quattro morti in incidenti fotocopia

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Poche centinaia di metri, dinamiche pressoché identiche: quel tratto di strada della Statale 42 del Tonale e della Mendola dove si incrociano i confini di Albano Sant’Alessandro, Brusaporto e Seriate, dal 2021 a oggi è stato teatro di tre incidenti mortali nei quali hanno perso la vita quattro persone.

L’ultimo in ordine temporale è quello di sabato mattina all’alba, poco dopo le 5.30: una 500 XL bianca con alla guida Leonardo Longaretti, studente di 24 anni che sta viaggiando in direzione Trescore Balneario, all’improvviso e per cause ancora in fase di accertamento invade la corsia opposta, si scontra frontalmente con un furgone guidato da Bel Gassem Jandaoui, ambulante 56enne di origine marocchina, è prende fuoco.

Nessun segno sull’asfalto dimostrerebbe frenate da parte della 500 XL: il 24enne potrebbe quindi aver accusato un malore o un colpo di sonno. Ha invece provato a evitare l’impatto il 56enne, pigiando con decisione sul freno e sterzando verso destra: un tentativo disperato ma senza successo.

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All’arrivo dei sanitari del 118, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco, alla Polizia Stradale e ai carabinieri di Bergamo, per entrambi non c’era già più nulla da fare.

Le due salme sono state portate all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (ma non verrà eseguita l’autopsia), prima di essere restituite alle rispettive famiglie per l’organizzazione dei riti funebri: il 18 febbraio alle 14 nella parrocchiale di Gorlago l’ultimo saluto a Leonardo, mentre ancora non è stato fissato per Bel Gassem.

Per un terribile scherzo del destino, le due vittime abitavano entrambe a Gorlago, a poca distanza l’uno dall’altro. Leonardo Longaretti, studente di Ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, figlio del vicesindaco del paese, Siro Longaretti, ad agosto avrebbe compiuto 25 anni: era atteso a casa, dopo una serata trascorsa con gli amici a festeggiare l’esame universitario sostenuto in giornata.

Non vedendolo rincasare la famiglia ha provato a contattarlo, senza successo: dal segnale GPS dell’auto è però risalita alla sua posizione e il papà ha deciso di raggiungerlo per capire cosa fosse successo, pensando si fosse fermato a dormire. Al suo arrivo si è palesata la scena drammatica, con le forze dell’ordine a sbarrare la strada.

Leonardo Longaretti

Bel Gassem Jandaoui, 56 anni, originario del Marocco ma residente in paese dal 1999, era uscito di buon ora con tutto l’occorrente per allestire il suo banchetto di abbigliamento al mercato di Treviglio: lascia la moglie e due figli di 23 e 26 anni.

L’epilogo drammatico dell’incidente di sabato mattina ha riportato alla mente altri sinistri molto simili, uno del 31 gennaio 2021 e l’altro del 10 luglio 2023: in entrambi i casi, proprio come avvenuto sabato mattina, a invadere la corsia è stato il mezzo che viaggiava in direzione della Val Cavallina, innescando inevitabili frontali e portando al decesso di una donna di 44 anni e di un uomo di 60.

31 GENNAIO 2021 – FRONTALE TRA AUTO: LA MORTE DI NATALIA DOVGALYUK

Trentuno gennaio 2021, domenica, le 18 trascorse da una manciata di minuti: sotto al cavalcavia di Brusaporto, lungo la Statale 42, una Volkswagen Polo e una Fiat 500 X si scontrano frontalmente.

Un impatto violentissimo, che coinvolgerà poi marginalmente anche una terza vettura: la donna al volante della Polo, Natalia Dovgalyuk, 44anni, di origini ucraine, muore sul colpo. Inutili i tentativi del personale medico accorso sul posto: lascerà un figlio di 18 anni.

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Gli altri feriti, una ragazza e un ragazzo di 17 e 23 anni, un uomo di 41 e una donna di 50 anni, vengono ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma le loro condizioni non sono gravi.

incidente Brusaporto

10 LUGLIO 2023 – FRONTALE CON UN CAMION: LA VITTIMA È FRANCESCO RANDON

Una colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza: dopo lo schianto contro un camion, l’auto sulla quale viaggiava Francesco Randon, 60 anni, professione medico di base, prende immediatamente fuoco.

È il 10 luglio 2023, teatro dello schianto ancora lo stesso fazzoletto d’asfalto della SS42 del Tonale e della Mendola, a Brusaporto.

L’autista del mezzo pesante si accorge immediatamente della gravità della situazione e allerta i soccorsi: ma le fiamme divampano velocemente, avvolgendo tutto l’abitacolo e l’intera vettura, che andrà completamente distrutta.

Le operazioni di riconoscimento della vittima si riveleranno complicatissime: l’incendio avvolse in pochi minuti l’auto, carbonizzando non solo il corpo di Randon, ma danneggiando pesantemente targa e telaio, compromettendone l’immediata identificazione.

Da poco più di un mese aveva ricevuto una nuova nomina a Pontirolo Nuovo, ma quel giorno si stava recando a Borgo di Terzo, dove aveva esercitato per tre anni e ancora seguiva dei pazienti. Nato a Padova nel 1962, aveva una moglie e una figlia.

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L'incidente a Brusaporto

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