nel panorama artistico italiano».

La ricerca artistica di Tincolini si basa su una costante sperimentazione che fonde la tradizione scultorea con le più moderne tecnologie. Il suo processo creativo combina strumenti classici come scalpelli e lime con modelli digitali, scanner 3D e robot antropomorfi. Il risultato sono sculture simboliche, a tratti surreali, caratterizzate da una lavorazione raffinata e levigata, capaci di creare connessioni tra mondi, tecniche e periodi diversi. Tutte le opere in mostra sono in marmo, ad eccezione di Spaceman Light Blue, una scultura alta 4 metri e mezzo, realizzata in resina e collocata in Piazza Carducci.

Le opere esposte sono tratte da diverse serie realizzate dall’artista. In Ancient Gods, il mondo della mitologia classica incontra quello dei supereroi contemporanei, dando vita a sculture in marmo dipinte che creano un forte impatto estetico ed emotivo. Il ciclo Flowered Soul esplora un contrasto tra materia e leggerezza: un astronauta o figure classiche come una Venere, sembrano sbocciare da un intreccio di fiori scolpiti nel marmo. In Dystopian Animals, la scultura diventa un ponte verso un mondo distopico, in cui animali iperrealistici in marmo bianco di Carrara si fondono con elementi e atteggiamenti umani. La mostra comprende opere ispirate al mondo dell’infanzia appartenenti alla collezione Cartoons e sculture dal forte impatto simbolico come i bidoni di petrolio accartocciati e dismessi della serie Crumbled e le opere di Swaddle, in cui busti di Veneri sono avvolti da bendaggi e corde, metafora delle sovrastrutture sociali che condizionano l’individuo.

Filipppo Tincolini nato nel 1976 a Pontedera, in Toscana,è un artista che si esprime da sempre nell’ambito del linguaggio della scultura.Dopo aver frequentato a Pietrasanta numerosefonderie e laboratori dedicati al marmo, ha studiato“Scultura” all’Accademia di Belle Arti di Carrara.In seguito ha aperto il suo laboratorio a Fantiscritti, aipiedi delle cave di marmo. Attualmente è rappresentate da gallerie private italiane ed estere e porta avantila sua attività espositiva in spazi pubblici e privati.L’ultima sua installazione è stata quella che lo ha vistoprotagonista a Capri con la grande scultura “SpacemanLight Blue” allestita in piazzetta.Spesso è chiamato a partecipare a incontri internazionalisul tema del linguaggio della scultura e sull’utilizzo dinuove tecnologie applicate al mondo dell’arte.

Come scrive il curatore della mostra Alessandro Romanini: “Analizzando le sue opere e dialogando con lui, risulta immediatamente palese che ci troviamo di fronte a un artista che possiede una conoscenza storico-artistica profonda grazie al suo percorso formativo accademico e all’incessante studio e ricerca che lo accompagnano ancora oggi, un artista che ha acquisito nel corso degli anni una dimestichezza con le varie tecniche e tecnologie applicabili alla produzione plastica e non cessa di sperimentare e soprattutto un artista che utilizza la scultura come strumento di indagine dell’esistente, una forma di pensiero tradotta in forme solide.”





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