Giro di mazzette all’Ospedale di Tarquinia, nella lente Radiologia e un sistema di truffe alle assicurazioni: 11 indagati

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22 Febbraio 2025, di redazione


Giro di mazzette all’Ospedale di Tarquinia, nella lente Radiologia e un sistema di truffe alle assicurazioni: 11 indagati

Homepage TARQUINIA – Se l’ipotesi accusatoria trovasse conferma sarebbe particolarmente grave l’utilizzo della strumentazione dell’ospedale e del tempo del medico per fatti privati illeciti quando i cittadini hanno liste di attesa lunghissime per eseguire esami che gli sono necessari per la propria salute.



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TARQUINIA – “Cardello, per sottoporre a refertazione le persone di volta in volta indicate da Catanea senza passare per il centro di prenotazione dell’ospedale e rilasciare referti medici contenenti false attestazioni, riceveva dallo stesso Catanea somme di denaro pari a 300 euro circa a refertazione e il cambio di gomme e altri interventi di manutenzione per la sua autovettura Mini Minor, nonché altre utilità in corso di accertamento”. Queste che avete appena letto sono le parole scritte dal pubblico ministero Roberto Savelli.

Savelli è il magistrato, in forza alla Procura di Civitavecchia, che ha condotto l’indagine su un presunto giro di mazzette all’Ospedale di Tarquinia che ha finito per portare all’iscrizione sul registro degli indagati il medico Paolo Cardello, il suo intermediario nel presunto “affare illecito” Pasqualino Catanea e altre nove persone. 

Cardello è dal 2022 dirigente della diagnostica per immagini e radiologia domiciliare dell’ospedale di Tarquinia. Dal 1999 lavora per la Asl di Viterbo e dall’assunzione e fino al passaggio a Tarquinia è stato medico a Belcolle. 

L’accusa è che il medico facesse entrare nel proprio reparto persone da sottoporre a risonanze magnetiche (senza tra l’altro il passaggio per il cup) e che soprattutto avessero bisogno di referti “falsificati” per ottenere risarcimenti dalle assicurazioni. Il tutto ovviamente sotto pagamento da intascare direttamente. 

A fare scattare le indagini un assurdo: la stessa persona rimasta coinvolta in simultanea in un incidente avvenuto nel Viterbese e uno ad Arezzo. Così, presumibilmente su segnalazione della compagnia assicurativa, sarebbero scattate le indagini e le intercettazioni. Undici quelle ritenute “rilevanti ai fini della prova” dal pm: vanno dal 21 aprile al 10 giugno scorsi. Gli episodi contestati, invece, coprono un periodo che va dal 6 settembre 2022 al giugno 2024.

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Il 6 settembre 2022, F.Z. (61enne di Viterbo) avrebbe ottenuto un referto falso per una caviglia. Il 30 dicembre 2022, G.R. (38enne di Civitavecchia) per un polso. Il 24 gennaio 2023, M.S. (57enne di Catania) per un ginocchio. Il 26 gennaio 2023, F.Z. (53enne di Tarquinia) per un ginocchio. Il 31 gennaio 2023, T.L.S. (51enne rumena) per un polso. Il 21 marzo 2023, M.B. (37enne di Civitavecchia) per i piedi. Il 23 marzo e il 13 luglio 2023, L.G. (59enne di Roma) per le ginocchia. Il 24 marzo 2023, F.S. (56enne di Tarquinia) per le ginocchia. Il 24 agosto 2023, S.N. (66enne di Civitavecchia) per un ginocchio.

In tutto questo avrebbe avuto un ruolo di primo piano Pasqualino Catanea, 57enne residente a Tarquinia, ritenuto l’uomo che procurava questi “pazienti speciali” al dottore. Indagati anche nove beneficiari che avrebbero ottenuto risarcimenti indebiti dalle compagnie assicurative.

Cardello è difeso dagli avvocati Elisabetta Centogambe e Alessandro Diddi, mentre Catanea da Vissia Conti. Difensore d’ufficio, almeno per il momento, per gli altri nove indagati: il legale Alessio Peluso. La difesa ha incaricato un esperto in radiologia per una consulenza tecnica di parte con l’obiettivo di dimostrare l’autenticità dei referti prodotti.

Se l’ipotesi accusatoria trovasse conferma sarebbe particolarmente grave l’utilizzo della strumentazione dell’ospedale e del tempo del medico per fatti privati illeciti quando i cittadini hanno liste di attesa lunghissime per eseguire esami che gli sono necessari per la propria salute. Il dottor Paolo Cardello intanto sarà sospeso dalle funzioni e spostato in altri uffici.

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