CCIAAT E BIM ADIGE TRENTO * COMUNITÀ ENERGETICHE: «A CAVALESE UN CONFRONTO SULLE OPPORTUNITÀ DELLE CER, PIÙ SINERGIE PER UN FUTURO SOSTENIBILE»

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13.38 – venerdì 21 febbraio 2025

Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’incontro tenutosi ieri a Cavalese è stato il quarto di una serie di approfondimenti organizzati sul territorio da Camera di Commercio di Trento e BIM Adige Trento per far conoscere le ragioni e i vantaggi di aderire alle Comunità energetiche rinnovabili (CER).

L’appuntamento si è concentrato sulle esperienze concrete presenti sul territorio provinciale, spiegando in premessa che la missione delle Comunità energetiche, formate da gruppi di imprese, cittadini e istituzioni, è quella di collaborare per produrre, condividere e consumare energia proveniente da fonti rinnovabili. Le CER si fondano su un utilizzo energetico ragionato, per evitare picchi di consumo, permettono di prevederne il costo, contribuiscono alla transizione verso un sistema rispettoso dell’ambiente e si fondano sul concetto di comunità, comprendendo cittadini, imprenditori ed enti pubblici, uniti da spirito di collaborazione e mutualità.

Inoltre, la nascita delle CER è un’efficace risposta alle preoccupazioni per i rincari energetici, in quanto basata sostanzialmente sull’autoproduzione, ossia la capacità di affrancarsi dai mercati globali e dalle speculazioni. Dopo i saluti istituzionali portati da Marco Fumagalli, funzionario dell’Ufficio innovazione e sviluppo della Camera di Commercio di Trento, e da Francesco Dellantonio, Presidente della vallata dell’Avisio Consorzio BIM Adige Trento, i lavori sono stati introdotti da Emanuele Bompan, Direttore di “Materia Rinnovabile”, il bimestrale che approfondisce i temi cardine della transizione economica circolare. Nel suo intervento, Bompan ha spiegato che di fronte alla crescente complessità delle sfide geopolitiche dell’energia e ai costi sempre più alti delle bollette, pensare in maniera innovativa di produrre energia, creando comunità energetiche, è una necessità per rendere più resilienti i territori. In attesa di una riforma dei mercati energetici europei, l’autoproduzione rimane, uno degli obiettivi più importanti da perseguire.

Dall’intervento di Marco Dalla Torre, Project Manager del progetto speciale Comunità energetiche rinnovabili della Federazione trentina della cooperazione, è emerso che la CER è soprattutto una comunità. La sua struttura organizzativa, che mantiene come obiettivo centrale la partecipazione democratica alla produzione e al consumo di energia, ha molte caratteristiche che coincidono con la forma giuridica della cooperativa. Le CER sono dunque un’occasione per far rivivere i valori originari che hanno fatto nascere la Cooperazione trentina e pongono al centro del loro agire la responsabilità sociale, ambientale ed ecologica a tutela della comunità stessa.

Giorgio Marchetti, Presidente del Consorzio BIM del Sarca Mincio Garda, ha concentrato l’attenzione dei presenti sul ruolo dell’Ente pubblico nella costituzione della Comunità energetica rinnovabile. La Cer Sarca sarà la prima Comunità ad avere come protagonisti gli Enti pubblici a cui però si prevede una rapida partecipazione di privati. L’auspicio è che riesca ad ampliare il suo perimetro fino a comprendere tutto il territorio del BIM Sarca, da Madonna di Campiglio a Riva del Garda, per massimizzare la raccolta degli incentivi e per ridurre l’incidenza di costi e oneri amministrativi.

Valentina Vanzo, Presidente CER Fiemme, ha focalizzato il suo intervento sulla nascita della Comunità energetica fiemmese, tracciando il percorso che ha portato alla sua creazione, fatto di incontri di fattibilità con cittadini, imprese ed enti locali, di impegno nella stesura del regolamento e di una capillare attività di informazione e promozione. Gli obiettivi al centro dell’attività più prossima riguardano la creazione di partnership con gli enti locali, il coinvolgimento di nuovi soci – sia consumatori sia nel doppio ruolo di produttori e consumatori – l’apertura a professionisti, come tecnici e installatori, e la creazione di sinergie tra territori limitrofi e affini.

L’incontro si è concluso con uno scambio di opinioni all’interno della tavola rotonda coordinata da Emanuele Bompan dalla quale sono emersi diversi spunti di riflessione come la tendenza di piccole comunità a creare una propria CER. Si tratta di un fenomeno che va nella direzione opposta rispetto al suggerimento, emerso dagli interventi del pubblico presente, di coinvolgere più territori possibili, nell’ottica di creare un’unica CER trentina che massimizzi i vantaggi ambientali, sociali ed economici di cui può beneficiare tutta la comunità.

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