Aurelio De Laurentiis rischia il processo per il falso in bilancio: sospetti sugli acquisti Manolas

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis rischia il processo per falso in bilancio. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il patron del club di calcio partenopeo, ma anche per il suo “braccio destro” Andrea Chiavelli e per la stessa società calcistica. Al centro del procedimento ci sono le presunte plusvalenze fittizie legate agli acquisti di Kostas Manolas e Victor Osimhen.


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La decisione della Procura di Roma su Aurelio De Laurentiis

La Procura di Roma, come riportato dall’agenzia ANSA, ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che rischia il processo per il reato di falso in bilancio in relazione alle annate 2019, 2020 e 2021.

Oltre che per il patron del club campano, i pm di piazzale Clodio, Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, hanno formulato la stessa richiesta anche per il suo braccio destro, Andrea Chiavelli, e per la stessa società calcistica.

Fonte foto: ANSA

Il presidente del Napoli calcio Aurelio De Laurentiis e Victor Osimhen.

De Laurentiis rischia il processo per gli acquisti di Manolas e Osimhen

Al centro del procedimento ci sono le presunte plusvalenze fittizie nell’acquisto del difensore greco Kostas Manolas dalla Roma nell’estate del 2019 e nel trasferimento dell’attaccante nigeriano Victor Osimhen dalla squadra francese del Lille al Napoli nel 2020.

L’inchiesta

L’inchiesta sull’acquisto di Victor Osimhen è stata spostata nel mese di agosto del 2023 da Napoli alla Procura di Roma, perché è nella Capitale che è stato approvato il bilancio del Napoli.

L’attaccante nigeriano, protagonista del Napoli di Luciano Spalletti che ha vinto il terzo Scudetto del club campano, è stato acquistato dal Lille per una cifra complessiva di 71 milioni e 250mila euro.

Il Napoli, però, ha pagato solamente 50 milioni di euro al Lille, mentre gli altri 21 milioni sono stati pagati attraverso i cartellini del portiere greco Orestis Karnezis e di tre giovani calciatori, Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri. L’indagine si è concentrata proprio sulla valutazione di questi calciatori.

Nell’ambito della giustizia sportiva, ad aprile del 2022 il Tribunale federale ha prosciolto il Napoli e Aurelio De Laurentiis (per il quale la Procura federale aveva chiesto 11 mesi di inibizione).

La versione dei legali del presidente del Napoli

Gli avvocati del presidente e dello stesso club, Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada, dichiarano che “i propri assistiti sono assolutamente estranei alle contestazioni, mosse dalla Procura della Repubblica di Roma, relative a irregolarità di natura bilancistica risalenti agli anni 2019-2021”, come riportato dall’Ansa.

Per loro, inoltre, “appare incomprensibile la decisione di procedere anche nei confronti della S.S.C. Napoli considerando che agli atti risultano depositati pareri redatti da consulenti tecnici e da enti terzi (Assomine) che dimostrano in modo incontrovertibile che il Napoli abbia agito in modo legittimo e rispettoso dei principi contabili italiani. Siamo estremamente convinti che il procedimento si concluderà positivamente”.

Fulgeri in particolare, ai microfoni di Radio Marte, ha specificato che “non è un rinvio a giudizio, è una richiesta della Procura di Roma, al giudice dell’udienza preliminare. Siamo ancora nella prima fase del processo. Sono sorpreso da questa richiesta”.

Ha poi aggiunto di aver “parlato brevemente con De Laurentiis, il quale è sereno, come lo è sempre stato. Noi abbiamo affrontato la vicenda con la serenità di chi non ha commesso alcun illecito o irregolarità. Siamo stati supportati da pareri importanti. Adesso deciderà il gup (giudice per l’udienza preliminare, ndr)”.

La richiesta della Procura della Figc

La Procura federale della Figc chiederà di nuovo alla Procura di Roma, a quanto appreso dall’Ansa, gli atti dell’inchiesta che hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio di Aurelio De Laurentiis.

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Già nel 2024 l’ufficio guidato da Giuseppe Chinè aveva avanzato questa richiesta, ma gli atti non erano stati trasmessi perché secretati per esigenze investigative.



Aurelio De Laurentiis processo falso in bilancio

Fonte foto: ANSA





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