Alfieri si dimette da sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno

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Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, ha rassegnato le dimissioni. L’amministratore del Pd, agli arresti da ottobre per un’inchiesta su presunti appalti truccati, ha fatto un passo indietro. Venerdì la Cassazione aveva respinto il ricorso per l’annullamento degli arresti domiciliari. Alfieri è stato arrestato nell’inchiesta della procura di Salerno che ipotizza, a vario titolo, nei confronti di sei persone, tra cui la sorella e l’ex capostaff, reati di corruzione e turbata libertà degli incanti.

“È con immensa sofferenza e tristezza, ma travolto dal senso di responsabilità, che comunico le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di sindaco della città di Capaccio Paestum e, di conseguenza, da Presidente della Provincia di Salerno” ha scritto Alfieri nella comunicazione al segretario generale del Comune, alla giunta e al Consiglio comunale e al segretario generale della Provincia di Salerno. “Con fiducia – ha continuato – ho atteso la decisione della Suprema Corte di Cassazione, ma invano. Ho capito che per ottenere giustizia e per far emergere la verità c’è bisogno di tempo e di fasi diverse, quel tempo in cui non è giusto ed opportuno coinvolgere Enti e Comunità amministrate. Enti e Comunità che debbono proseguire il cammino di progresso, sviluppo e crescita avviati in questi faticosi ma avvincenti anni, senza essere condizionati dalle mie azioni, decisioni e comportamenti”. “Sono certo e convinto – ha concluso – che il tempo restituirà la verità, pur vivendo tutta l’amarezza di aver pagato ‘tutto’ prima ancora che il processo avesse inizio”.

Con le dimissioni si apre una nuova fase politica per il Comune di Capaccio Paestum e per la Provincia di Salerno. Nella città dei templi, a meno di improbabili ripensamenti, le dimissioni da sindaco diventeranno irrevocabili dopo venti giorni dalla presentazione. A quel punto il prefetto di Salerno, Francesco Esposito potrà avviare l’iter per lo scioglimento del Consiglio comunale e la nomina del commissario prefettizio che resterà in carica fino alla prima tornata elettorale utile. Procedura diversa, invece, riguarderà la Provincia dove si tornerà al voto per l’elezione del solo presidente entro 90 giorni dalla data delle dimissioni e quindi, presumibilmente, entro metà maggio. Fino ad allora sarà il vice presidente Giovanni Guzzo a ricoprire la carica rimasta vacante.

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Diverse le reazioni alle dimissioni di Alfieri. Il centrodestra va all’attacco. “Meglio tardi che mai – dice il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri – ma resta l’inquietante storia di un gruppo di potere, che fa capo a De Luca, che ha goduto di una sorprendente immunità. E non hanno fatto solo fritture per il palato degli elettori”.

“Si torni rapidamente al voto – commenta invece Pino Bicchielli, vicepresidente alla Camera del gruppo di Noi Moderati – per garantire al popolo la possibilità di scegliere nuovamente da chi preferiscono essere governati, questa volta con una evidente consapevolezza in più rispetto a una certa parte politica che attende di essere giudicata, ma è sicuramente colpevole di essere stata in silenzio e immobile troppo a lungo”.

“Sulle responsabilità personali di Alfieri dirà il processo – sono le parole del senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone – ma sulla politica e l’Amministrazione il giudizio è già tratto. Occorre una  svolta rispetto a questo modo di governare i territori del Pd. Basta clientelismo con spese che distruggono anche il futuro delle Comunità. La responsabilità politica del Pd e del deluchismo ha prodotto disastri che ipotecano l’avvenire”.

“I cittadini della provincia di Salerno hanno bisogno di una guida responsabile – afferma il deputato della Lega e coordinatore provinciale del partito a Salerno Attilio Pierro – di amministratori locali presenti e concentrati su quelle che sono le esigenze di una comunità. In questo senso, le dimissioni di Alfieri da sindaco di Capaccio e presidente della provincia di Salerno possono rimettere in carreggiata un territorio ferito e per troppo tempo governato dalla stessa sinistra che governa la Campania da un decennio”.

Prese di distanza da Alfieri anche nel centrosinistra: “Non si tratta solo di vicende giudiziarie, su cui la magistratura farà giustamente luce, ma di un sistema politico che ha governato con arroganza e clientelismo, lasciando dietro di sé macerie amministrative e un territorio in ginocchio” accusa Virginia Villani, coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle di Salerno. “Le dimissioni non cancellano il disastro politico ed economico lasciato in eredità. Per mesi – rimarca l’esponente pentastellata – il Comune e la Provincia sono stati ostaggio di una gestione che ha anteposto gli interessi personali e di potere a quelli della collettività. Ora è il momento di voltare pagina, di ripristinare legalità e trasparenza, e di restituire ai cittadini un’amministrazione capace di lavorare per il bene comune”.



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