Mille100 vittime della mafia, sono iniziate col racconto di Margherita Asta le giornate della “memoria” di Verona

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Mille100 vittime della mafia: un numero esorbitante che racchiude anche Barbara Rizzo e i suoi figlioletti Giuseppe e Salvatore Asta uccisi dall’autobomba destinata ad eliminare il giudice Carlo Palermo, il 2 aprile 1985 a Pizzolungo, Trapani. Si è svolto ieri sera l’ incontro con Margherita Asta – figlia e sorella delle vittime – organizzato dal Coordinamento provinciale, dal Presidio di Libera Verona e da Avviso pubblico con la collaborazione dell’associazione Le fate, dell’associazione Banco di Comunità, il sostegno della Fondazione Cariverona e della Circoscrizione 4^ del Comune di Verona.

La Stampa

E’ il 2 aprile 1985 una mamma (Barbara Rizzo, 30 anni) in auto sta  portando a scuola i sui due gemellini di 6 anni (Giuseppe e Salvatore Asta). Sulla strada provinciale che porta a Pizzolungo (Trapani) c’è anche l’auto blindata  del giudice Carlo Palermo che con la scorta si sta recando al palazzo di giustizia.

Alle 8:35 l’auto del magistrato supera quella con la mamma e i due figli,  un’autobomba esplode proprio al momento del sorpasso,  il veicolo fa da scudo a quella del magistrato che rimane ferito insieme agli uomini di scorta. La signora e i due bambini, colpiti in pieno dalla deflagrazione muoiono dilaniati dall’esplosivo.

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Margherita con forza e grande lucidità ha ripercorso quel periodo raccontando la sua storia di bambina e il suo dolore che, a quarant’anni di distanza, è sempre lo stesso. Non ha voluto però, queste le sue parole, che diventasse un ergastolo del dolore.

Con la condivisione del dolore, il sostegno di tante persone  e l’associazione Libera la sua sofferenza si è trasformata in richiesta di verità e giustizia non solo per la sua mamma e i sue due fratelli ma per tutte le vittime innocenti delle mafie. Si impegna nel percorrere il nostro paese per incontrare i ragazzi delle scuole, nel partecipare ad iniziative portando la sua testimonianza ma anche il suo coraggio. La forza e la fatica di seguire tutti i processi  che si sono protratti fino a qualche anno fa e in cui si è costituita parte civile, dimostrano la sua tenacia ma sono anche un esempio di lotta civile nel chiedere giustizia e verità.

E’ questo il suo messaggio per coinvolgere la società civile, le persone oneste a reagire per non fare il gioco dei mafiosi, non dare loro la forza abbassando la testa, voltandosi dall’altra parte. Ha avuto parole di affetto, comprensione e vicinanza (si sentono spesso) per il dolore del giudice Carlo Palermo, vittima designata dell’attentato, che da quel giorno vive nel rimorso per le vittime innocenti.

 Il 14 giugno 2023 la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Vincenzo Galatolo, processato (con rito abbreviato) per la strage di Pizzolungo (Trapani). In precedenza per la stessa strage sono stati condannati il boss di Corleone Totò Riina, il capo mafia di Trapani Vincenzo Virga e ancora Balduccio Di Maggio e Nino Madonia. Gli esecutori materiali nonostante la condanna di primo grado, in appello e in Cassazione sono stati assolti.

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L’iniziativa dal titolo:” Per non dimenticare, per impegnarsi si inserisce nel percorso condiviso che Libera sede di Verona, Avviso Pubblico e Comune di Verona ha intrapreso in preparazione del 21 marzo 2025 declinando al femminile i temi dell’antimafia, gli altri appuntamenti:

12 marzo all’Università di Verona sede di Giurisprudenza ore 16:00 Pippo Pollina presentazione del libro L’Altro, Donne e antimafia, a cura di V. Scafetta e Avviso Pubblico, ed. Becco Giallo, da proporre alle scuole;

31 marzo al Teatro Camploy con il contributo della Circoscrizione 1 del Comune di Verona lo spettacolo Donna d’onore tratto dal libro di Rosa Masciopinto Incontro con Nando Dalla Chiesa in un Istituto superiore di Verona.

 Inoltre, percorsi educativi mirati all’interno delle scuole su tematiche come le ecomafie, il monitoraggio civico, i beni confiscati, la mafia nell’economia veneta e veronese, la memoria viva e l’impegno nel contrasto alle mafie.

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La Giornata Nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie quest’anno compie 30 anni ed è  ufficialmente riconosciuta dalla legge n.20 dell’8 marzo 20217. Promossa da Libera e Avviso Pubblico si svolgerà a Trapani con il coinvolgimento di associazioni, scuole, enti locali.  Il primo giorno di primavera è simbolicamente il risveglio della natura e vuole essere anche il risveglio delle coscienze: una memoria consapevole e condivisa che diventa impegno quotidiano nel contrasto alle mafie che attentano ai diritti fondamentali delle persone. E’ la giornata della lettura di tutti i nomi di chi ha perso la vita senza avere colpe ed è l’occasione per chiedere verità e giustizia perché l’80% dei parenti delle vittime non ha ancora avuto piena verità e giustizia per le loro persone care.

 A Verona si terrà la giornata del 21 marzo dalle ore 10 con un corteo che partirà dalla Prefettura (piazza Dante) fino a piazza Bra dove sulla scalinata del Municipio si sarà la lettura dei circa 1100 nomi di vittime innocenti. La giornata è promossa Dal Comune di Verona, dai sindaci dei Comuni aderenti ad Avviso Pubblico, da Libera coordinamento provinciale e presidio.



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