Foto di Lido Vannucchi
“Non sono io a scegliere il menù, sono gli ingredienti a farlo.” È questa la filosofia che guida Luca Natalini, chef-patron di Autem (Milano), nel suo approccio alla cucina e nella creazione di Take Me to the Market, un format che porta l’alta ristorazione fuori dai confini della cucina per immergersi nel cuore pulsante della gastronomia: il mercato.
L’esperienza di Autem tra mercato e cucina
L’idea alla base di Take Me to the Market è tanto semplice quanto contemporanea: partire dalla selezione degli ingredienti per costruire un piatto in totale armonia con la stagionalità e con ciò che è disponibile al momento. L’esperienza inizia con un caffè da Autem, punto di incontro tra lo chef e i partecipanti, prima di dirigersi insieme al Mercato Agricolo di Porta Romana.
Qui Natalini condivide il suo approccio alla scelta della materia prima, guidando i partecipanti nella selezione di prodotti freschi e di qualità, ma soprattutto disponibili. Perché bisogna ricordarsi, nell’era del tutto e subito, che la disponibilità degli ingredienti è faccenda molto delicata.
Una volta terminata la spesa, si torna in cucina per trasformare gli ingredienti in un pranzo che celebra semplicità, gusto e tecnica. Take Me to the Market è un format aperto a tutti, pensato non solo per gli appassionati di cucina, ma per chiunque voglia comprendere il valore della spesa consapevole e dell’economia circolare, temi da sempre cari allo chef.
Vivere Autem, oltre la cucina: il mio Take me to the Market
Ho vissuto in prima persona l’esperienza di Take Me to the Market e ho avuto modo di conoscere Luca Natalini più da vicino, come uomo e come chef. Sono arrivata da Autem alle 9 di un mattino di ottobre. Ad accogliermi, lo chef e, solitamente, anche la pasticcera, che con le sue creazioni accompagna il primo caffè dei partecipanti. Natalini mi ha mostrato il ristorante, uno spazio che è il riflesso della sua personalità: lo ha disegnato lui stesso, dagli spazi della sala alla cucina. Più che una cucina a vista, quella di Autem è una cucina aperta. Aperta sui tavoli e agli occhi dei commensali, che possono osservare ogni gesto della brigata in totale trasparenza.
Mentre camminiamo verso il mercato, Natalini mi racconta la nascita di Autem: i lavori, previsti per sei mesi, sono durati due anni. I fondi si erano esauriti, ma non la passione e il senso di responsabilità verso una squadra che ha sempre creduto in lui. Quando il ristorante ha finalmente aperto, Natalini è andato al mercato per cercare qualcosa da mettere nei piatti, perché i fornitori, dopo la pandemia, non concedevano più credito. Lì è scattata l’illuminazione: ciò che era nato come un’esigenza è diventata l’anima del suo progetto. Cambiare menu ogni giorno è una sfida, ma è il cuore della sua filosofia: stagionalità e rispetto dell’ingrediente.
Al mercato, Natalini mi fa notare che alcuni banchi sono chiusi. Le piogge di quei giorni hanno rovinato parte del raccolto e chi non ha prodotti da offrire preferisce non aprire. Questo mi ha fatto riflettere: tutti parliamo di sostenibilità, ma non basta comprare un broccolo in inverno per metterci a posto con la coscienza.
Al banco del pollame, lo chef cercava una faraona. Non c’era, quindi abbiamo optato per una gallina intera, con tanto di testa e zampe. Tornati da Autem, abbiamo cucinato. Natalini ha un modo di muoversi in cucina che non si può descrivere con una sola parola: elegante, fluido, sicuro. Ogni gesto sembra semplice, eppure è capace di trasformare qualcosa di essenziale, come un pollo arrosto con verdure autunnali, in un piatto che sembra un quadro di Monet.
Un messaggio di sostenibilità e consapevolezza
Con Take Me to the Market, Natalini non solo condivide la sua visione della cucina, ma sensibilizza sul valore della sostenibilità e della qualità nella scelta delle materie prime. Un’iniziativa che si inserisce perfettamente nelle celebrazioni per la Giornata della Gastronomia Sostenibile e che ribadisce come la cucina possa essere un potente strumento di cambiamento, capace di educare e ispirare.
Consiglio fortemente questa esperienza. Entrare in una cucina di questo livello è sempre interessante per chi è appassionato di gastronomia, ma ciò che la rende davvero speciale è l’approccio di Natalini, uno chef lontano dall’ego e dalla sete di protagonismo. Take Me to the Market è un viaggio che va oltre la cucina: è un’esperienza che insegna a guardare il cibo con occhi nuovi, a rispettare il lavoro degli artigiani e a rallentare il ritmo per dare valore a ogni ingrediente.
L’esperienza è disponibile sotto forma di gift card, ed è pensata anche per team building aziendali, coppie e gruppi di amici che vogliono vivere la cucina in modo autentico e diretto. Take Me to the Market è acquistabile anche sul sito ufficiale di Autem Milano al prezzo di 129€ a persona.
Contatti e info
Autem Milano
Via Serviliano Lattuada 2 – 20135 Milano
Lunedì-Mercoledì-Giovedì – 19:00 – 22:30
Venerdì-Sabato-Domenica 12:00 – 14:30 / 19:00 – 22:30
Prenotazioni: +39 351 278 0368
Email: info@autem-milano.com
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