Indebitamento bancario: casi in aumento in Italia. Come farti aiutare

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Aumentano i casi di indebitamento bancario. Il fenomeno riguarda un numero sempre più alto di italiani. E (purtroppo) continua a crescere in modo preoccupante lungo tutta la Penisola, sia nelle grandi città che nei piccoli Comuni. A lanciare il grido d’allarme è il ministero della Giustizia. 

Gli ultimi dati disponibili e più aggiornati parlano chiaro: sono più di 10mila le istanze che nel 2023 sono state gestite dagli Organismi di composizione della crisi (OCC), gli enti territoriali che assistono e aiutano coloro che vengono risucchiati nel tunnel dei debiti e vivono in situazioni di grossa difficoltà economica. 

Prima però di conoscere maggiori dettagli su questo fenomeno, ricordiamo che se sei alla ricerca di un conto corrente zero spese, che ti aiuti a risparmiare sui costi fissi di gestione e sulle commissioni per le principali operazioni, un alleato della convenienza è il comparatore di SOStariffe.it, che mette a confronto le offerte più vantaggiose di febbraio 2025 fra le banche partner. Per saperne di più, premi il bottone verde qui di seguito:

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Indebitamento bancario: una tendenza in crescita lungo la Penisola

INDEBITAMENTO BANCARIO: FOTOGRAFIA DEL FENOMENO IN ITALIA
1 Sono 10.000 le istanze in carico agli Organismi di composizione della crisi
2 Le istanze di indebitamento bancario sono così distribuite lungo la Penisola:

  • 51% al Nord
  • 16% al Centro
  • 33% al Sud
3 Si registra un incremento del 10-15% all’anno di domande di accesso alle procedure di composizione della crisi
4 Gli Organismi di composizione della crisi (OCC) sono gli enti preposti a risolvere i casi di persone e imprese che non riescono a ripianare i loro debiti

La fotografia in cifre scattata dagli Organismi di composizione della crisi (OCC) non solo conferma un numero significativo di istanze presentate nel 2023 e pari a oltre 10mila, ma sulla base del numero delle procedure inoltrate ci dice anche come e quanto sia diffuso lungo la Penisola il fenomeno dell’indebitamento bancario. Questa la geografia delle istanze:

  • 51% al Nord;
  • 16% al Centro;
  • 33% al Sud.

Purtroppo la tendenza non sembra rallentare. Anzi, l’avvocato Pietro Maria Aiello, esperto del settore, parlando con “Milano Finanza”, ha detto che le domande di accesso alle procedure di composizione della crisi aumentano a un ritmo del 10-15% l’anno.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

C’è da ricordare che gli Organismi di composizione delle crisi (OCC) da sovraindebitamento sono stati istituiti con una legge del 2012 e sono aperti sia a cittadini sia a imprese che non riescono a onorare i propri debiti.  Il compito di questi enti territoriali è verificare che i richiedenti abbiano i requisiti necessari all’accesso al servizio e poi di offrire loro supporto, assistenza e soluzioni concrete per uscire dalle difficoltà economica a causa di debiti.

Per centrare questo obiettivo, l’OCC fa scendere in campo un professionista neutrale ed indipendente (il cosiddetto “gestore della crisi”) con il quale la persona o l’impresa sovraindebitata costruiscono un percorso per risanare i debiti seguendo una procedura che coinvolga i creditori. E, di solito, la via maestra è la rateizzazione delle somme dovute. 

Dall’accumulo di debiti con il Fisco alle piccole imprese piegate dal caro energia, dalla crisi o da una contrazione degli ordinativi. E ancora: dalla perdita del posto di lavoro a chi si separa o divorzia e deve lasciare la casa coniugale andando in affitto e pagando anche un assegno di mantenimento. I casi di persone e aziende che finiscono nel vortice dei debiti è il più ampio e variegato. Cittadini, liberi professionisti, artigiani o esercenti che si affidano a una leva finanziaria (leverage è il termine tecnico), accumulando debiti su debiti (cioè ricorrendo a capitale di terzi, come banche e società finanziarie) per coprire le proprie spese o gli investimenti fatti.

La crescita a macchio d’olio di questo fenomeno comincia a gravare anche sulle casse delle stesse banche e sulle società finanziarie che si sono esposte eccessivamente concedendo crediti (come per esempio prestiti personali e cessione del quinto di stipendio o pensione) e adesso fanno i conti con numerosi casi di insolvenza e rischiano di perdere il denaro prestato. Anche perché, soprattutto, gli istituti finanziari meno strutturati hanno spesso erogato denaro ai richiedenti senza eseguire una serie di controlli sulla loro storia e merito creditizi.

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