Fratelli d’Italia contro la patrimoniale: “Sinistra tassa e spreca”

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L’impegno di questo governo, fin dal suo insediamento a Palazzo Chigi nell’ottobre del 2022, è stato subito chiaro: abbassare le tasse, non rendere il cittadino un suddito del fisco da vessare, eliminare quel cappio al collo a cui lo Stato sembrava condannare chi invece è produttore di ricchezza. E il centrodestra ha mantenuto la promessa, in modo molto chiaro: ha da subito attuato una riforma fiscale, che prevede il taglio del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef, il rientro dall’evasione che è stato record nei mesi scorsi.

Una scelta di buon senso, in un periodo finanziario che non è ottimale, ma dinanzi al quale l’Italia riesce comunque a reggere anche grazie a misure come queste. Nelle ultime ore però c’è chi ha proposto, in pratica, nuove tasse. Parole che provengono da sinistra, con quella indole comunista che porta a odiare chiunque crei ricchezza. È dunque subito il ritorno della patrimoniale, una tassa a livello europeo che possa dimezzare i profitti dei più ricchi, copyright di Nicola Fratoianni, Giuseppe Conte ed Elly Schlein. Ideona, genialata: invece di proporre nuovi investimenti per rilanciare l’industria, gli eredi del Pci vorrebbero invece affossarla ulteriormente, creando un nuovo ostacolo alla crescita. Una notizia che si unisce a quelle che provengono dall’Emilia Romagna, dove il neo-eletto governatore Michele De Pascale ha disposto l’aumento di Irpef, bollo auto e ticket sanitari, in una manovra regionale definita fin da subito “lacrime e sangue”.

FdI: “Al lavoro per ridurre pressione fiscale”

Ma è stata dura la reazione di Fratelli d’Italia, che ha fatto quadrato contro il modello proposto dalla sua coalizione: meno tasse non è solo uno slogan, ma una strategia d’azione chiara a cui ha aderito in modo convinto tutta la maggioranza prima ancora delle elezioni. Per Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, la proposta della sinistra “misura l’enorme distanza rispetto a quello che Fratelli d’Italia e questa maggioranza stanno facendo da quando si è insediato questo governo, che lavora per ridurre la pressione fiscale e investire le risorse necessarie nel sostegno alle famiglie, alle imprese ed ai lavoratori. Ma se in Europa la sinistra è soltanto alle proposte c’è chi, come il governatore emiliano de Pascale, è già passato ai fatti aumentando l’Irpef sui dipendenti, l’Irap sulle imprese, bollo auto e ticket sanitari. Aumenti da lacrime e sangue per coprire il buco della sanità regionale, che adesso de Pascale vorrebbe scaricare sul governo. Peccato però che tutto questo sia frutto della cattiva gestione delle Asl e quindi del malgoverno regionale, che guarda caso era sempre di sinistra. Quella, per l’appunto, tassa e spreca”.

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L’unica ricetta della sinistra: tassare

È dunque l’unica alternativa della sinistra: tassare. È la sinistra che chiede di più ai cittadini regalando, in cambio, soltanto spreco. Lo dice chiaramente Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento Programma del partito: “La sinistra ha un’unica ricetta in economia: tasse, tasse e tasse. Stangare chi produce e utilizzare gli introiti per misure inique come reddito di cittadinanza, sussidi a pioggia e bonus edilizi per ristrutturare le case dei ricchi. La sinistra che gli italiani hanno mandato a casa nel 2022 è la stessa identica sinistra di oggi: quella che continua a proporre tasse sulla ricchezza anziché immaginare come una nazione possa invece produrne di più. A loro non piace un’Italia con il record di occupazione e di export, con un’alta credibilità internazionale, con lo spread a 105 punti base, con la borsa che vola come non mai, con i salari che cominciano a crescere più dell’inflazione, con settori come turismo e agricoltura che stanno conoscendo un nuovo periodo di grande espansione. Oggi che l’Italia comincia a uscire dalle sabbie mobili dentro cui l’avevano confinata, i compagni vorrebbero riportarla giù, verso l’abisso. Fortunatamente gli italiani ormai conoscono bene i danni che fa la sinistra quando governa

No lezioni dalla sinistra sprecona

Per Fratelli d’Italia, non c’è spazio per alcuna lezione da parte della sinistra in fatto di economia, specie dopo i disastri dei suoi governo che hanno rischiato di mandare al collasso l’erario: “Certo che è curioso che chi ha rischiato di affossare i conti pubblici con scellerate misure, Superbonus e Rdc, oggi si permetta di dare lezione di economia piuttosto che rinchiudersi in un comprensibile silenzio dettato dalla vergogna”: lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Finanze, Giorgio Salvitti. “Sì – ha aggiunto – i conti economici sono buoni: basti pensare ai 32 maggiori indicatori in cui siamo sopra alla Spagna, troppe volte erroneamente presa a riferimento; il debito pubblico è inferiore di 8 miliardi di euro rispetto alle stime, come sottolineato da alcuni quotidiani oggi; siamo tra i pochi in avanzo primario. E tutti i segnali lasciano pensare che a marzo i dati del PIL saranno leggermente rivisti al rialzo. Siamo di fronte a un lampante caso di analfabetismo funzionale, che offusca la mente di chi dovrebbe solo tacere dopo i disastri economici di cui si è macchiato e come unica soluzione blatera di patrimoniale”.