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Se è vero l’adagio che a “a carnevale ogni scherzo vale”, è altrettanto vero che per il carnevale di Tempio non si scherza affatto. Festa di popolo, ma anche evento intorno al quale ruotano grandi interessi e una buona dose di soldi pubblici. Ecco perché la questione che è stata sollevata in merito alla tensostruttura simbolo dei veglioni mascherati dell’evento più atteso dell’anno, “Lu Carrasciali tempiesu”, è una qustione molto seria di cui potrebbe occuparsi la Procura della Repubblica.
Il caso giudiziario nasce da un esposto presentato alla Procura di Tempio da parte della società “Piccoli e grandi eventi”, concessionari dell’area, in località La Pischinaccia, fino allo scorso 30 giugno. La società aveva chiesto diverse proroghe per la restituzione dell’area, specificando che la rimozione della tensostruttura avrebbe potuto essere effettuata solamente da personale altamente specializzato ed in sicurezza. L’ufficio tecnico del Comune, aveva negato ulteriori proroghe, oltre quella inizialmente ammessa fino al mese di settembre e, contestualmente, aveva richiesto alla Piccoli e Grandi Eventi il pagamento di un canone indennitario per l’occupazione “sine titulo”. La Piccoli e Grandi Eventi aveva poi effettivamente rimosso tutte le opere e i propri mezzi dall’area oggetto in concessione nella metà del mese di novembre 2024. Nel mentre il Comune di Tempio aveva già pubblicato nel suo portale telematico un avviso pubblico per “l’affidamento in concessione di una porzione di proprietà comunale in Loc. Pischinaccia” con criterio prescelto per l’aggiudicazione quello del prezzo più alto. Oggetto è proprio la tensostruttura, senza che tuttavia nulla fosse detto in merito alla destinazione d’uso e le finalità. Qui entra in gioco la nuova società aggiudicataria, la Cinedigital, con amministratrice unica Michela Pirrigheddu. Il carnevale di Tempio, in attesa che Re Giorgio vada al rogo, entra senza canti e balli nelle aule del tribunale, dal momento che la società Piccoli e grandi eventi, rappresentata dall’avvocato Carlo Selis, con l’esposto suddetto chiede «di svolgere gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti» in relazione a una serie di anomalie denunciate nello stesso. La denuncia fa riferimento a presunte violazioni relative alla normativa sull’aggiudicazione della concessione dell’area, ma anche – scrivono nell’esposto – alla condotta del Comune che avrebbe «ostacolato illegittimamente ogni opzione che potesse consentire alla società di poter svolgere l’attività richiesta», negando l’autorizzazione per poter allestire la tensostruttura in altre due aree individuate. Secondo le motivazioni dell’esposto, “l’area della “Pischinaccia” è stata concessa a Cinedigital (con le dubbie modalità di cui si è detto) senza alcuna “destinazione d’uso” predeterminata, né limitatamente al periodo di Carnevale.
«È evidente sin dalla semplice esposizione dei fatti – scrive l’avvocato Selis – che essa società sia stata per ciò stesso favorita per tramite di una immotivata limitazione della concorrenza. Non solo: così facendo l’amministrazione ha rinunciato a un altro introito derivante dal canone di occupazione del suolo che la società esponente avrebbe certamente pagato».
Tra le altre segnalazioni alla Procura, il fatto che la Cinedigital sia titolare del 25 % delle quote societarie della Parco tenda events, la stessa società che organizza gli eventi, e che il 7 gennaio scorso sia stato nominato consigliere e vicepresidente del consiglio di amministrazione di questa stessa società Massimiliano Pirrigheddu, il quale è stato consigliere comunale e componente della commissione Urbanistica e Servizi culturali, Turismo, Sport e Tempo libero del comune di Tempio Pausania. Pirrigheddu, va comunque precisato, si era dimesso dalla carica di consigliere comunale il 14 dicembre 2024 per motivi personali. «Da consigliere e membro della commissione, aveva accesso a tutta la documentazione concorsuale e anche alla documentazione inerente altre società concorrenti, tra le quali la Piccoli e Grandi Eventi – viene spiegato nell’esposto -. Pirrigheddu, pertanto, dapprima svolgeva un ruolo di controllo nelle due commissioni, mentre successivamente si è trovato in posizione apicale di una società che andrà a svolgere attività lucrativa da una concessione del comune di Tempio, e sotto il diretto controllo della commissione da lui presieduta fino a poco tempo fa».
Giandomenico Mele
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