“Il Centro Nazionale Sangue è a rischio”. L’appello delle associazioni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Richiedi prestito online

Procedura celere

 


Una nuova lettera aperta alle Istituzioni chiede che non venga modificato l’art. 12, comma 3, della Legge 219/2005

Le associazioni di donatori di sangue e di pazienti e le società scientifiche hanno rinnovato – con una lettera aperta alle Istituzioni – l’appello per non mettere a rischio il sistema trasfusionale nazionale. Più volte, in passato, le associazioni hanno cercato di difendere il Centro Nazionale Sangue (CNS), sottolineando l’importanza di optare per una sua direzione che abbia competenze e solida esperienza in ambito medico-scientifico, soprattutto in quello trasfusionale. Al contrario, decidere invece per una modifica alla Legge per una figura priva delle necessarie competenze tecnico-scientifiche metterebbe seriamente a rischio l’intero sistema trasfusionale nazionale. Nonostante ciò la politica sembra ignorare la loro richiesta senza comprendere le conseguenze che si avrebbero con una modifica all’art. 12, comma 3, della Legge 21 ottobre 2005, n. 219, attraverso l’emendamento 6.00.16 al DDL Prestazioni Sanitarie.

Le associazioni, pertanto, chiedono ancora una volta un incontro urgente per discutere in merito, anche perché un indebolimento della governance tecnica del CNS potrebbe portare a una riduzione della qualità delle politiche trasfusionali e a una perdita di fiducia da parte dei donatori.

Pubblichiamo di seguito integralmente la lettera aperta.

Prestito personale

Delibera veloce

 

“Illustrissimi Onorevoli Presidenti e Onorevole Ministro,

facendo seguito alle nostre precedenti comunicazioni, rimaste senza alcun riscontro, le Associazioni e Federazioni di donatori di sangue AVIS, CROCE ROSSA ITALIANA, FIDAS, FRATRES, riunite nel Coordinamento Interassociativo Volontari Italiani del Sangue (CIVIS), insieme a DONATORINATI – POLIZIA DI STATO, alle Associazioni di pazienti AIP – Associazione Immunodeficienze Primitive, CIDP Italia – Associazione italiana dei pazienti di neuropatie disimmuni, UNITED – Federazione Italiana delle Associazioni per la Talassemia, la Drepanocitosi e le Anemie Rare nonché alle Società Scientifiche SIDEM e SIMTI, che rappresentano tutti gli operatori della medicina trasfusionale, intendono ribadire con forza la propria profonda preoccupazione per l’intenzione di modificare l’art. 12, comma 3, della legge 21 ottobre 2005, n. 219, attraverso l’emendamento 6.00.16 al DDL Prestazioni Sanitarie.

Nonostante i nostri precedenti appelli, rileviamo con sconcerto che la volontà politica sembra orientata a portare avanti una modifica che, se approvata, potrebbe compromettere irrimediabilmente il sistema trasfusionale italiano, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sulla sicurezza dei pazienti.

Il Centro Nazionale Sangue (CNS) rappresenta un pilastro insostituibile per la sicurezza e la gestione del Sistema Trasfusionale, un organismo che deve necessariamente essere guidato da una figura di elevata competenza tecnico-scientifica, con una solida esperienza in medicina trasfusionale. L’introduzione di criteri di selezione che permettano l’accesso alla direzione del CNS a figure prive di queste competenze specifiche rappresenta un passo indietro inaccettabile, che metterebbe a rischio l’intero comparto trasfusionale, compromettendo la qualità e la sicurezza delle trasfusioni e dei farmaci plasmaderivati.

Le Associazioni di pazienti, che ogni giorno fanno affidamento su terapie salvavita basate sul sangue e sui suoi derivati, esprimono la necessità di un coordinamento nazionale autorevole e capace di dialogo tecnico-scientifico e professionale con tutti gli interlocutori del sistema, in particolare con i medici trasfusionisti, per continuare a garantire elevati standard di cura e una rafforzata e garantita tutela della loro salute. Analogamente, le Società scientifiche dei trasfusionisti ribadiscono con forza l’importanza di una leadership tecnica qualificata, in grado di affrontare le sfide scientifiche e gestionali con la necessaria competenza.

Non possiamo ignorare le potenziali conseguenze di una simile scelta. Un indebolimento della governance tecnica del CNS potrebbe portare a una riduzione della qualità delle politiche trasfusionali, a un aumento dei rischi per i pazienti e a una perdita di fiducia da parte dei donatori, con un impatto negativo complessivo sulla raccolta di sangue ed emocomponenti.

Chiediamo pertanto con determinazione un ripensamento su questa proposta di modifica legislativa, affinché venga garantito che la guida del CNS rimanga nelle mani di professionisti con comprovata esperienza medico-scientifica nel settore trasfusionale. È in gioco la sicurezza del Servizio Sanitario, la salute dei pazienti e il rispetto del principio etico che anima il dono del sangue, un gesto di solidarietà che non può essere svilito da scelte inopportune e pericolose.

Rinnoviamo la nostra richiesta di un incontro urgente per discutere nel merito questa problematica e trovare soluzioni che non mettano a rischio il sistema trasfusionale italiano.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Distinti saluti.”



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link