Site Santa Fe 2024: anticipazioni dalla Biennale

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Fotogramma da Once Within a Time ( 2022), scritto e diretto da Godfrey Reggio. Co-diretto da Jon Kane. Musica originale composta da Philip Glass
Per gentile concessione di Oscilloscope Laboratories
La dodicesima edizione della Biennale Internazionale Site Santa Fe, intitolata Once Within a Time, aprirà il 27 giugno con una programmazione ambiziosa e diffusa. Curata da Cecilia Alemani, la mostra includerà oltre 300 opere di oltre 70 artisti, sia storici che contemporanei, con circa la metà di questi incaricati di creare lavori site-specific.

L’evento si articolerà in più di una dozzina di sedi in tutta la città, intrecciando arte, storia e narrazione. Un elemento distintivo della mostra sarà la presenza di 25 figure – reali e immaginarie – radicate nel New Mexico, che fungeranno da nodi tematici e ispiratori.

“Queste persone fungeranno da punteggiatura in uno spettacolo che riguarda molto la narrazione, utilizzando le loro esperienze e avventure esistenziali come punto di partenza”, spiega Alemani.

Il titolo della mostra si ispira all’omonimo film sperimentale del 2022 dell’artista di Santa Fe Godfrey Reggio, una fiaba surrealista che sarà proiettata al Site, la sede principale della Biennale.

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La mostra si aprirà con un omaggio a N. Scott Momaday, scrittore indigeno di Santa Fe, attraverso la sua poesia In the Telling, che esplora la natura circolare della narrazione. Nella stessa sala troveranno spazio figure di argilla della defunta artista Pueblo Helen Cordero, tre nuove opere in ceramica dello scultore newyorkese Simone Leigh e un’opera site-specific dell’artista bahamense Dominique Knowles.

Cecilia Alemanni
Per gentile concessione di The High Line, foto di Liz Lignon

L’erotismo sarà un altro tema centrale, con la figura storica di Doña Tules, proprietaria di un saloon nel XIX secolo e soprannominata “regina del peccato” di Santa Fe, come catalizzatore. In questa sezione saranno esposti dipinti poco noti di scene amorose realizzati dallo scrittore DH Lawrence, provenienti da una collezione di Taos, insieme a opere di Louise Bonnet e Sidsel Meineche Hansen.

Il tema dell’energia si svilupperà attraverso figure storiche e artistiche come Francis Schlatter, guaritore del XIX secolo, e Agnes Pelton, pittrice trascendentalista. Le loro opere dialogheranno con paesaggi su vetro di Rebecca Salsbury James e nuove commissioni di Maja Ruznic, Diego Medina e Terran Last Gun.

All’interno di questa narrazione, particolare attenzione sarà rivolta alla storia nucleare del New Mexico, con un focus su Lilli Hornig, una delle poche scienziate coinvolte nel Progetto Manhattan a Los Alamos. Tra le opere in mostra, una nuova installazione dell’artista peruviana Ximena Garrido-Lecca esplorerà il rame come elemento chiave delle tecnologie moderne e dei rituali sacri. Il fotografo Will Wilson metterà in dialogo immagini aeree delle miniere di uranio con celebri interventi di land art come Spiral Jetty di Robert Smithson e Roden Crater di James Turrell.

Per la prima volta dal 1995, la Biennale si espanderà su un’ampia rete di sedi. “Il nostro obiettivo è espanderci in modo dinamico nel tessuto della città”, afferma Alemani. Tra le location coinvolte, il New Mexico Military Museum ospiterà opere di Karla Knight, John McCracken e Joseph E. Yoakum. Il Wheelwright Museum of the American Indian presenterà lavori di Raven Halfmoon, Nora Naranjo-Morse, Sky Hopinka, Cristina Flores Pescorán ed Emmi Whitehorse. Persino la VIP lounge del Best Daze Cannabis Shop sarà sede di una nuova installazione di Omari Douglin.

Sito Santa Fe
Foto di Shayla Blatchford

Il programma riflette un forte impegno verso la diversità: circa un terzo degli artisti proviene dal sud-ovest degli Stati Uniti, un terzo da altre aree del Nord America e un terzo dal resto del mondo. Inoltre, il 60% degli artisti partecipanti si identifica come donna o artista non conforme al genere.

“Volevo che la mostra nascesse dal luogo stesso, che potesse esistere solo a Santa Fe”, conclude Alemani. “Per questo ho approfondito la ricerca sulle istituzioni e le figure che hanno lasciato un segno nella regione” .

Con questa edizione, Site Santa Fe si conferma come un punto di riferimento per l’arte contemporanea internazionale, capace di intrecciare passato e presente, realtà e mito, in un dialogo profondo con il territorio e le sue storie.

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