La carenza di personale nel settore turistico del Verbano Cusio Ossola continua a suscitare preoccupazione, con numerosi hotel e ristoranti in cerca di figure professionali come camerieri, baristi, chef e addetti ai piani. Nonostante ciò, la situazione sembra migliorare in vista della riapertura primaverile, con numerosi ruoli chiave già coperti. Anna Maria Di Sessa, direttrice di Federalberghi Vco, sottolinea come molti professionisti stiano tornando nella regione dopo esperienze lavorative all’estero, attratti dall’aumento della visibilità e delle opportunità turistiche offerte dai laghi.
La ripresa post-pandemia e il fabbisogno di personale
Il fabbisogno di personale nel settore turistico ha registrato un’impennata dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Durante i periodi di chiusura, è emersa la fragilità del settore, caratterizzato per lo più da contratti a tempo determinato. I contratti indeterminati, infatti, sono una rarità nel Vco. Nei settori che circondano il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, la stragrande maggioranza delle posizioni offerte sono stagionali. Chi riesce a lavorare fino a otto mesi l’anno può beneficiare di quattro mesi di indennità di disoccupazione , permettendo di coprire il reddito nel resto dell’anno.
Gigi Bacchetta, segretario della Cgil di Novara e Vco, evidenzia come a livello regionale, la percentuale di assunzioni a tempo determinato si attesti sull’80%, mentre nel Vco questa cifra raggiunge il 90%. Questo dato è significativo, specialmente considerando che negli ultimi trent’anni il numero delle realtà industriali nella provincia è diminuito drasticamente. Il lavoro in Svizzera si sta rivelando un’alternativa per molti, con circa 8 mila frontalieri che si spostano tra Italia e Ticino o Vallese. Tuttavia, il settore turistico rappresenta la fonte principale di occupazione, con oltre 3 milioni e 600 mila pernottamenti all’anno. Le strutture ricettive, da hotel di lusso a bed & breakfast, fino a campeggi e locazioni brevi, offrono circa 53 mila posti letto per una popolazione di 155 mila abitanti.
Le strategie di attrazione di personale qualificato
Gli albergatori locali si stanno attivando per attrarre e trattenere personale altamente qualificato, cercando di offrire condizioni di lavoro più vantaggiose rispetto a quelle standard dei contratti nazionali. Anna Maria Di Sessa precisa che le strutture stanno introducendo superminimi salariali, versamenti per fondi di assistenza sanitaria anche durante i periodi di disoccupazione e iniziative di welfare aziendale. Queste misure mirano a rendere più competitivi i contratti di lavoro nel tentativo di combattere il fenomeno della fuga di professionisti verso la Svizzera.
Massimo Sartoretti, presidente di Fipe Novara e Vco, sostiene che per poter garantire stipendi più alti sia fondamentale ridurre il cuneo fiscale. Solo in questo modo le aziende possono permettersi di remunerare adeguatamente i dipendenti, evitando che questi ultimi cerchino opportunità di lavoro all’estero. Sartoretti sottolinea l’importanza di far valere la passione per il settore, un elemento spesso prezioso nei lavori di ristorazione e accoglienza. Per trasmettere questo amore per la professione, è fondamentale investire in programmi formativi e stage, che dovrebbero essere retribuiti.
Il ruolo dei rifugiati nel mercato del lavoro
Un aspetto significativo del mercato del lavoro nel settore turistico del Vco è l’inclusione di rifugiati e richiedenti asilo, che stanno contribuendo a soddisfare la domanda di lavoro in posizioni meno specializzate. Tuttavia, le associazioni di categoria avvertono che, anche per questi lavori più semplici, è fondamentale garantire un adeguato percorso formativo. La preparazione e la formazione professionale non possono essere trascurate, poiché sono essenziali per garantire che ogni lavoratore, indipendentemente dal livello di esperienza, possa operare al meglio e contribuire alla qualità dei servizi turistici offerti.
Mantenere un flusso di manodopera qualificata e motivata è cruciale per consolidare la reputazione turistica della regione. Appare quindi evidente come sia necessario un approccio concertato tra istituzioni, datori di lavoro e lavoratori per affrontare la crisi occupazionale, assicurando che la stagione turistica di quest’anno possa avviarsi con una base solida, pronta a soddisfare le esigenze di un flusso turistico in crescita.
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